Salute 10 Febbraio 2020 11:00

Sclerosi multipla: da Sanremo la storia di Ivan, il ballerino che ha infiammato l’Ariston

Dopo una serie di partecipazioni a importanti trasmissioni, la coppia di ballo composta da Ivan Cottini e la sua partner porta in scena un messaggio di solidarietà e speranza

Sclerosi multipla: da Sanremo la storia di Ivan, il ballerino che ha infiammato l’Ariston

E’ quasi notte fonda, sabato sera, quando l’andazzo a tratti soporifero della finale del Festival di Sanremo viene scosso da un autentico singulto di bellezza. Due ballerini sul palco, un uomo e una donna. Lui ha un’energia pazzesca, è preciso, armonico, un vero professionista. E’ su una sedia a rotelle. Si chiama  Ivan Cottini, marchigiano, classe 1984. E’ malato di sclerosi multipla ma insieme alla sua compagna di ballo in pochi minuti danno vita a una esibizione memorabile. La platea si alza in piedi e applaude. E applaude ancora quando, pochi secondi dopo, Ivan afferma: «La diversità è bellezza, e io ne ho fatto un’arte».

LEGGI ANCHE: GIORNATA MONDIALE SCLEROSI MULTIPLA. ELEONORA RACCONTA LA SUA VOGLIA DI VIVERE: «IO NON SONO LA MIA PATOLOGIA»

Abbiamo deciso di saperne di più sulla vita di Ivan, su come convive con la sua patologia, sul messaggio positivo di cui si è fatto portavoce e soprattutto su cosa lo ha portato fino a Sanremo. Cominciando dal principio, da quel fulmine a ciel sereno che lo colpisce alcuni anni fa: «Ricordo che una mattina mi svegliai – ci racconta – e mi accorsi di non vedere quasi per nulla dall’occhio destro e di avere grosse difficoltà a mantenermi in piedi. Da allora, è iniziato l’iter che ha portato alla diagnosi della mia malattia».

Ma Ivan non si è arrende, è troppo innamorato della vita per farlo. Gli ostacoli non lo hanno mai spaventato e non ha intenzione di darla vinta alla sclerosi multipla. «Il mio avvicinamento e la mia passione alla danza sono nati dopo la scoperta della malattia – ci confessa Ivan –  anzi proprio quando questa ha iniziato a manifestare i sintomi più severi. Come spesso succede, le cose belle della vita accadono nei momenti più insperati. Tutto è nato durante una serata di beneficenza in cui mi fecero provare a fare qualche passo di danza con la mia attuale insegnante e partner di ballo Bianca Maria Berardi,  e semplicemente mi accorsi che era una figata pazzesca!».

LEGGI ANCHE: «ARPA E RESPIRAZIONE, LA MIA RICETTA CONTRO LO STRESS DA PALCO». PARLA CECILIA LASAGNO, L’ARPISTA DI MAX GAZZÈ A SANREMO

Da allora, il sodalizio artistico tra Ivan e Bianca Maria non si è mai interrotto: il successo è immediato e la trasmissione televisiva “Amici” chiama il duo ad esibirsi nella scuola per dimostrare ai partecipanti cosa vuol dire non arrendersi e fare della danza una terapia. Nel giro di poco tempo partecipano anche a diverse altre trasmissioni televisive, come “La Vita In Diretta”, “Detto Fatto” e  “Storie Italiane”, dove si esibiscono con pillole delle loro performance. Ma la più importante è sicuramente la partecipazione prima a “Ballando On the Road” e poi a “Ballando con le Stelle”, in prima serata sulla Rai con Milly Carlucci, dove si esibiscono come ospiti d’onore della serata finale del programma.

Ed è proprio visionando un filmato della finale di “Ballando con le Stelle” che Amadeus, conduttore e direttore artistico dell’edizione 2020 del Festival di Sanremo decide di volere Ivan e Bianca ospiti anche per la sua finale, sul palco del teatro Ariston. Una opportunità che Ivan accoglie con gioia e per la quale si prepara in modo meticoloso:  «Da quando alcuni giorni fa – spiega Ivan – ho ricevuto la comunicazione ufficiale che avrei partecipato alla serata finale del Festival di Sanremo di quest’anno ho iniziato ad allenarmi costantemente tutti i giorni dalla mattina con la ginnastica passiva insieme alla mia fisioterapista e al pomeriggio con la ginnastica attiva con la mia palestrina e in sala prove per la parte di danza con la mia partner Bianca Maria Berardi. Anche l’alimentazione – continua – riveste un aspetto importante: la mia dieta è composta da molte proteine e verdura e frutta in abbondanza».

La preparazione fisica è solo un tassello in mezzo all’enorme bagaglio di emozioni che un’occasione così, che capita una volta nella vita, suscita. Ma Ivan ci confida la sua tecnica per non lasciarsi sopraffare: «Solitamente riesco a mantenere un certo controllo sulle mie emozioni, e questo mi torna utile quando devo esibirmi davanti a un pubblico di centinaia di persone. Cerco di mantenere fisso il mio sguardo sulla mia partner di ballo come se nella sala ci fossimo solo io e lei, come durante le prove».

Sanremo, per Ivan, è stato molto di più dell’ennesima chance per esibire il suo talento per il ballo. E’ stata soprattutto l’occasione per diffondere un messaggio, il suo messaggio, pieno di forza, speranza, e amore per la vita. «Credo che ognuno di noi con la propria forza di volontà possa superare qualsiasi ostacolo – afferma Ivan – che nel mio caso è una malattia che vorrebbe a tutti i costi tenermi seduto. Partecipare alla finale di Sanremo è stata un’emozione fortissima e indimenticabile: nonostante la mia esibizione sia durata solo qualche minuto, vedere il pubblico dell’Ariston alzarsi in piedi per applaudirmi mi ha fatto capire che il mio messaggio di speranza ha centrato l’obiettivo ed è arrivato forte e chiaro. Ho ricevuto tantissime telefonate – aggiunge – di persone che affrontano ogni giorno la loro battaglia e che mi hanno ringraziato per aver dato loro un motivo in più per lottare. La gente ha bisogno di storie positive piuttosto che di personaggi strapagati che si prendono il palco per mezz’ora. Questo per me – conclude Ivan – è un bel segnale, di una società che sta cambiando in positivo».

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Arte e letteratura efficace contro depressione e ansia giovanile
L’arte e letteratura può dare un grande contributo nel miglioramento dei sintomi di depressione e di ansia nei ragazzi. A dimostrarlo è uno studio internazionale a cui ha preso parte anche l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara
Sclerosi multipla: trapianto di staminali cerebrali sicuro e duraturo
Il trapianto di cellule staminali cerebrali in pazienti affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva è sicuro, molto ben tollerato e con possibili effetti duraturi e protettivi da ulteriori danni al cervello dei pazienti. È questo quanto emerge dallo studio coordinato dall’Ospedale IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e ideato da Angelo Vescovi dell’Università di Milano – Bicocca. I risultati di questa sperimentazione clinica di fase 1 sono stati pubblicati in copertina sulla rivista Cell Stem Cell
Tumori: via a “Dance For Oncology”, corsi di ballo gratuiti studiati per i pazienti
Per la prima volta in Europa si lancia un’iniziativa gratuita in tutta la Penisola. È promossa dalla neonata associazione D4O e ideata da Caroline Smith. Sono offerti corsi di danza gratuiti e appositamente studiati per i pazienti. Hanno aderito 15 scuole (altre 35 inizieranno a gennaio) e 20 centri oncologici e associazioni
Sclerosi multipla, la terapia con cellule staminali può rallentare la progressione della malattia recidivante
Un gruppo di ricercatori svedesi ha valutata la sicurezza e l’efficacia della terapia con cellule staminali quando utilizzata come trattamento di routine piuttosto che in condizioni di sperimentazione clinica. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry
Sclerosi Multipla, Regimenti (Forza Italia): «Sostenere ricerca e tecnologia per favorire diagnosi precoce»
Per la Responsabile Sanità per l'Europa degli azzurri è importane che «Bruxelles si faccia anche promotrice di politiche per garantire l’uguale accesso alle terapie e ai servizi per le persone con Sclerosi Multipla in tutti i Paesi Europei»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...