Salute 3 Agosto 2021 10:02

Dal trucco al volontariato, la politica si unisce nell’intergruppo “la forza e il sorriso” per il benessere psicologico dei malati oncologici

Promotrice dell’iniziativa la deputata della Lega Benedetta Fiorini: «Vogliamo promuovere al più presto misure di incentivazione fiscale in favore delle aziende che sviluppano e sostengono attività nel volontariato e nel sociale». L’idea nasce dal lavoro dell’omonima onlus che organizza laboratori di bellezza per donne in trattamento oncologico

Dal trucco al volontariato, la politica si unisce nell’intergruppo “la forza e il sorriso” per il benessere psicologico dei malati oncologici

“La forza e il sorriso”. È estremamente evocativo il nome che si è dato il nascente intergruppo parlamentare che ha l’obiettivo di sensibilizzare, promuovere e mettere a sistema proposte concrete che riescano a rendere le Istituzioni e tutta la politica più vicine alle donne e agli uomini colpiti dal cancro.

L’iniziativa nasce grazie all’impegno della deputata della Lega Benedetta Fiorini e vede l’adesione anche di esponenti di altre forze politiche: da destra a sinistri uniti dalla necessità di favorire politiche e iniziative che contribuiscano ad aiutare il benessere psicofisico delle persone colpite dal tumore.

«L’obiettivo dell’intergruppo – spiega Fiorini a Sanità Informazione – è assicurare un amplissimo fronte comune e la possibilità di raccogliere spunti, idee, contributi, finalizzati alla presentazione di atti parlamentari che possano incidere nella vita reale delle persone».

Il nome non è casuale: si ispira al lavoro dell’omonima onlus presieduta da Anna Segatti che organizza laboratori di bellezza per donne in trattamento oncologico, presso ospedali e associazioni di volontariato di tutto il territorio italiano. In 14 anni, è arrivata in 56 strutture su tutto il territorio nazionale, con oltre 4mila laboratori organizzati e più di 18mila donne partecipanti, grazie al supporto di 28 aziende cosmetiche e all’impegno di circa 500 volontari. Numeri e attività raccontati pochi giorni fa nel corso del convegno ‘Il valore della cura di sé nel percorso di terapia oncologica’.

«In una fase in cui molti screening e terapie hanno purtroppo subito un forte rallentamento, la presenza di punti di riferimento assume un significato ancora più imprescindibile – sottolinea Fiorini -. Il rito del trucco può sembrare un qualcosa di ‘frivolo’, in realtà racchiude un messaggio carico di positività, di forza e speranza per chi vede il proprio corpo cambiare per la malattia e le cure. Un momento importante che diventa una coccola per chi, a livello fisico e psicologico, sta vivendo un dramma».

Ora tocca alla politica dare un segnale concreto per venire incontro alle esigenze di queste persone: la diagnosi di un tumore è un evento fortemente stressante dal punto di vista psicologico. E alle paure legate alla malattia, al timore di non sopravvivere, al dolore fisico, si aggiunge un aspetto non secondario che è la trasformazione della propria immagine corporea.

«Serve una grande battaglia culturale – spiega Fiorini -. Decisori politici e istituzionali devono moltiplicare gli sforzi. Campagne, azioni quotidiane, un potenziamento della rete tra associazioni ed enti sono le linee guida sulle quali è necessario concentrarsi.

È già emersa la volontà unanime di promuovere al più presto misure di incentivazione fiscale in favore delle aziende che sviluppano e sostengono attività nel volontariato e nel sociale, oltre che per sostenere l’acquisto di dispositivi e prodotti in grado di incidere sul benessere psicofisico di donne e uomini che stanno affrontando la malattia».

 

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