Per il presidente Filippo Anelli non è accettabile che il 75% delle assenze per maternità non venga coperto: «Questo significa che ogni gravidanza va irrimediabilmente a pesare sulle spalle dei colleghi che rimangono in servizio»
Un’intervista sulla leadership femminile in sanità con Sandra Morano, responsabile dell’area formazione femminile Anaao-Assomed. Tra qualche anno ci saranno più donne medico che uomini, ma l’organizzazione del lavoro dovrà cambiare dagli standard “maschili” a cui è stata orientata
Dall’indagine Anaao Assomed risulta che negli ospedali italiani lavorano sempre più donne, ma trovano difficoltà nel far valere i propri diritti. Bassi anche gli indici di gratificazione professionale e di pari opportunità di carriera. «Stentano a inserirsi non solo in quelli ospedalieri, ma in tutti i contesti manageriali. Il primo motivo è, semplicemente, una resistenza al cambiamento, che è presente in modo trasversale», sottolinea la delegata della Federazione Europea dei Medici Salariati
Sandra Morano, coordinatrice dell’Accademia: «Dove le donne sono protagoniste, la sanità è migliorata. Le mediche devono entrare in rotta di collisione con l’attuale sistema in crisi e iniziare a pensare con mente di donna a come cambiare veramente le cose»
Indennità per spese mediche, gravidanze a rischio, sussidi per asili e babysitter. L’ente previdenziale di categoria, fornisce più tutele per la maternità in camice ‘rosa’
Lo dimostra la ricerca scientifica dell’Harvad Medical School di Boston. Cecilia Taranto, Responsabile della Sanità nella Segreteria Nazionale FP CGIL: «Sono le donne che partendo da loro stesse, sanno e praticano il valore delle differenze. Eppure ancora poche di loro raggiungono ruoli apicali…»
Ma il Ministero della Salute registra un calo di 3mila posti di lavoro