Salute 31 Luglio 2020 09:00

Covid-19 e gravidanza, le regole per ridurre il rischio di contagio

Sul Lancet il punto della situazione sul rapporto fra gravidanza, parto e Sars-CoV-2: «L’allattamento al seno con precauzioni è sicuro, ma rischio nascite premature»

di Tommaso Caldarelli
Covid-19 e gravidanza, le regole per ridurre il rischio di contagio

Più volte nei giorni scorsi si sono rincorse indicazioni in questo senso: il coronavirus non ha mollato la sua presa e, anzi, in molte zone del mondo l’epidemia non fa che accelerare. Sono molti i mesi alle nostre spalle passati in compagnia del Covid-19. E tutto porta a pensare che anche l’esito delle gravidanze iniziate proprio durante la fase epidemica sarà accompagnato dalla presenza del virus. Per le famiglie di questi bimbi e per i tantissimi nati negli ultimi mesi, il Lancet fa il punto sul rapporto madre-neonato nell’era Covid-19, riassumendo le evidenze scientifiche a disposizione.

Il dato più importante per mamme e papà è certamente questo: «Il rischio di trasmissione, l’insorgenza clinica e le conseguenze del Sars-CoV-2 fra i neonati nati da madri Covid positive è scarso. Il rischio di trasmissione verticale appare basso, mentre è invece significativo fra altri coronavirus. Il Covid-19 è, sì, stato individuato entro le 48 ore dalla nascita fra alcuni neonati di madre positiva, tuttavia questo potrebbe indicare una trasmissione di tipo orizzontale», spiega la celebre rivista medica inglese. E ancora: «I primi studi evidenziano che i neonati positivi al Covid-19 hanno sintomi molto lievi e che il latte materno non è fonte di infezione».

Lo studio si concentra poi sui primissimi giorni di vita del bimbo, affrontando la questione relativa alla sicurezza dell’allattamento al seno in era Covid. «Vi sono versioni contrastanti» a seconda delle linee guida dell’OMS, del britannico Royal College of Obstetricians and Gynaecologist o di quelle dell’American Academy of Pediatrics.

C’è un ulteriore studio, pubblicato sempre sul Lancet, che raccomanda una linea equilibrata fra l’allattamento al seno libero e le eventuali misure sostitutive; si tratta del più ampio studio effettuato sui neonati e sulle mamme Covid positive attualmente a disposizione, spiega Lancet: «La coabitazione nella stessa stanza e l’allattamento al seno sono sicuri se sono accompagnati dall’utilizzo di una mascherina e il frequente lavaggio di mani e seno. Inoltre, la trasmissione del virus verso i neonati da parte di membri della famiglia infetti è improbabile, se vengono prese tutte le precauzioni del caso».

C’è poi un altro aspetto da sottolineare: la positività al coronavirus dimostrerebbe una correlazione con casi di nascite premature. «Nel Regno Unito il 26% delle donne Covid positive ha partorito in anticipo», con nascite premature anche a 28-31 settimane di gestazione: «Un aumentato tasso di bambini prematuri potrebbe porre dei rischi molto seri alla salute e al benessere dei bimbi nel mondo», spiega la dottoressa Medvedev, autrice dell’articolo.

Tuttavia, avverte Lancet, questo studio è necessariamente iniziale e incompleto: «Molti bambini non sono stati analizzati dopo la prima osservazione, i genitori hanno deciso di non riportarli per lo screening, impauriti dagli effetti del Covid su una popolazione così fragile».

«Delle domande cruciali rimangono senza risposta – conclude Medvedev -. Sono necessari dei dati robusti per quantificare le complicazioni riguardanti donne incinte e neonati e per capire i tassi e i percorsi di trasmissione verticale e orizzontale, inclusi i casi asintomatici. Ulteriori studi sono necessari per determinare il tasso di efficacia delle profilassi anti-infezione e delle pratiche di controllo nelle unità neonatali».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: 3 o più dosi di vaccino in gravidanza aumentano la protezione dei neonati
Le donne in gravidanza che ricevono tre o più dosi di vaccino anti-Covid durante la gestazione presentano un livello di anticorpi specifici contro l’infezione nel cordone ombelicale di circa dieci volte più alto rispetto a quanto riscontrato nelle madri che hanno effettuato meno richiami. E questo offre una maggiore protezione ai nascituri. A dimostrarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Washington a Seattle
Troppo paracetamolo in gravidanza aumenta il rischio di problemi comportamentali nei bambini
Il consumo eccessivo di paracetamolo durante la gravidanza può aumentare il rischio che il bambino sviluppi problemi di attenzione e comportamento già all'età di 2, 3 e 4 anni. Lo studio condotto dalla University of Illinois Urbana-Champaign è stato pubblicato sulla rivista Neurotoxicology and Teratology
Caldo estremo aumenta il rischio di complicanze in gravidanza
L'esposizione al caldo estremo, eventualità diventata più frequente a causa dei cambiamenti climatici durante la gravidanza è stata collegata a un aumento del rischio di grave morbilità materna, cioè di complicanze durante il travaglio e il parto. I rischi sono maggiori se l'esposizione è avvenuta durante il terzo trimestre di gravidanza. Questo è quanto emerso da uno studio condotto dal Kaiser Permanente Southern California, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open
Neonatologi: allattamento materno, i papà sono coprotagonisti
Non solo mamma e neonato: sempre più spesso alla diade, protagonista dell’importante pratica dell’allattamento, va ad aggiungersi anche la figura paterna, che svolge un ruolo significativo nel suo avvio e mantenimento. In occasione della Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno, che si celebra in Italia dall’1 al 7 ottobre, la Società Italiana di Neonatologia (Sin), ribadisce proprio l’importanza dei papà come «coprotagonista» all’interno della triade madre-padre-neonato
di V.A.
Creato un modello completo di embrione umano, senza spermatozoi e ovuli
Non sono stati utilizzati né spermatozoi, né ovuli e né utero. Il nuovo modello di embrione sviluppato da un gruppo di ricercatori del Weizmann Institute, in Israele, è stato generato con cellule staminali. Nonostante questo è quasi identico a  un embrione umano vero di 14 giorni, in grado addirittura di rilasciare ormoni da far risultare positivo un test di gravidanza in laboratorio. Non mancano i quesiti etici
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...