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Benessere 21 Luglio 2020

Mascherina e sguardo giovane: come combattere borse, occhiaie e zampe di gallina

Gli occhi sono la parte del viso che resta sempre scoperta, ma anche quella più delicata che per prima registra i segni del tempo. Le indicazioni della dottoressa Patrizia Gilardino su come intervenire

In tempo di pandemia da covid-19 è necessario indossare la mascherina che copre buona parte del viso tranne gli occhi, dove spesso ci sono borse e occhiaie. Si tratta, infatti, di una zona delicata, «quella che per prima registra il passare del tempo, gli stili di vita non corretti e i danni del sole» spiega la dottoressa Patrizia Gilardino, chirurgo estetico di Milano, socio Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica) iscritta all’Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe).

Borse, occhiaie e rughe

Borse, occhiaie, ma anche le piccole rughe che si formano al lato degli occhi (le cosiddette zampe di gallina), possono rappresentare un problema. «La zona degli occhi è una zona ad alta espressività – spiega la dottoressa Gilardino – pensiamo solamente a quante volte durante una giornata tendiamo a socchiudere gli occhi per sorridere oppure per mettere a fuoco, quante volte li strizziamo perché li sentiamo stanchi o irritati. È una zona dove la pelle è molto sensibile. Così i primi segni del tempo si iniziano già a vedere poco dopo i 30 anni».

I rimedi

Correre ai ripari è possibile: con i classici stili di vita corretti, con una variegata alimentazione, un buon riposo e la protezione dal sole. «Per contrastare le fastidiose zampe di gallina che si formano, un rimedio molto efficace è la tossina botulinica: un iniettivo che permette di restituire una pelle tonica, ma anche richiede dei trattamenti di “manutenzione” – precisa la dottoressa Gilardino -.  Nelle situazioni un po’ più compromesse è possibile ricorrere anche al laser frazionato: questo non solamente restituisce elasticità alla pelle, ma permette di combattere anche le rughe più sottili che appesantiscono lo sguardo».

Borse e occhiaie

Discorso diverso per borse e alle occhiaie. «Entrambe possono avere origine genetica e dipendono dalla conformazione del viso. Le prime derivano dalla presenza di un eccesso di tessuto adiposo che ernia e protrude sotto la pelle delle palpebre inferiori e per queste, l’unico intervento efficace è di tipo chirurgico. La chirurgia però non deve spaventare – aggiunge la dottoressa – oggi ci sono tecniche assolutamente mininvasive che non lasciano alcuna cicatrice e in modo rapido permettono l’asportazione della piccola eccedenza di grasso che dà origine alla borsa». Le occhiaie, invece, sono diverse. «È quando l’occhio si presenta scavato, con la pelle sottostante un po’ più scura che rende lo sguardo, quindi anche tutto il viso, piuttosto stanco. È possibile intervenire con dei filler per riempire le parti che il tempo, o la propria costituzione, hanno “svuotato”, attenuando così anche l’“effetto scuro” sotto gli occhi. Tendenzialmente le occhiaie sono costituzionali, dipendono dalla conformazione del volto e dalla struttura della pelle. Nei casi in cui l’occhiaia sia determinata anche da un colore più scuro della pelle – evidenzia l’esperta – è possibile schiarire il colore con dei peeling» puntualizza la specialista.

Gli occhi

Per la parte superiore degli occhi, per illuminare lo sguardo, c’è la blefaroplastica non chirurgica. «Nelle palpebre superiori – sottolinea la dottoressa – a fronte di una leggera lassità della pelle, non è più necessario ricorrere ad un intervento chirurgico, ma vi sono delle tecniche di medicina estetica che permettono di migliorare la tonicità della pelle in quell’area. Conosciuta come la “blefaroplastica non chirurgica”, questo trattamento si basa sulla creazione di microcoagulazioni che consentono alla pelle di ritrarsi. Nelle situazioni più compromesse, l’unica strada resta la blefaroplastica più tradizionale che però è stata migliorata molto nei tempi di recupero».

La chirurgia

L’estate non è il periodo migliore per affidarsi alla chirurgia estetica, «che è più indicata in autunno» specifica la dottoressa Gilardino. Se si affrontano trattamenti d’estate «si deve aver cura però di non esporsi al sole per un paio di settimane» conclude.

 

 

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