Salute 22 Dicembre 2021 14:54

Internet, genitori vs figli. OkDigitale, l’app per conquistare la “patente” per la navigazione

Oltre il 10% dei giovani ha visto un proprio video intimo circolare in rete: è uno dei dati più allarmanti emersi da una recente survey dell’Associazione Nazionale Di.Te. Il presidente Lavenia: «Con OkDigitale i genitori riceveranno gli strumenti necessari per insegnare a ai propri figli come avere un rapporto sano con lo smartphone»

Uno smartphone sarà il regalo sotto l’albero per i vostri figli? Allora preparateli e preparatevi a navigare. Come? Con l’app OkDigitale, un percorso di accompagnamento all’uso consapevole dei device, rivolto a genitori e figli, ideato dall’Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze Tecnologiche, GAP e cyberbullismo), la Facoltà d’Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche (DII) e l’università di Macerata (SPOCRI).

Perché utilizzare OkDigitale

«Con i lunghi periodi di lockdown, la didattica a distanza, la chiusura dei luoghi di svago sono aumentate le ore passate davanti ai dispositivi digitali ed è diminuita l’età in cui i ragazzi accedono alla rete – spiega Giuseppe Lavenia, docente universitario, psicologo e psicoterpeuta, presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te. -. Da qui l’idea di creare un’applicazione che potesse guidare i più grandi ad essere d’esempio per i propri figli. Attraverso l’app OkDigitale è possibile ricevere una pillola quotidiana contenente suggerimenti, idee ed informazioni differenti per diventare un “genitore digitale”. Le mamme e i papà che utilizzeranno questa app riceveranno gli strumenti necessari per insegnare a bambini ed adolescenti ad avere un rapporto sano con lo smartphone, parlando apertamente dei pericoli che si celano dietro un utilizzo non corretto dei device tecnologici». Non sarà tralasciato nemmeno l’aspetto emotivo: «I genitori acquisiranno anche le competenze necessarie affinché possano spiegare ai propri ragazzi come gestire le emozioni di cui il mondo virtuale non è affatto privo», aggiunge il professore.

Le insidie della rete

Oltre il 10% dei giovani ha visto un proprio video intimo circolare in rete. È uno dei dati più allarmanti emersi da una recente survey dell’Associazione Nazionale Di.Te., condotta in collaborazione con Skuola.net su un campione di 3.115 studenti di età compresa tra gli 11 e i 19 anni. «Addirittura ha un profilo social l’% dei bambini tra i 3 e i 4 anni e il 3% di coloro che hanno un’età compresa tra i 5 e i 6 anni. Questo nonostante la maggior parte delle applicazioni sia vietate ai minori di 13 anni – sottolinea il professore -. Durante questi due anni di pandemia sono aumentati anche iperconnesione, cyeberbullismo e fenomeni di adescamento online», aggiunge l’esperto.

Come funziona OkDigitale

Suggerimenti, idee ed informazioni di diversa natura saranno notificate sullo smartphone di chi scaricherà l’app (totalmente gratuita e disponibile sia per Android che IOS) attraverso “pillole” quotidiane. I contenuti saranno resi disponibili, giorno dopo giorno, per un totale di 10 settimane. Gli aspiranti genitori digitali riceveranno anche un test di verifica ogni sette giorni che, una volta superato, gli permetterà di proseguire lungo il percorso di certificazione. «La app può essere scaricata sia dai genitori che dai figli, su uno stesso smartphone (creando un profilo utente ed uno ospite) oppure su due differenti dispositivi – spiega lo psicoterapueta -. Verranno proposte anche delle attività da fare insieme: dal detox settimanale, ovvero lo spegnimento dei device di tutta la famiglia, fino alla stipula di un contratto con le regole di utilizzo degli smartphoen fuori e dentro casa».

Al termine di questo viaggio alla scoperta dell’uso consapevole dei device, che le mamme e i papà potranno fare mano nella con i propri piccoli, verrà rilasciato un attestato di “patentino digitale”. «Un attestato – conclude Lavenia – che ha anche lo scopo di ricordare a tutti i genitori che fino ai 18 anni sono responsabili della vita propri figli, compresa quella online».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Morti in culla: più di 250 casi Sids all’anno in Italia, consigli e test su regole per «nanna» sicura
Nonostante decenni di ricerca intensiva, la sindrome della morte improvvisa del lattante (Sids), conosciuta come «morte in culla», è un fenomeno ancora non del tutto noto. A fare il punto sulla ricerca, sui falsi miti, sui consigli da seguire per ridurre i rischi saranno gli esperti che prenderanno parte conferenza internazionale dedicata alla morte in culla e alla morte perinatale dell’ISPID – International Society for the study and prevention of Perinatal and Infant Death, che si terrà dal 6 all'8 ottobre a Firenze
Iss: dipendenza da Internet, ecco a chi rivolgersi. Sono 102 i centri in Italia
In Italia ci sono 102 centri che si occupano di dipendenza da Internet, il 65% dei quali si trovano al Nord. Questo è quanto si evince dalla prima mappa geolocalizzata interattiva, aggiornata dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Realizzata dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss, conta 3.667 utenti presi in carico soprattutto tra i 15 […]
Attività sportiva panacea contro le “devianze”? Ecco perché non è così
La psicologa Morgilli (OdP Lazio): «Lo sport non è un medicinale che può essere prescritto. Attenzione alle attitudini individuali e al contesto, per intercettare fattori di rischio»
Visite andrologiche, 1 under20 su 3 ha problemi ma solo il 2% si controlla. SIA: «Il tema è ancora un tabù»
Al via la campagna “Amore senza ostacoli”, da settembre nelle scuole con il Vocabolandro
Troppi malori improvvisi tra i giovani, uno studio rivela la causa
Alessandro Capucci, professore ordinario di malattie dell’apparato cardiovascolare, spiega come un eccesso di catecolamine circolanti possa determinare un danno cardiaco a volte fatale
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...