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Nutrizione 4 Giugno 2018

Sale iodato, un aiuto per la tiroide

Il sale iodato è un naturale complemento della dieta: serve a integrare lo iodio nell’alimentazione per assicurarne la giusta quantità giornaliera

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La causa più frequente della patologia tiroidea è la carenza di iodio, che può provocare gozzo, noduli o ipotiroidismo. Oltre 6 milioni di persone in Italia sono affette da gozzo o patologia nodulare tiroidea. Il sale iodato è un naturale complemento della dieta: serve a integrare lo iodio nell’alimentazione per assicurarne la giusta quantità giornaliera.

Carenza di iodio

La carenza di iodio in età fetale e neonatale può avere ripercussioni sulla funzione tiroidea del feto e del neonato. Nei casi più seri, si possono avere conseguenze sullo sviluppo cerebrale che è particolarmente sensibile alla mancata azione degli ormoni tiroidei, con difetti di vario grado delle funzioni cognitive.

Lo iodio

Lo iodio è un nutriente essenziale per il corretto funzionamento della tiroide. Entra nel corpo umano con l’alimentazione giornaliera. Il fabbisogno quotidiano stimato di iodio è di 150 microgrammi per gli adulti, 90 per i bambini fino ai 6 anni, 120 per i bambini in età scolare e 250 per le donne in gravidanza e durante l’allattamento.

Il sale iodato in gravidanza e durante l’allattamento

La maggior parte degli alimenti contiene scarse quantità di iodio, soprattutto in Italia con un suolo povero di questo elemento. La strategia raccomandata da Organizzazione Mondiale della Sanità, Iodine Global Network e UNICEF per combattere i disturbi da carenza iodica, è quella di utilizzare il sale alimentare arricchendolo con opportune quantità di iodi, per coprire il fabbisogno fisiologico giornaliero. In gravidanza e durante l’allattamento, oltre all’uso regolare di sale iodato, è necessario assumere integratori contenenti iodio.

Ridurre il prezzo del sale iodato

Per favorire un’ulteriore diffusione del consumo di sale iodato da parte della popolazione italiana si può agire su più fronti:

  • rinnovando una campagna mediatica di sensibilizzazione a livello nazionale;
  • attraverso un’informazione capillare da parte di tutti i medici (di base e specialisti endocrinologi)
  • intervenendo su una riduzione del prezzo del sale iodato che seppur lievemente, risulta comunque più alto rispetto al prezzo del sale non iodato;
  • favorendo l’utilizzo del sale iodato nell’industria alimentare per la conservazione degli alimenti.

Uso eccessivo di sale e conseguenze per la salute

L’uso eccessivo di sale può provocare un aumento dell’ipertensione arteriosa e delle malattie cardiovascolari; per favorire al massimo il consumo del sale arricchito con iodio la legge prevede che la disponibilità di questo tipo di sale sia assicurata presso tutti i punti di vendita di sale alimentare e che il sale comune sia distribuito al consumatore solo su espressa richiesta.

 

 

Contributo originale di Massimo Tonacchera – Segretario AIT, Associazione Italiana della Tiroide – pubblicato in occasione della conferenza stampa di presentazione della Settimana Mondiale della Tiroide presso il Ministero della Salute di Roma

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