Salute 14 Dicembre 2018 13:04

Legge di Bilancio, educatori socio-pedagogici potranno lavorare anche nelle strutture sanitarie. Ascani (PD): «Sanità italiana ha bisogno di questi professionisti»

«Oggi diamo a queste figure la possibilità di spendersi nei presidi socio-sanitari e quindi finalmente diamo lo sbocco che quell’indirizzo avrebbe dovuto avere sin dall’inizio» sottolinea la deputata del Partito democratico che boccia la manovra: «Serviva più attenzione alle persone fragili, alle famiglie che sono più in difficoltà, ai portatori di disabilità»

Legge di Bilancio, educatori socio-pedagogici potranno lavorare anche nelle strutture sanitarie. Ascani (PD): «Sanità italiana ha bisogno di questi professionisti»

Buone notizie per gli educatori socio-pedagogici. Un emendamento alla legge di Bilancio presentato dall’onorevole Anna Ascani (PD) e approvato dalla maggioranza estende l’ambito di attività dell’educatore professionale socio-pedagogico e del pedagogista modificando il comma 594, art. 1, della legge di bilancio 2018 (L. 205/2017). In particolare tale ambito viene esteso ai presìdi socio-sanitari e della salute, limitatamente agli aspetti socio-educativi, al fine di conseguire risparmi di spesa. Un passaggio importante per gli educatori, che arriva dopo la doccia fredda di questa estate, quando una norma simile era stata invece bocciata ed esclusa dal decreto Milleproroghe. Per l’onorevole Ascani, ora candidata alla segreteria del Partito democratico in tandem con Roberto Giachetti, una parentesi positiva quella relativa agli educatori socio-pedagogici, ma in un contesto negativo. Netto il suo giudizio sulla manovra economica del governo M5S-Lega: «Servono più fondi per la sanità, serve più attenzione alle persone fragili, alle famiglie che sono più in difficoltà, ai portatori di disabilità. Tutto questo nella manovra non c’è» sottolinea Ascani a Sanità Informazione.

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Onorevole, è in discussione in questi giorni in Parlamento la manovra finanziaria. Perché non vi convince anche sui temi socio-sanitari?

«I nostri colleghi nella commissione competente hanno provato con tanti emendamenti a far capire che servivano più fondi per la sanità: per altro quando erano all’opposizione lo dicevano anche loro, poi improvvisamente trovandosi al governo non lo sanno più. E poi serviva più attenzione alle persone fragili, alle famiglie che sono più in difficoltà, ai portatori di disabilità. È chiaro che tutto questo nella manovra non c’è e quindi ci preoccupa particolarmente l’atteggiamento di questo governo che ha fatto promesse mirabolanti e poi quando va a scrivere la legge di bilancio, mette soldi sul Reddito di cittadinanza che non si sa cosa sarà, sulle pensioni, e anche lì non si sa chi potrà andarci e quando, ma si dimentica completamente il sociale e la sanità».

In tutto questo c’è un suo emendamento che riguarda gli educatori socio-pedagogici che invece è stato accolto. In cosa consiste?

«È un emendamento molto importante intanto perché è in linea con quello che abbiamo fatto nella scorsa legislatura, grazie all’allora onorevole Vanna Iori, oggi senatrice. Così abbiamo messo nella legge di Bilancio una norma che riguarda direttamente gli educatori. Oggi diamo a queste figure la possibilità di spendersi nei presidi socio-sanitari e quindi finalmente diamo lo sbocco che quell’indirizzo avrebbe dovuto avere sin dall’inizio. Siamo contenti che almeno in questa che era una piccola norma senza costo il governo ci abbia dato retta e speriamo che questo serva a tante giovani professionalità per potersi finalmente mettere al lavoro nel mondo della sanità italiana che ha tanto tanto bisogno di queste figure».

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