Politica 2 Novembre 2020 14:00

Conte alla Camera: «Italia divisa in tre aree di rischio. Circolazione limitata tra regioni e tra persone “a tarda sera”»

Entro mercoledì arriverà il nuovo Dpcm. Conte alla Camera illustra le nuove restrizioni proposte: centri commerciali chiusi nei weekend, chiusi centri scommesse, mezzi pubblici al 50%, Dad integrale per le scuole superiori

Conte alla Camera: «Italia divisa in tre aree di rischio. Circolazione limitata tra regioni e tra persone “a tarda sera”»

Un’Italia divisa in tre zone, a seconda del livello di gravità raggiunto dalla diffusione del virus. Di conseguenza, alcune misure comuni adottate con differente gravità nelle Regioni italiane. Queste le misure proposte per il prossimo Dpcm, in uscita già domani, illustrate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante una comunicazione alla Camera. Nel pomeriggio previsto anche al Senato. Provvedimenti presi rapidamente dopo la lettura dell’ultimo report settimanale di monitoraggio dell’epidemia, che dipinge una situazione di gravità sempre crescente.

I DATI DELLA PANDEMIA

«La recrudescenza della pandemia – ha spiegato Conte – ha condotto a una moltiplicazione dei contagi. Dal 19 al 25 ottobre i nuovi casi sono raddoppiati rispetto alla settimana precedente». Il presidente ha chiarito che ad oggi il 94% dei nuovi contagiati in Italia si trova in isolamento domiciliare, contro il 50,8% della prima ondata. Solo lo 0,5% risulta in terapia intensiva, contro il 6,7% di marzo/aprile. Nei mesi estivi, sono arrivati 3370 nuovi ventilatori per i trattamenti intensivi e anche la capacità di screening è arrivata da 25mila tamponi al giorno a 200mila.

Una cifra che potrebbe ancora crescere, fino a 350mila test giornalieri. «Il commissario Arcuri ha acquistato 10 milioni di test rapidi che verranno distribuiti a Asl e medici di medicina generale, destinati anche alla scuola, in modo da ridurre le quarantene», ha specificato Conte.

CONTE: «RT A 1,7 MA LOCKDOWN GENERALIZZATO NON È LA SOLUZIONE»

«L’aumento dell’incidenza – ha proseguito – è coerente con l’aumento di Rt nazionale a 1,7, in alcune regioni il dato risulta superiore alla media nazionale. Per la prima volta è stata superata la soglia critica di occupazione in aree mediche ed esiste il rischio che 15 regioni superino le aree critiche in terapia intensiva nel prossimo mese». Le previsioni, ha però aggiunto, non contengono i possibili miglioramenti dovuti al Dpcm in applicazione da 10 giorni, i cui primi effetti si paleseranno dopo due settimane dall’entrata in vigore.

«Siamo costretti a intervenire in ottica di prudenze, per attuare migliori misure in strategia contenitiva e mitigativa del contagio». Conte ha introdotto così le prossime restrizioni alla Camera: «La strategia va modulata nei territori in base al rischio di tenuta dei servizi sanitari».

«Se riproponessimo un regime indistinto e un lockdown generalizzato – ha chiarito – rischieremmo da un lato di non adottare un sistema efficace nelle zone ad alto rischio e dall’altro lato di intervenire con troppa severità in zone con rischio più basso».

ITALIA A TRE AREE DI RISCHIO: LE MISURE PREVISTE SUL TERRITORIO NAZIONALE

«Nel prossimo Dpcm indicheremo tre aree con tre scenari di rischio, con misure via via più restrittive. L’appartenenza all’una o altra area dipenderà esclusivamente dal coefficiente di rischio di quel territorio. L’inserimento di una regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute, e sempre con ordinanza del ministero sarà possibile entrare e uscire da un’area».

«Per l’intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure, che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari, parafarmacie, farmacie ed edicole; prevista la chiusura dei corner adibiti ad attività di scommesse; chiuderanno musei e mostre e ci saranno riduzioni fino al 50% della capienza dei mezzi pubblici locali; previsto un limite agli spostamenti da e verso regioni con elevati coefficienti di rischio a parte situazioni di necessità e limiti di circolazione delle persone nelle fasce più tarde della sera; infine, la possibilità, per le scuole secondarie di secondo grado, di passare anche integralmente alla didattica a distanza».

IN ARRIVO AIUTI ECONOMICI

«In questo snodo critico – ha concluso – il principio ispiratore resta lo stesso: difesa della vita umana e della salute per godere di tutti gli altri diritti costituzionali garantiti. Siamo consapevoli della stanchezza e della rabbia dei cittadini e siamo coscienti delle profonde ripercussioni delle restrizioni sull’attività economica e sui redditi».

«Il Governo – ha assicurato Conte – non intende arretrare di un millimetro sulla protezione economica per i lavoratori e le famiglie italiane. Con questo spirito abbiamo varato il decreto legge Ristori e abbiamo deciso di estendere fino a marzo 2021 il blocco dei licenziamenti, estendendo la cassa integrazione Covid per tutti i lavoratori. Anche a fronte di queste ulteriori limitazioni stiamo già lavorando per sostenere i settori colpiti e per questo cercheremo di concretizzare queste erogazioni al più presto».

«Da ogni crisi può nascere un’opportunità – è il messaggio finale – questa è la terza crisi che viviamo in 15 anni e stavolta c’è la possibilità di imprimere una vera svolta».

 

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