Lavoro 1 Ottobre 2019 12:01

Carenza medici, intersindacale boccia documento Regioni: «Unica soluzione è aprire concorsi a specializzandi»

Una nota dei sindacati della dirigenza medica e veterinaria contesta molte delle proposte emerse in Conferenza delle Regioni: «Un’ammucchiata, alcune sono palesemente indecenti, prive di una gerarchia di priorità»

L’intersindacale medica, veterinaria e sanitaria boccia i 16 punti, con qualche eccezione, del documento riguardante la carenza di medici specialisti che le Regioni presentano oggi al Ministro della Salute. «Un’ammucchiata di proposte, alcune palesemente indecenti, prive di una gerarchia di priorità ma tutte finalizzate a pagare il lavoro medico al massimo ribasso, proponendo per una diagnosi sostanzialmente corretta, una vera ammissione di colpa, terapie inappropriate o dannose», è la definizione contenuta da una nota firmata da tutte le principali sigle sindacali mediche.

«In quest’ultimo filone – continua la nota – rientra “l’americanata” di ridurre la durata del corso di laurea in Medicina, un provvedimento che unito al continuo aumento dei flussi in entrata, alle invasioni di campo dei tribunali, al fiorire di università straniere produrrebbe una pletora medica di dimensioni critiche. Ma anche la proposta di deroga all’orario di lavoro massimo, che significa colmare i vuoti di organico spremendo chi c’è e non assumendo i giovani, e la idea balzana di ammettere ai concorsi specialisti tuttologi, per mandare un anatomopatologo in PS a trattare infarti o un igienista nei reparti a curare bambini. Senza tralasciare l’inaccettabile tentativo di sdoganamento del lavoro medico al di fuori del CCNL della dirigenza sanitaria attraverso la previsione di un rapporto di lavoro convenzionato. Di dubbia efficacia, poi, la modifica dell’età di pensionamento, anche se su base volontaria, per una popolazione ospedaliera che è la più vecchia del mondo e con le peggiori condizioni di lavoro del decennio».

LEGGI ANCHE: MEDICI A LAVORO FINO A 70 ANNI. LE REAZIONI (OPPOSTE) DI CGIL E FEDERSPECIALIZZANDI ALLE PROPOSTE DELLE REGIONI

Più ombre che luci secondo l’Intersindacale medica in un quadro in cui l’incremento delle risorse per il personale è una «foglia di fico che restituisce solo in parte il maltolto nel decennio».

«A legislazione vigente, l’unica soluzione possibile alla carenza di medici, veterinari e dirigenti sanitari specialisti è quella normata dalla Legge di Bilancio 2019 e dal DL “Calabria”. Cioè l’apertura dei concorsi agli specializzandi del quarto e quinto anno, con inserimento in graduatorie separate da utilizzare, in caso di inesistenza o esaurimento di quelle degli specialisti, per l’attivazione, presso le aziende sanitarie e ospedaliere, accreditate o in possesso dei requisiti per essere accreditate, di un percorso di formazione specialistica che prevede il training professionalizzante come dipendente e lo svolgimento presso l’Università della parte teorica. Con un contratto di lavoro-formazione, a tempo determinato prima, ed a tempo indeterminato a specializzazione acquisita, inquadrato nell’area della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria. Manca solo un regolamento attuativo che crei condizioni attrattive per i giovani, specie retributive».

«L’attuale disponibilità di 9mila medici specializzandi del quarto e quinto anno, un numero quasi pari a quello dei medici non sostituiti nell’ultimo decennio, potrebbe mettere fine ai “concorsi deserti” attraverso graduatorie cui attingere. Non c’è bisogno, quindi, di assumere neo laureati né di conferire incarichi libero-professionali, se non per destrutturare lo stato giuridico dei medici ed azzerare il loro capitale formativo. È necessario, invece, eliminare il tetto alla spesa per le assunzioni, privo di senso e punitivo per la sanità pubblica, specie nelle Regioni meridionali.

Un sistema formativo non parcellizzato in 21 sottosistemi differenti è capace di creare anche un “circolo virtuoso”, liberando risorse per aumentare il numero dei contratti di formazione, aspetto completamente ignorato dalle Regioni. Infatti, per tamponare il gran numero di pensionamenti previsti entro il 2025/26 e ridurre l’imbuto formativo che il prossimo anno intrappolerà circa 15.000 medici, c’è bisogno di almeno 12mila contratti di formazione fino al 2023/24, vista la necessità di garantire un adeguato turnover fino al 2026, anno dopo il quale la gobba pensionistica incomincerà rapidamente a deflettere.

Il tutto richiede un finanziamento della sanità pubblica in crescita al di là dei 2 mld previsti dal vecchio DEF. Perché il SSN è il più potente fattore di coesione sociale, “motore di giustizia sociale”, strumento di garanzia di diritti costituzionali. E, come dice il Ministro Speranza, “le risorse che si mettono nella sanità non vanno considerate banalmente come una spesa, ma come un investimento straordinario sulla salute e sul benessere delle persone”. Un salto non solo culturale, ma economico e politico, che ci aspettiamo dal nuovo Governo a partire dalla legge di bilancio».

Articoli correlati
«Diritto alle cure a rischio senza personale», le richieste dei medici in piazza a Roma. E Schillaci convoca i sindacati
A Roma significativa adesione per la manifestazione dell’intersindacale medica convocata per denunciare le sempre più difficili condizioni di lavoro dei camici bianchi stretti tra turni massacranti e stipendi tra i più bassi d’Europa. Ben 8mila camici bianchi hanno lasciato il SSN tra il 2019 e il 2021
Bonus 200 euro a specializzandi, è boom di richieste all’Enpam dopo il no dell’Inps
Oliveti: «Ci adopereremo per migliorare inquadramento previdenziale degli specializzandi»
Istat, Cittadini (Aiop): «Rinuncia cure, liste d’attesa e carenza medici criticità del SSN da risolvere»
Per risolvere il problema della carenza di medici Aiop invita il decisore pubblico a valutare di adottare una «normativa di emergenza per assumere neolaureati e specializzandi. È doveroso, in ogni caso, coniugare la responsabilità, alla quale tutti siamo chiamati, con un’attenta programmazione»
Pierpaolo Sileri, bilancio di un governo con il sottosegretario alla Salute uscente
Con il sottosegretario alla Salute del governo Draghi Pierpaolo Sileri analizziamo il governo Draghi, quello che verrà e le armi per risolvere la carenza di medici e professionisti sanitari che ancora permane
Dopo i medici cubani, la Calabria apre agli specializzandi. Viola (Federspecializzandi): «Servono cambiamenti strutturali»
Per contrastare la grave carenza di medici, la Regione Calabria ha pubblicato un avviso per reclutare specializzandi da tutta italia. Federspecializzandi: «Positivo, ma per specializzandi non è una scelta facile»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...