Formazione 4 Dicembre 2020 16:15

Il caos delle scuole di specializzazione in area sanitaria. Cosa sta succedendo

Il Mur spiega che «il Consiglio di Stato, in merito ai ricorsi di taluni candidati al Concorso nazionale per l’accesso dei medici alle Scuole di Specializzazione di area sanitaria per l’a.a. 2019/2020, ha imposto il rinvio della procedura in corso»

Giovani specializzandi ancora fermi, con l’ulteriore rinvio di qualche giorno fa delle fasi di procedura della assegnazioni di candidati alle Scuole di specializzazione di area sanitaria ’19/20. Quindicimila posti bloccati (14.455) e altrettanti giovani medici fermi in un limbo che sembra non avere fine. “Braccia” di cui il ministro della Salute Roberto Speranza potrebbe avere molto bisogno bisogno durante l’estesa campagna vaccinale contro Covid-19, prevista per gennaio.

Il Mur ha reso noto che «il Consiglio di Stato, in merito ai ricorsi di taluni candidati al Concorso nazionale per l’accesso dei medici alle Scuole di Specializzazione di area sanitaria per l’a.a. 2019/2020, ha imposto il rinvio della procedura in corso». Per questo motivo, «la fase delle assegnazioni dei candidati alle scuole che, in base al cronoprogramma precedente era prevista per il 3 dicembre, nonché le successive fasi della procedura, sono da intendersi rinviate a valle della camera di consiglio del 15 dicembre 2020».

I ricorsi a valanga sono arrivati a causa di una delle domande presenti nella prova d’accesso dello scorso 22 settembre. La numero 87, per essere precisi. Annullata per imprecisione, in quanto il quesito presentava uno scenario di frattura del femore sinistro, mentre la radiografia annessa mostrerebbe un femore destro. Ora i rallentamenti rischiano di compromettere l’immissione delle risorse nel Ssn e di accrescere ulteriormente l’imbuto formativo che già da anni rappresenta un problema per gli studenti di medicina.

«La necessità di intraprendere tale strada – specifica il Mur – non avrà alcun impatto sul percorso formativo, come già condiviso dal Ministro Manfredi con le Università, essendo volta a tutelare le prerogative degli specializzandi, ancor di più in questo particolare momento storico».

Anelli (FNOMCeO) scrive a Manfredi: «Inaccettabile infliggere questa situazione ai giovani colleghi»

Il presidente della Fnomceo Filippo Anelli, ha scritto una lettera al ministro dell’Università Gaetano Manfredi, per sollecitare il suo intervento. Obiettivo: una soluzione rapida e positiva della situazione kafkiana che sta tenendo in sospeso 24mila giovani vite. Quelle, cioè, dei candidati al Concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione, oggetto di continui ritardi, a causa dei numerosi ricorsi.

«Lo storico dei rinvii delle date in cui si sarebbe dovuto pubblicare la graduatoria di merito e la graduatoria delle conseguenti assegnazioni di sedi di scuole di specializzazione è, onestamente, desolante e pur nella consapevolezza che detto stato di cose discende dalle determinazioni della Magistratura, in conseguenza delle azioni avviate dai ricorsi sopra citati, ultima tra queste la decisione dello scorso 2 dicembre del Consiglio di Stato che accogliendo l’appello cautelare del Mur ha rinviato le ulteriori operazioni concorsuali per l’assegnazione delle sedi, alla decisione collegiale fissata al 15 dicembre p.v. non può, comunque, non rilevarsi che, laddove il ritardo si è sommato ai rinvii, si è registrata un’assenza di coordinamento inaccettabile in un momento storico che vede la nostra sanità impegnata su tutti i fronti nell’azione di contenimento della seconda ondata dell’epidemia da Covid-19», ricorda Anelli nella lettera.

«In particolare sembra inaccettabile infliggere ai giovani colleghi che hanno costituito prezioso presidio nelle prime linee dell’assistenza, sin dal primo periodo epidemico, negli aeroporti, nelle USCA, nel servizio di contact-tracing, nelle sostituzioni di medici contagiati nelle zone a più alto rischio, questa situazione di stallo che, oggettivamente, li pone in una situazione di “sospensione” che impedisce una programmazione della vita professionale e non solo – continua il presidente Fnomceo -. Il rischio grande, che la sanità italiana non può permettersi di correre, è che le 14.455 borse disponibili possano essere non assegnate entro l’anno, andando quindi sprecate».

«Sono certo che condivide con la Fnomceo e con tutta la Professione medica sentimenti di gratitudine nei confronti di questi giovani professionisti che sono il futuro della nostra sanità così come l’interesse a riattivare questo fondamentale step del percorso professionale dei nostri giovani medici – conclude Anelli -. In tal senso, quindi, mi auguro vivamente che Lei possa fornire preziose rassicurazioni su una rapida soluzione di un problema le cui caratteristiche di urgenza non sembra necessario qui rimarcare».

Intersindacale: «Non è più tempo di “giochetti” sulla pelle dei giovani colleghi»

«In un momento di grave crisi sanitaria si continua a perseverare nel vergognoso “ping pong” tra le Istituzioni a danno dei giovani medici che attendono di accedere alle scuole di specializzazione. Lungaggini burocratiche insopportabili rispetto alle quali le Organizzazioni sindacali della dirigenza medica chiedono di sbloccare con urgenza le assegnazioni per consentire ai colleghi di avere certezze e finalmente pianificare il proprio futuro». Così l’Intersindacale sul nuovo rinvio delle assegnazioni relative al Concorso per la specializzazione in medicina 2020.

«Intanto si chiede – continua la nota – ai medici pensionati di tornare in corsia e, contemporaneamente, si impedisce ai giovani medici di fare il loro percorso di formazione lavoro. Non è più tempo di “giochetti”, il Covid ha portato morte e sofferenze, soprattutto tra gli operatori sanitari che non sono più disponibili a fare sconti a nessuno. Se Ministro e Dirigenti del Ministero Università e Ricerca non sono in grado di svolgere il loro dovere di assicurare ai nostri giovani colleghi un percorso di formazione professionale e di successivo avvio al lavoro senza continui e inspiegabili intoppi, è giunto il momento che lascino i loro incarichi».

Anaao Giovani – ALS: «Disgustati dall’ennesimo rinvio. Rischio ricorsi»

Anaao Giovani e ALS (Associazione Liberi Specializzandi) si dicono «disgustate per l’ennesimo rinvio delle assegnazioni, e quindi delle immatricolazioni, relative al Concorso per la specializzazione in medicina 2020. Il Sig. Ministro del Mur Gaetano Manfredi – scrivono in una nota congiunta –, unico responsabile di una gestione disastrosa dell’intera procedura concorsuale, ci ha finalmente “messo la faccia” pur non assumendosi alcuna responsabilità. Siamo stufi di chiedere da mesi un confronto che sistematicamente non avviene per la mancata presenza del Ministro. Da mesi abbiamo evidenziato che le ultime modifiche del bando scoprivano il fianco a ricorsi. Siamo stufi di dover accogliere ciclicamente rinvii e sconsiderati scaricabarile, il cui unico effetto è alimentare la sfiducia nei confronti dell’esecutivo ministeriale».

Anaao Giovani e ALS sostengono inoltre che è «indecoroso e offensivo dover attendere sempre l’ultimo momento per dare questo tipo di comunicazioni» e chiedono «un atto di responsabilità e serietà: finalizzazione delle procedure concorsuali e la conseguente e inevitabile presa d’atto di aver gestito questa vicenda nel peggior modo possibile e che sia decretata la fine di questo impianto concorsuale per l’accesso alle specialità e soprattutto che l’attuale inquadramento del medico in formazione venga profondamente riformato a favore di una reale formazione-lavoro».

L’infettivologo Bassetti: «È una presa in giro? Siamo in piena emergenza e servono specialisti»

«Ventiquattromila medici si sono laureati e hanno partecipato il 22 di settembre ad un concorso per le scuole di specializzazione: ad oggi a loro non è stata ancora comunicata la graduatoria, e questa è una cosa allucinante. Siamo in emergenza e abbiamo chiesto più specialisti per la rianimazione, per le malattie infettive e per la microbiologia e poi 13mila specializzandi sono bloccati dal ministro Manfredi. È una presa in giro?». Lo denuncia all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria. «Questi giovani medici devono sapere se hanno vinto una borsa di studio, devono sapere dove devono andare e quando devono iniziare», conclude Bassetti.

Tommasetti (Lega): «Migliaia di specializzandi ostaggio dei ritardi del Mur»

«La disorganizzazione del Mur continua a danneggiare migliaia di futuri specializzandi che, da oltre quattro mesi, sono ostaggio degli inspiegabili ritardi determinati dal ministro Manfredi sul concorso di accesso alle Scuole di specializzazione medica». È quanto afferma Aurelio Tommasetti, responsabile nazionale del Dipartimento Università della Lega. «Non è giustificabile tale incapacità nel gestire un concorso e soprattutto di scrivere un bando decente. Non è ammissibile accettare che il destino di migliaia di medici, intenzionati a offrire il loro contributo al Sistema sanitario nazionale, debba dipendere da scelte politiche così manifestamente inopportune. E tale inadeguatezza appare ancora più grave se si considera la crisi sanitaria che stiamo vivendo, caratterizzata dalla carenza di specialisti nelle corsie degli ospedali italiani», conclude Tommasetti.

 

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