Salute 6 Maggio 2020 12:44

La storia di Tollo, il comune virtuoso che ha già testato il 10% dei suoi cittadini

Nel paese abruzzese sono stati acquistati oltre 400 test sierologici per verificare la presenza di anticorpi da Covid-19. Il sindaco: «Un modo per aiutare la Regione a trovare i positivi e per tutelare i cittadini»

di Gloria Frezza
La storia di Tollo, il comune virtuoso che ha già testato il 10% dei suoi cittadini

In Abruzzo, provincia di Chieti, c’è un paese di 4mila abitanti in cui sono già arrivati i test sierologici. Il nome è Tollo e l’iniziativa è arrivata dal primo cittadino, Angelo Radica. Entro fine settimana il 10% della popolazione sarà stata testata con l’obbiettivo, precisa il sindaco, di ottenere uno screening dell’andamento del Covid-19 sulla cittadinanza.

Tollo è tra i “paesi fortunati”, per così dire. Nonostante la vicinanza con una zona rossa, all’inizio di maggio si rilevavano solo 5 casi in totale, di cui tre guariti, uno ancora positivo e uno deceduto un mese fa. «Aveva 38 anni, era di origine rumena ma viveva da anni in paese, faceva il camionista» racconta Radica a Sanità Informazione. Un lutto ancora fresco per la comunità.

Dal comune sono partite subito misure di sicurezza: «Abbiamo distribuito 4mila mascherine nelle prime settimane di lockdown, chiuso subito tutti i parchi e istituito uno sportello di aiuto psicologico», ma per il primo cittadino c’era bisogno di capire se il virus stesse circolando.

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Da qui l’idea di ordinare i test. «Avevamo due propositi – precisa il sindaco –. In primis costruire una mappatura del paese, poi aiutare in qualche modo il sistema sanitario regionale. All’inizio l’Abruzzo ha avuto qualche difficoltà nell’effettuare i tamponi, i risultati sono arrivati anche dopo 20 giorni e tra il primo e il secondo ci sono state lunghe tempistiche».

Il sindaco Radica però voleva dare una risposta immediata alla sua cittadinanza, così ha scelto di acquistare dei rapid test. «La ditta da cui abbiamo acquistato, SD Biosensor, possiede il marchio CE ed è certificata dal Ministero della Salute per la produzione dei tamponi, abbiamo scelto il meglio che ci era possibile».

Dal test di prelievo ematico, i cui risultati arrivano in 15 minuti, si verifica la presenza nel soggetto di anticorpi da Covid-19. Questi ultimi possono risultare di due tipologie: IgM, immunoglobuline prodotte come prima risposta all’infezione e generalmente testimonianza che essa è ancora in corso; IgG, ovvero anticorpi di cui l’organismo mantiene una memoria e che prevengono nei soggetti sani una nuova infezione, che normalmente testimoniano una malattia pregressa e superata.

Il risultato in ogni caso, specifica il primo cittadino tollese, viene reso noto solo al soggetto. La procedura è stata messa a punto con la massima cura. È stato scelto un luogo ampio e sanificato con l’ozono, mentre le operazioni sono state svolte da tre infermiere turnanti e un medico. «Tutti gli operatori – aggiunge Radica – avevano tuta, guanti, mascherina e visiera. Si entrava uno ogni 10 minuti, dopo aver misurato la febbre, si procedeva a firmare richiesta di test e liberatoria e a versare 30 euro. Se il risultato è positivo si consigliava di rivolgersi al proprio medico di base».

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Dopo i primi 200 test soltanto due cittadini sono risultati positivi. Uno di loro aveva qualche sospetto, ma in generale non se lo aspettavano. Al primo è stato fatto il tampone di verifica in meno di 24 ore. «In questo senso aiutiamo la regione, creando un sistema virtuoso che fa funzionare tutto meglio». Il sindaco fa anche l’esempio di un concittadino che dopo cinque giorni di febbre, da dieci chiedeva di poter fare il tampone senza risultati, grazie al test sierologico scopre ora di essere negativo.

I risultati hanno trovato i cittadini soddisfatti e lo spirito dell’iniziativa ha continuato a muoversi. Con Tollo, infatti, anche i comuni di Arielli, Cerchio e Prezza hanno ordinato i test e cominciato lo screening della cittadinanza. Mentre al sindaco sono arrivate richieste di informazioni da parte di altri paesi e città della provincia di Chieti per potersi aggiungere alla catena.

Ora il paese di Angelo Radica si avvia verso la fase 2 insieme a tutta l’Italia. L’obbligo delle mascherine è stato esteso fino al 17 maggio, si supervisiona alla sanificazione degli ambienti e lentamente si riaprono le attività, sempre con la massima attenzione. Tutto verrà svolto in nome di un solo comandamento, su questo il sindaco non ha dubbi: «L’amore per la propria città e i propri cittadini, e la voglia di tutelarli».

 

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