Covid-19, che fare se...? 13 Maggio 2019 11:26

Antibiotico-resistenza, una corretta igiene delle mani può ridurre del 30% le infezioni ospedaliere

L’igiene delle mani rappresenta la più semplice ed efficace procedura per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e per il controllo dell’antibiotico-resistenza (AMR). Lo ricorda il Ministero della Salute che ha recentemente organizzato il convegno «L’igiene delle mani: strumento per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza e dell’antimicrobico-resistenza», in collaborazione con l’Istituto Superiore di […]

L’igiene delle mani rappresenta la più semplice ed efficace procedura per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e per il controllo dell’antibiotico-resistenza (AMR). Lo ricorda il Ministero della Salute che ha recentemente organizzato il convegno «L’igiene delle mani: strumento per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza e dell’antimicrobico-resistenza», in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

Alcuni dati

Ecco alcuni importanti dati sul tema delle infezioni correlate all’assistenza e dell’antibiotico-resistenza:

  • Prevalenza di infezioni correlate all’assistenza nei pazienti ricoverati negli ospedali per acuti: 8% pari a circa 500.000 ogni anno;
  • Infezioni più comuni: respiratorie 24%, batteriemie 18%, urinarie 18%, ferita chirurgica 14%;
  • Uso di antibiotici: 45% dei pazienti ricoverati è in trattamento antibiotico.
  • Consumo di soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani: media 15 ml per paziente al giorno, mediana 9 ml per paziente al giorno, al di sotto del minimo raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (20 ml per paziente al giorno);
  • Infezioni da germi multiresistenti in Europa: 670mila l’anno; in Italia: 200mila l’anno;
  • I 4 batteri maggiormente responsabili sono: E. coli resistente a cefalosporine di terza generazione, K. pneumoniae resistente a cefalosporine di terza generazione, S. aureus resistente alla meticillina (MRSA), P. aeruginosa resistente ai carbapenemi;
  • L’Italia è il paese con il più alto numero di giorni extra di ricovero a causa di infezioni da germi resistenti agli antibiotici, pari a 2.300 giornate di degenza in più per 100.000 persone: 60% pazienti over 50, 33% pazienti di età inferiore ai 9 anni (90% bambini con meno di 12 mesi). A questo si associa la più alta spesa per il Servizio sanitario nazionale con 662mila dollari per 100mila persone per anno, a parità di potere d’acquisto (corrispondente, in termini assoluti, a una spesa di 342 milioni di dollari l’anno);
  • Morti per infezioni da germi resistenti agli antibiotici: oltre 10mila l’anno in Italia su un totale di 30mila l’anno in Europa;
  • Nelle strutture sanitarie di lungodegenza la prevalenza di infezioni correlate all’assistenza è del 4%;
  • Gli interventi di controllo e prevenzione delle ICA possono permettere di ridurre queste infezioni del 30% e in alcuni casi di oltre il 50%.

LEGGI IL PIANO NAZIONALE DI CONTRASTO ALL’ANTIMICROBICO RESISTENZA (PNCAR)

In particolare, interventi per aumentare l’adesione all’igiene delle mani, con un costo di 0,9-2,5 dollari pro-capite l’anno, permetterebbero di diminuire del 48% le infezioni da batteri meticillino-resistenti e di evitare in Italia, ogni anno, 10 decessi AMR-correlati ogni 100mila persone e mille giorni di ospedalizzazione ogni 100mila persone.

Queste cifre indicano quanto sia importante questo problema e quanta rilevanza abbiano gli interventi programmati dal ministero della Salute all’interno del Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico Resistenza (PNCAR).

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