Nel mondo la pandemia continua a galoppare e sono tante le nazioni che hanno deciso di tornare a limitare le libertà dei propri abitanti nel tentativo di impedire il contagio
Mentre l’Unione europea si prepara ad una possibile nuova ondata di Covid-19 e diverse regioni e città italiane (da ultima, Bologna) minacciano nuove misure restrittive contro feste, locali in cui non si rispetta il distanziamento e assembramenti vari, nel resto del mondo la pandemia galoppa e sono tanti i Paesi che hanno deciso di tornare a lockdown più o meno ampi e a misure restrittive per limitarne il più possibile la portata.
Succede ad esempio (per quanto riguarda i confini europei) in Spagna, dove in otto comuni della Catalogna settentrionale (più di 200mila abitanti) si può uscire di casa solo per motivi di forza maggiore, sono vietati gli incontri con più di dieci partecipanti e la ristorazione è aperta solo alle consegne a domicilio. O ancora in Ungheria, che ha chiuso le frontiere a chi proviene da Paesi in cui la pandemia è a livelli preoccupanti e chi torna dalle zone “rosse”, ovvero quelle ad altissimo rischio, deve sottoporsi al test e ad una quarantena obbligatoria di due settimane.
Andando oltre oceano, invece, in Australia, nello Stato di Victoria, 5 milioni di abitanti resteranno chiusi in casa (fatta eccezione per motivi essenziali come spesa, lavoro e cure mediche) per almeno sei settimane. Nuove restrizioni anche nelle Filippine, a poco più di un mese dalla fine del primo lockdown. Succede a Navotas, dove sono circa 250mila i residenti che dovranno restare chiusi in casa. E, sempre in Asia, anche ad Hong Kong tornano le misure di distanziamento e diverse attività resteranno chiuse al pubblico, mentre in Sri Lanka, ad appena sette giorni dalla riapertura, le scuole sono state di nuovo chiuse, ed è stato sospeso il rimpatrio dei cittadini bloccati all’estero. In India, invece, dopo aver registrato più di centomila casi in quattro giorni, lo stato del Bihar ha ripristinato il lockdown totale dal 16 al 31 luglio: secondo quanto annunciato dal vicegovernatore Sushil Kumar Modi, il blocco, già parzialmente imposto in alcuni distretti, verrà esteso a tutto il territorio.
Nuove iniziative anche in Africa: circa un milione di residenti di Tangeri, in Marocco, sono di nuovo chiusi in casa e non possono uscire se non per casi di “estrema necessità”. Chiusi anche bar, negozi e spazi pubblici, mentre i trasporti sono sospesi. Anche i confini sono chiusi ad eccezione degli abitanti bloccati all’estero e degli stranieri che si trovano nel territorio marocchino. Anche in Sudafrica, infine, lo Stato di emergenza nazionale è stato prorogato fino al 15 di agosto, con coprifuoco dalle 21 alle 4 del mattino e l’obbligo di indossare le mascherine.
Come poi non parlare del Paese più colpito al mondo dal coronavirus: gli Stati Uniti. Con quasi 3 milioni e mezzo di casi confermati ad oggi, torna lo spettro del lockdown. I singoli Stati dovranno rivedere i piani per le aperture. Una situazione così fuori controllo che il Messico prorogherà fino al 21 agosto (e per la terza volta) le restrizioni ai confini con gli Usa.
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