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Prevenzione 26 Luglio 2022

HPV persistente? Tè verde, acido folico, vitamina B12 e acido ialuronico: ecco il rimedio ideale e naturale

Unfer (ginecologo): «Non esistono terapie che possano curare l’HPV e, soprattutto, farmaci che agiscano sulla sua persistenza. Per questo abbiamo dato vita alla ricerca Farmares che ha permesso di individuare un complemento alimentare in grado di contrastarla. Sarà disponibile in Italia già dal prossimo settembre»

Tè verde, acido folico, vitamina B12 e acido ialuronico: sono questi gli ingredienti segreti, e totalmente naturali, che potrebbero rivoluzione la prevenzione e il trattamento del papilloma virus (HPV). «È stata già presentata la domanda di brevetto per il nuovo complemento alimentare studiato per contrastare la persistenza dell’HPV, tanto che sarà disponibile in Italia già dal prossimo settembre», spiega il ginecologo Vittorio Unfer, ricercatore del team che ha messo a punto l’integratore alimentare.

La persistenza dell’HPV

«Il vero problema è rappresentato dalla persistenza del virus, una fase dell’infezione in cui l’HPV si integra nei cheratinociti e persiste per qualche anno fino, eventualmente, a progredire favorendo l’insorgenza di lesioni precancerose – aggiunge lo specialista -. Non esistono terapie che possano curare questa infezione e, soprattutto, farmaci che agiscano sulla persistenza. Per questo abbiamo dato vita alla ricerca Farmares che ha permesso di individuare questo primo, e per ora unico, prodotto in grado di contrastarlo».

Cos’è l’HPV

L’infezione da papilloma virus umano (HPV) è l’infezione sessuale più diffusa in entrambi i sessi. «Nella maggior parte dei casi è transitoria e priva di segni evidenti, ma può comportare lesioni benigne della cute (verruche) e delle mucose (condilomi e papillomi), dovute alla persistenza dell’infezione – dice Unfer -. L’HPV fa parte di una grande famiglia di virus, circa 200, suddivisi in due categorie in base al rischio oncogeno: ad alto rischio, responsabili dell’insorgenza di tumori, e a basso rischio, responsabili invece di alterazioni non maligne. In particolare, le forme di infezione che hanno manifestazioni non visibili e transitorie, se persistenti e non curate, possono comportare il rischio di sviluppare lesioni correlate ai tumori del collo dell’utero. Questo spiega perché le donne con infezione da HPV sono moltissime, mentre quelle che sviluppano i tumori sono solo alcune. La persistenza del virus può, infatti, rappresentare la condizione favorevole per l’evoluzione delle alterazioni cellulari patologiche della cervice. Circa l’80% delle donne cui è stato diagnosticato un HPV ad alto rischio risulta già negativa entro un anno».

La nuova ricetta: l’ingrediente numero 1

Il primo ingrediente dell’innovativo complemento alimentare è l’Epigallocatechina Gallato (EGCG), «un polifenolo ottenuto dalle foglie del tè verde già noto per i suoi benefici in diverse patologie. Studi scientifici, in vitro, hanno dimostrato che l’EGCG è in grado di inibire la crescita di cellule infettate da HPV e favorirne l’eliminazione – spiega il ginecologo -. In un recente studio clinico è stata evidenziata l’efficacia dell’EGCG in pazienti positivi all’HPV e con lesioni della cervice uterina. Pertanto, l’integrazione con l’epigallocatechina gallato risulta utile per proteggere l’organismo in caso di infezione da HPV, prevenire le lesioni benigne nell’uomo e nella donna».

Acido folico e la vitamina B12

Altre sostanze contenute nel nuovo integratore alimentare sono l’acido folico e la vitamina B12, micronutrienti presenti in diversi alimenti, che possono contribuire a proteggere l’uomo e la donna dall’infezione da HPV. «Studi clinici hanno dimostrato un’aumentata probabilità di infezione persistente da HPV quando i livelli di folato e vitamina B12 sono bassi – aggiunge Unfer -. Il ripristino dei livelli fisiologici di tali micronutrienti permette, pertanto, di prevenire la formazione di lesioni indotte dal virus. In uno studio con follow-up a due anni, è stato osservato che uomini e donne con alti livelli di acido folico e vitamina B12 hanno il 73% di probabilità in meno di risultare positivi all’HPV. Quindi una corretta integrazione di tali micronutrienti contribuisce a ridurre la capacità del virus HPV di instaurarsi nella cellula ospite e prevenire la persistenza dell’infezione».

L’acido ialuronico

Ultimo componete del mix naturale è l’acido ialuronico a basso peso molecolare: «Si tratta di un polimero naturale appartenente alla famiglia dei glicosamminoglicani, la cui integrazione è stato dimostrato contribuire alla rigenerazione e riparazione tessutale; infatti, la mancata integrità dell’epitelio cervicale favorisce la penetrazione dell’HPV», dice lo specialista.

Prevenzione: come, quando e perché

«L’HPV è un’infezione molto comune, soprattutto fra i giovani e il preservativo non garantisce una prevenzione del 100%. Il vaccino, nonostante sia un’arma utile, presenta alcune limitazioni: offre una copertura solo per alcuni ceppi di HPV ma purtroppo ne esistono circa 200. Dopo circa 10 anni dalla vaccinazione (un ciclo) rimane comunque il rischio di infezione e, in generale, la copertura vaccinale è ancora molto bassa. Sono stati sviluppati prodotti con sostanze immunostimolanti ma con scarsi risultati. Per questo è molto importante considerare la possibilità di usare prodotti innovativi ed anche identificare precocemente eventuali alterazioni. L’HPV – riferisce l’esperto – viene diagnosticato mediante un test specifico simile al Pap test. Rispetto a quest’ultimo, tuttavia, il test per la ricerca dell’HPV consente di individuare con maggior anticipo eventuali lesioni pretumorali del collo dell’utero. Per questo motivo si prevede che nei prossimi anni prenderà il posto come test primario di screening. Nei casi in cui il pap test evidenzi anomalie cellulari, oppure vengano isolati ceppi virali a rischio dal test per la ricerca dell’HPV – conclude Unfer – si esegue una colposcopia».

 

 

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