Salute 6 Novembre 2020 17:20

Speranza alla Camera: «Parametri condivisi con Regioni da aprile. Nessuna punizione»

Speranza spiega che i dati hanno imposto le decisioni della Cabina di regia e ricorda la carenza di personale sanitario come vulnus principale

Speranza alla Camera: «Parametri condivisi con Regioni da aprile. Nessuna punizione»

«Prima di entrare nel merito tecnico dell’ordinanza firmata mercoledì sera, mi preme sottolineare che questo provvedimento è in piena continuità con i principi ispiratori di quelli già adottati e dell’azione che il governo ha tenuto fino ad oggi». Il ministro della Salute Roberto Speranza ha esordito così nell’aula della Camera per l’informativa sull’ordinanza di classificazione delle Regioni. «Dalle prime misure di febbraio fino al lockdown e poi fino a questa ordinanza c’è sempre stato un filo comune che tiene insieme ogni scelta che abbiamo compiuto fin dai primissimi giorni dell’epidemia» ha proseguito.

«Questo filo che unisce tutti i nostri provvedimenti è il primato della tutela della salute e l’idea di difendere le persone e la loro vita, un principio di massima precauzione per difendere il Ssn evitando che venga travolto lasciando i cittadini indifesi e dovendo nuovamente contare un numero di vittime inaccettabile tra le persone e, purtroppo, anche tra i nostri medici e infermieri che non finirò mai di ringraziare per il contributo che danno ogni giorno al nostro Paese», ha continuato.

SPERANZA A REGIONI: «NON C’È ALTRA STRADA»

«Voglio essere molto chiaro, non c’è un’altra strada, la massima precauzione è una via obbligata per arginare la diffusione della pandemia sino a quando non avremo cure sempre più efficaci e poi finalmente il vaccino» è stato il primo duro riferimento alle proteste delle Regioni. Specie delle sei coinvolte nelle fasce rosse e arancioni.

«L’ordinanza – ha detto Speranza – è figlia di un lavoro lungo e i parametri sono stati condivisi con le Regioni in due sedute ad aprile. Da 24 settimane svolgiamo un lavoro proficuo e comune con le Regioni, nessuna ha eccepito né ha mostrato dissenso sui parametri». «Non può essere questo il terreno dello scontro politico – ha sottolineato -. Non possiamo avere incertezze, ma dobbiamo muoverci con determinazione. Nessuno avendo responsabilità di governo può sottrarsi a questa necessità. Il Governo si è assunto fino in fondo la sua responsabilità e l’ordinanza per me non è un merito, ma un atto dovuto».

Il ministro ha poi ribadito che dati i dati di ieri, 34mila contagi in un giorno e oltre 400 morti, è chiaro che il virus non aspetta discussioni prima di dilagare in maniera esponenziale. Ha quindi spiegato che attualmente Covid-19 circola in tutto il paese e l’assenza di zone verdi sulla cartina italiana lo dimostra chiaramente.

PARAMETRI RISALGONO AD APRILE

«Il documento da cui derivano le scelte di fondo poste alla base del Dpcm è stato redatto da un gruppo di lavoro con Iss e la stessa Conferenza delle Regioni. I dati alla base delle rilevazioni vengono dalle Regioni e vengono caricati sul database dell’Iss. La fonte dei dati sono quindi le Regioni».

«In tutte le fasi del nostro lavoro – insiste Speranza – c’è stato il pieno coinvolgimento delle istituzioni scientifiche cosi come delle Regioni. I criteri di monitoraggio su 21 parametri sono stati condivisi con le Regioni in due incontri, e da 24 settimane i parametri di riferimento vengono utilizzati senza che mai le Regioni abbiano portato obiezioni», ha aggiunto.

«Lo spirito con cui ci muoviamo è l’esatto opposto di uno spirito punitivo nei confronti delle regioni. La mia ordinanza è conseguenza automatica dei dati elaborati. Non ci sono trattative, ma semplicemente scambi di dati e informazioni. È finalmente possibile intervenire proporzionalmente alla reale condizione delle regioni, senza stressare con misure uguali territori che si trovano in condizioni differenti. Si dà certezza al Paese con misure predefinite a seconda dell’indice di rischio e dello scenario Rt. Avendo una radiografia puntuale delle condizioni di ciascuna area, si offre un utile strumento di analisi alle regioni per monitorare il loro lavoro».

Il ministro ha concluso parlando delle cause che hanno portato alle difficoltà del Sistema sanitario nazionale. Prima di tutte la carenza di personale. Perché, ha spiegato, «un respiratore, una mascherina si possono comprare. Un medico, un anestesista, un infermiere non si comprano al mercato e non si possono improvvisare. Ci vogliono anni di formazione e investimento e dobbiamo avere il coraggio di dire questa verità».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Iss: repentino aumento dei contagi, ora 5 Regioni a «rischio alto»
Alla vigilia della scadenza dell'obbligo delle mascherine anche sui trasporti, i nuovi dati del monitoraggio settimanale indicano un aumento repentino dei contagi
Si possono bere alcolici quando si risulta positivi al Sars-CoV-2?
Il consumo di alcolici è controindicato quando si è positivi al virus Sars CoV-2. Gli studi mostrano infatti che gli alcolici possono compromettere il sistema immunitario
Dopo quanto tempo ci si può ammalare di nuovo di Covid-19?
Gli studi indicano che le reinfezioni con Omicron sono più frequenti. Una ricerca suggerisce un intervallo tra i 90 e i 640 giorni, un'altra tra i 20 e i 60 giorni
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...