Sanità internazionale 26 Aprile 2022 11:37

Shanghai, misure draconiane per evitare i contagi. Cos’è il “sistema bolla”?

Dipendenti delle “aziende essenziali” fino al prossimo 1 maggio 2022, resteranno 24 ore su 24 in azienda. Sì, anche a dormire e mangiare

di Stefano Piazza
Shanghai, misure draconiane per evitare i contagi. Cos’è il “sistema bolla”?

In Cina la città di Shanghai, dove vivono ventisei milioni di persone, ha lanciato una nuova campagna per evitare la trasmissione della temuta variante Omicron del Covid-19, rafforzando la gestione “statica” delle aree sigillate e ha deciso per un nuovo ciclo di test di massa in tutta la città.

«L’attuale situazione epidemica è ancora molto grave e l’opera di prevenzione e di controllo è in una fase critica», è scritto nella nota diffusa dalla municipalità nella quale si informa che «saranno effettuate operazioni di controllo della comunità per ridurre al minimo il flusso e l’aggregazione di persone». A Shanghai, secondi i dati diffusi relativi allo scorso 21 aprile, si sono registrati 1.931 casi confermati (in calo dai 2.634 del giorno prima) e 15.698 persone asintomatiche (un dato stabile rispetto a 15.861), 11 nuovi decessi (con età media delle vittime di 84 anni) che fanno sì che le vittime negli ultimi cinque giorni siano state 36.

La direttiva che va seguita rigorosamente – onde evitare l’arresto immediato – prevede che le persone che vivono nelle aree dove vige il lockdown «restino in casa e ricevano i beni tramite i sistemi delle consegne a domicilio», inoltre, chi vive in aree controllate «non potrà comunque uscire dalla propria comunità». Mentre chi vive in aree sottoposte a «regime di prevenzione» non può partecipare ad attività di gruppo.

L’annuncio della nuova campagna è arrivato dopo che le autorità cinesi avevano già stabilito lo scorso 15 aprile che altri 4 milioni di persone erano esonerate dal lockdown più rigoroso, portando così il totale a 12 milioni sui 26 milioni di abitanti di Shanghai. Per la città è stata una dura prova iniziata dalla fine del marzo scorso, e non sono stati pochi i disagi patiti dalla popolazione che ha avuto molti problemi nell’approvvigionamento di generi alimentari e di prima necessità.

Misure draconiane ma fallimentari e spuntano i letti in azienda

Le inflessibili misure di contenimento e la gestione (ritenuta disastrosa) dell’emergenza, hanno causato a Shanghai violente proteste che nonostante la pesante censura sono state documentate sui social media. Nei post gli abitanti della megalopoli cinese, che grazie alla presenza di migliaia di istituzioni finanziarie locali e internazionali da sola vale 660 miliardi di dollari, attaccavano le autorità per le rigide restrizioni di movimento, i continui cicli di test di massa e l’impossibilità di ricorrere alle cure mediche per patologie non legate alla pandemia.

Tra i molti lati oscuri delle rigidissime misure ci sono anche le condizioni di molti lavoratori che di fatto dovranno invece imparare a vivere in ufficio24 ore su 24. Si chiama “sistema a bolla”, quello che molte banche, aziende e fabbriche hanno deciso per i loro dipendenti che sono stati invitati a trasferirsi sul posto di lavoro, in modo «da evitare di dover interrompere il proprio operato per via del Coronavirus». Stanno dormendo su brande di fortuna o letti improvvisati, mentre coloro che hanno più denaro e spazi a loro disposizione si sono fatti la loro camera da letto in ufficio.

Anche Tesla si adegua

Il South China Morning Post, stampato ad Hong Kong, ha raccontato negli scorsi giorni di come la Commissione di economia e tecnologia dell’informazione – che tra le molte cose sovraintende al settore dello sviluppo industriale del Paese – ha pubblicato la lista delle aziende che dovranno (se non si sono ancora uniformati), attenersi alle nuove disposizioni.

Quindi le imprese che operano nei settori chiave, in particolare quello dei microchip, dei semi conduttori e quelle del settore energetico devono adottare il “sistema bolla”. Anche la filiale cinese di Tesla, secondo Bloomberg, ha deciso di adempiere alla direttiva e così ognuno dei 4.000 lavoratori riceveranno della fabbrica di auto elettriche più famosa al mondo, un materasso, un sacco a pelo, tre pasti al giorno e un’indennità che varia a dipendenza del ruolo aziendale. I 4.000 dipendenti della Tesla resteranno in fabbrica fino al prossimo 1° maggio (che per ironia della sorte è Festa dei Lavoratori) e si dovranno testare di continuo oltre ad essere obbligati a farsi misurare la temperatura due volte al giorno.

 

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