Sanità 23 Giugno 2021 16:40

Variante Delta, l’ECDC: «A fine agosto responsabile del 90% dei casi in Europa. Non protetto chi ha ricevuto solo una dose»

La Direttrice del Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie Andrea Ammon: «Ridurre l’intervallo tra la prima e la seconda somministrazione»
Variante Delta, l’ECDC: «A fine agosto responsabile del 90% dei casi in Europa. Non protetto chi ha ricevuto solo una dose»

Entro fine agosto, la variante Delta del virus SARS-CoV-2 avrà quasi completamente rimpiazzato quelle che circolano maggiormente in questo momento: costituirà infatti il 90% dei virus che circoleranno nell’Unione Europea. Se chi ha completato il ciclo vaccinale può dormire sonni tranquilli perché protetto anche da questa variante, non si può dire altrettanto per chi ha ricevuto solo una dose del vaccino o chi non si è ancora sottoposto alla somministrazione. A lanciare l’allarme, senza mezzi termini, è il Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (ECDC), ricordando che in Europa circa il 30% degli over 80 ed il 40% degli over 60 non è ancora stato completamente vaccinato.

«La variante Delta circolerà molto in estate, soprattutto tra i più giovani, che non rientrano ancora tra i destinatari delle campagne vaccinali. Questo potrà aumentare il rischio, per gli individui più vulnerabili e non ancora del tutto vaccinati, di essere infettati e di attraversare una malattia grave, eventualmente fino alla morte, se non sono stati completamente vaccinati», ha dichiarato in una nota Andrea Ammon, Direttrice dell’ECDC.

Misure di salute pubblica e riduzione intervallo tra dosi per rallentare variante Delta

«Ancora troppe persone che rischiano di contrarre una forma grave di Covid-19 non sono protette dalla malattia, e devono essere vaccinate il più presto possibile. Finché i più vulnerabili non saranno vaccinati, dobbiamo rallentare la circolazione della variante Delta del virus aderendo rigorosamente alle misure di salute pubblica».

Ammon, quindi, ricorda l’importanza di procedere celermente con le campagne vaccinali in tutti i Paesi, come d’altronde ricordato questa mattina anche dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Ed evidenzia la necessità di ridurre il più possibile l’intervallo tra la somministrazione della prima e della seconda dose, rispettando comunque quanto previsto dalle autorità che ne hanno autorizzato la somministrazione.

«Sono consapevole che questo richiede uno sforzo significativo da parte delle autorità sanitarie e della società, ma è il momento di percorrere l’ultimo miglio – ha aggiunto Ammon -. Ogni singola infezione che preveniamo adesso è una vita che possiamo salvare».

La variante Delta e gli scenari dell’ECDC

La variante Delta (fino a poco tempo fa nota come indiana) ha una trasmissione maggiore del 40-60% rispetto alla versione “originale” del SARS-CoV-2 e potrebbe essere associata ad un rischio maggiore di ospedalizzazione.

Gli scenari studiati dall’ECDC indicano che il rilassamento delle misure adottate dalla maggior parte dei Paesi nel corso degli ultimi mesi in Europa potrebbero portare ad un aumento rapido e significativo di casi giornalieri in ogni gruppo di età, con l’incidenza maggiore negli over 50, cui si legano maggiori ospedalizzazioni e decessi, potenzialmente raggiungendo gli stessi livelli dell’autunno del 2020, «se non si prevedono misure aggiuntive». Il rischio, secondo il Centro, è aumentato in tutti i Paesi, quale che sia la situazione epidemiologica.

La raccomandazione dell’ECDC, quindi, è di mantenere in essere le restrizioni che consentono di rallentare la diffusione del contagio finché non avremo percentuali di popolazione vaccinata più alte. Inoltre, rimarca l’importanza della sorveglianza genomica delle varianti per rintracciare e monitorare eventuali nuove varianti.

 

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