Salute 14 Marzo 2023 15:31

Attacchi di panico in aumento: ecco sintomi e cause. Iacobelli (Eurodap): «Donne più a rischio»

Ora che la pandemia sembra essere sotto controllo, iniziano a diventare più evidenti gli strascichi di questa emergenza. Il disturbo da attacchi di panico si sta rivelando una delle conseguenze più frequenti in epoca post-Covid. Ne parla a Sanità Informazione Eleonora Iacobelli, presidente dell’Associazione Europea per il Disturbo a Attacchi di Panico e del Centro Bioequilibrium.

Attacchi di panico in aumento: ecco sintomi e cause. Iacobelli (Eurodap): «Donne più a rischio»

Ora che la pandemia sembra essere sotto controllo, iniziano a diventare più evidenti gli strascichi di questa emergenza. Il disturbo da attacchi di panico si sta rivelando una delle conseguenze più frequenti in epoca post-Covid. «L’interesse verso questo disturbo è notevolmente aumentato negli ultimi anni poiché, soprattutto post-covid, sembrerebbe essere sempre più diffuso nella popolazione», conferma a Sanità Informazione Eleonora Iacobelli, presidente dell’Associazione Europea per il Disturbo a Attacchi di Panico (Eurodap) e del Centro Bioequilibrium. «L’attacco di panico è una reazione parossistica di allarme da parte dell’organismo in assenza di una minaccia reale. I sintomi più evidenti – continua – sono tachicardia, aumento della sudorazione, senso di svenimento o di oppressione sul petto, mancanza d’aria, nausea, paura di morire o di impazzire”.

Gli attacchi di panico nascono da un «cortocircuito» nell’amigdala

«Le manifestazioni di un attacco di panico sono generate dall’amigdala – spiega Iacobelli – che normalmente svolge un ruolo determinante nella regolazione delle emozioni e dei ricordi, ma che in questo frangente invia un segnale di allarme in assenza di una minaccia reale. L’aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, insieme alla secrezione di adrenalina sono i modi in cui il cervello fa sì che il corpo sia maggiormente reattivo per mettere in atto un’eventuale reazione di attacco/fuga». A volte, però può succedere che l’amigdala interpreti come pericolosa una situazione in realtà neutra o, anche se emotivamente coinvolgente, non pericolosa. «Questo errore – specifica l’esperta – avviene per una sorta di ‘cortocircuito‘ in cui un qualche elemento della situazione reale viene associato alla memoria di una precedente esperienza vissuta e codificata come potenzialmente dannosa. A volte gli attacchi insorgono in circostanze apparentemente neutre, mentre si è in macchina o mentre si cammina per strada».

Dalla psicoterapia ai trattamenti farmacologici, le armi  per contrastare gli attacchi di panico

«Generalmente, gli attacchi di panico si scatenano in momenti emotivamente carichi per la persona o durante situazioni che comportano un cambiamento, come un nuovo lavoro, un lutto, una rottura sentimentale, un trasferimento», afferma Iacobelli. «Il disturbo da attacchi di panico, inoltre, è maggiormente frequente tra le donne. Si stima – continua – che colpisca una donna su tre e si manifesta prevalentemente in un età compresa tra i 18 ed i 40 anni». Per quanto riguarda la cura, secondo l’esperta, per prima cosa è bene escludere qualsiasi causa organica. I sintomi degli attacchi di panico possono essere molto simili a quelle di altre patologie più gravi, che andrebbero quindi scartate. «Nel caso venga diagnosticato il disturbo da attacchi di panico, è bene rivolgersi ad uno psicoterapeuta», suggerisce la presidente di Eurodap. «Infatti, essendo le cause scatenanti legate ad un disagio emotivo il trattamento di elezione, come per tutti i disturbi d’ansia è la psicoterapia. A volte – conclude – è necessario associarvi una terapia farmacologia per mitigare la sintomatologia».

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nuova variante “Arturo” di Omicron, in India boom di contagi. Rischiamo una nuova ondata?
In India si sta verificando un aumento dei contagi che sembrano essere legati a una nuova variante, soprannominata Arturo. Gli esperti si interrogano sul possibile rischio che possa dare luogo a una nuova ondata
Il Covid ci ha «rubato» il sonno. La neuroscienziata: «Possibile legame con neuroinfiammazione»
Giornata mondiale del sonno: tra la moltitudine di cose che la pandemia ci ha portato via, c'è anche il buon riposo. È la «coronosomnia» come conferma a Sanità Informazione Arianna Di Stadio, docente all'Università di Catania e ricercatrice onoraria presso il Laboratorio di Neuroinfiammazione UCL Queen Square Neurology di Londra
Il 15 marzo è il Long Covid Day, vittime Usa si mobilitano per chiedere più attenzione
Dagli Usa è partita una grossa mobilitazione sui social. Le vittime del Long Covid, provenienti da tutto il mondo, si sono unite e hanno lanciato il Long Covid Awareness Day, una Giornata internazionale della consapevolezza sul Long Covid, che si celebra il prossimo 15 marzo. Il simbolo è un nastro tricolore grigio, nero e verde
Long Covid, un “vecchio” anti-diabetico potrebbe ridurre sintomi del 42%. Lo studio in pre-print
Un comune ed economico farmaco per il diabete potrebbe porre fine, o quasi, all'emergenza Long Covid, la sindrome post-infezione che colpisce milioni di persone nel mondo. Uno studio clinico dell'Università del Minnesota ha scoperto che la metformina, assunta da circa 20 milioni di diabetici di tipo 2 negli Stati Uniti, ha ridotto del 42% il rischio che una persona sviluppi il Long Covid
Quali sono le caratteristiche della variante Bythos arrivata in Italia?
Spunta una nuova «sorella» di Omicron, che è stata già rintracciata in alcuni casi in Italia. Si tratta della variante XBF, soprannominata comunemente con il nome di Bythos come il mostro degli abissi marini con busto umano, zampe anteriori di cavallo e coda di pesce. L'Organizzazione mondiale della sanità l'ha inserita nella lista delle varianti di Sars-CoV-2 da tenere sotto osservazione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Straordinari a 100 euro l’ora e aumenti in Pronto soccorso. I dettagli del decreto Schillaci

Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto con le nuove misure che dovrebbero dare un po' di respiro alla sanità italiana. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in accordo con il coll...
di Mario Zimbalo
Salute

Tutti pazzi per il farmaco che fa dimagrire. Aifa: possibili carenze per diabetici e obesi

Promosso dalla scienza come «svolta» contro l'obesità, ma acquistato e osannato da numerosi vip sui social come strategia per dimagrire, ora il farmaco semaglutide rischia di divent...
Covid-19, che fare se...?

Il vaccino anti-Covid-19 può avere effetti collaterali anche se è passato molto tempo?

È una domanda «ritornata in voga» nei giorni scorsi, quando il celebre attore italiano, Jerry Calà, è stato costretto a lasciare il set per un malore che poi si &egrav...