Salute 10 Maggio 2021 13:09

Vaccini, l’Ue non rinnova il contratto con AstraZeneca

La Commissione europea non ha rinnovato, per ora, l'ordine di vaccini anti-Covid ad AstraZeneca. «Vedremo cosa succederà» ha dichiarato Thierry Breton. Il Lazio pensa agli Open day vaccinali per smaltire le dosi
Vaccini, l’Ue non rinnova il contratto con AstraZeneca

«Non abbiamo rinnovato l’ordine dopo giugno. Vedremo cosa succederà». Con queste parole il commissario europeo al Mercato Interno Thierry Breton ha motivato il mancato rinnovo dell’ordine di vaccini anti-Covid ad AstraZeneca.

L’Ue non rinnova il contratto con AstraZeneca per i ritardi nelle consegne

La notizia non ha destato scalpore; nelle scorse settimane, infatti, Bruxelles aveva avviato una causa legale per inadempienza del contratto contro il produttore anglo svedese. La decisione non riguarda la qualità del vaccino che Breton ha definito «molto interessante e molto buono» soprattutto per «le condizioni logistiche e le temperature di conservazione». Non è un problema di efficacia, ma di mancato rispetto del calendario delle consegne.

Il contratto con AstraZeneca prevedeva una commessa di 300 milioni di dosi all’Ue con l’opzione per ulteriori 100 milioni. Nel primo trimestre del 2021, sono state recapitate solo 30 milioni di fiale anziché le 80 previste. La multinazionale biofarmaceutica, infatti, ha ridotto più volte le forniture ai Paesi europei, creando difficoltà nell’organizzazione dei piani vaccinali. Tanto per fare un paragone, nel nostro paese sono arrivate 6,5 milioni di dosi contro i 18 milioni di Pfizer-BioNTech.

L’Europa ha quindi cambiato strada, puntando su aziende che si sono dimostrate più serie, Pfizer su tutte. L’Ue sottoscriverà «nuovi contratti con altre aziende che si sono dimostrate più affidabili e che potranno, con un approvvigionamento sufficiente, essere all’altezza di un processo di vaccinazione complessa che interessa 500 milioni di persone». Così il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

Un milione e mezzo di dosi nei frigoriferi in Italia. Il Lazio pensa agli Open day vaccinali

Complice il blocco delle somministrazioni da parte di Ema, per rischio trombosi, in Italia il vaccino non decolla. Oltre un milione e mezzo di dosi sono nei frigoriferi; di quelle consegnate, ne sono state inoculate il 77% mentre Pfizer e Moderna si attestano rispettivamente al 94% e al 73%.

L’ “Astranight”, l’iniziativa a libero accesso della Regione Basilicata rivolta alle persone tra 60 e 79 anni, non ha avuto il riscontro sperato. Su 750 dosi disponibili, ne sono state iniettate 250. L’Open Day a Rieti dello scorso fine settimana, invece, è stato un successo. Le dosi Pfizer, nel Lazio, sono esaurite e le prenotazioni, al momento, ferme. Per smaltire le 100mila dosi accumulate del prodotto AstraZeneca, la Regione sta valutando se estendere le giornate vaccinali aperte a tutti anche a Roma.

 

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