Scudo penale, Fineschi (Sapienza): «Perché è necessario tutelare sia il vaccinato che chi vaccina»

Il Professore Ordinario di Medicina Legale dell’Università La Sapienza di Roma spiega a Sanità Informazione il suo punto di vista sullo scudo penale che proteggerà il sanitario da problemi legali in caso di eventi avversi successivi alla vaccinazione

Lo scudo penale per proteggere gli operatori sanitari che somministrano i vaccini previsto nel decreto legge appena adottato dal CdM è «necessario». Così Vittorio Fineschi, Professore Ordinario di Medicina Legale dell’Università La Sapienza, intervenuto nel recente webinar organizzato dal provider di Consulcesi Club Sanità in-Formazione “La funzione del rischio clinico: migliorare la qualità, prevenire l’errore, ridurre il contenzioso. L’emergenza Covid-19”. Sanità Informazione lo ha intervistato per capirne di più.

Professore, perché un webinar sul risk management in periodo di pandemia?

«Rinnovare i concetti anche alla luce di quello che sta succedendo è fondamentale. Innanzitutto, c’è stato un momento di distacco: sono mancate le formazioni, nel senso che la cultura ha avuto certamente delle difficoltà. Non ci sono convegni, anche se un webinar come questo dà ampia diffusione e riesce a vicariare benissimo le attività. Il problema è che, viceversa, il rischio clinico è aumentato. Ciò è successo a causa della gestione di una pandemia che ha messo a nudo tutte le debolezze del nostro sistema, dei vari ospedali e, in generale, della struttura sanitaria. Ora abbiamo capito che dobbiamo essere più pronti a rispondere. Ma non rispondere a posteriori, bensì anticipando il rischio. Questo è fondamentale. Lo abbiamo capito, lo stiamo facendo e stiamo implementando raccomandazioni e linee guida per essere pronti a qualsiasi novità, come appunto una pandemia, si possa presentare».

In questi giorni si sta parlando di rischio degli operatori sanitari per quanto riguarda le vaccinazioni. Cosa pensa dello scudo penale per proteggerli da questo punto di vista?

«Penso che il vaccino sia essenziale per la prevenzione di rischi infettivi, così come dimostra la storia di malattie ormai debellate o drasticamente ridotte. Questo momento cosa ci propone? Ovviamente, le difficoltà della novità. Ci propone un tipo di vaccino che ha subito destato discussione nei media perché si dice sia nato troppo velocemente, ci si chiede se siamo davvero sicuri che sia stato sperimentato, eccetera. Beh, credo che quando gli enti regolatori consentono la commercializzazione di un vaccino vuol dire che abbiamo le evidenze scientifiche che lo stesso sia sicuro. Abbiamo inoltre la certezza e l’evidenza scientifica che funziona contro il Covid-19 e la certezza che il medico che lo somministra debba essere tutelato. Ecco perché lo scudo penale per evitare che alla minima complicazione o al minimo effetto collaterale si scateni una reazione che va a colpire il sanitario è necessario. Quindi secondo me sono necessarie sia le vaccinazioni che la tutela del vaccinato e di chi vaccina».

 

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