Salute 27 Novembre 2019 12:35

Infezioni correlate all’assistenza e lotta all’antibiotico resistenza, da Napoli la call for ideas per adottare linee guida nazionali

Le infezioni correlate all’assistenza ospedaliera (ICA) sono sempre più causate da batteri resistenti e rappresentano la prima causa di morte per infezioni nel nostro Paese. L’incontro, presso l’ospedale “Antonio Cardarelli” di Napoli, ha acceso i riflettori sull’importanza di una corretta gestione del rischio clinico e del necessario coinvolgimento attivo del paziente nel processo di informazione e prevenzione.

Le infezioni correlate all’assistenza ospedaliera (ICA) colpiscono 700mila persone ogni anno in Italia, uccidendone quasi tremila (più di qualsiasi altra patologia infettiva e degli incidenti stradali) e impattando sulla spesa pubblica per circa un miliardo all’anno. Si tratta sempre più spesso di infezioni antibiotico-resistenti ma soprattutto sarebbero, nel 30% dei casi, infezioni evitabili rispettando determinati standard di igiene e prevenzione all’interno delle strutture ospedaliere.

Da questi dati è partito il confronto, nei giorni scorsi presso l’ospedale “Antonio Cardarelli” di Napoli, sulla necessità di costruire delle linee guida nazionali sulle ICA per una gestione integrata e multidisciplinare delle stesse, con le quali proporre al governo, in sede di Hackathon 2020, l’aggiornamento del PNCAR (Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico Resistenza 2017/2020) e l’inserimento delle azioni individuate tra le raccomandazioni del Ministero sulla prevenzione del rischio clinico. L’incontro, promosso dalla Società Scientifica HCRM, dall’Università Campus Bio-Medico di Roma, dalla Asl Napoli 1 Centro, dall’A.O.R.N. Antonio Cardarelli di Napoli e dal Forum Innovazione ha acceso i riflettori sull’importanza di una corretta gestione del rischio clinico e del necessario coinvolgimento attivo del paziente nel processo di informazione e prevenzione.

Mascherine chirurgiche, guanti sterili, calzari ma anche il semplice lavaggio della mani sono fattori imprescindibili, eppure ci sono altri aspetti, cui meno comunemente si pensa, da non sottovalutare: «Dobbiamo dire basta una volta per tutte al paternalismo e al lassismo con cui si gestiscono le visite ai degenti nelle strutture ospedaliere- afferma la dott.ssa Luciana Bevilacqua, Risk Manager Azienda Sociosanitaria Territoriale di Pavia – ma soprattutto dobbiamo compiere quella battaglia culturale che vedrà finalmente il cittadino-paziente al primo posto, consapevole dei suoi diritti e informato sulle strategie di prevenzione. Un esempio fra tutti è la pratica della tricotomia, che i chirurghi ancora si ostinano a effettuare ai pazienti prima degli interventi. L’inutilità e il potenziale infettivo di questa pratica sono stati ampiamente dimostrati ma il paziente non lo sa e non si oppone come dovrebbe».

E se la centralità del paziente nel processo decisionale si candida ad essere uno dei capisaldi della lotta alle infezioni ospedaliere, la formazione adeguata del personale sanitario è di certo un altro fattore determinante, come rivela il prof. Alberto Firenze, Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Hospital & Clinical Risk Manager, e componente Osservatorio Nazionale Agenas: «L’aggiornamento e la formazione sono emersi, durante il sondaggio fatto in sede di convegno, come strategia principale per combattere questa emergenza, come lo sono per fronteggiare qualsiasi criticità che coinvolge il nostro sistema salute. Oggi lanciamo, a seguito di una Call for Ideas che abbiamo fatto con Aziende private che in outsourcing già collaborano con le strutture ospedaliere, dei focus per strutturare percorsi formativi ed educativi molto importanti».

LEGGI: ANTIBIOTICI IN ITALIA: USO INAPPROPRIATO NEL 30% DELLE PRESCRIZIONI. LI BASSI (AIFA): «EDUCARE E INFORMARE OPERATORI E PAZIENTI»

«Le infezioni correlate all’assistenza, soprattutto quelle derivate da antibiotico-resistenza sono un problema da affrontare se non vogliamo che negli anni continui questo trend pericolosamente ingravescente – afferma Silvestro Scotti, presidente OMCeO Napoli e Segretario Nazionale FIMMG – . Se da un lato è fondamentale una maggior consapevolezza nella popolazione sul corretto uso degli antibiotici, dall’altro è essenziale investire in un potenziamento della medicina territoriale per favorire sempre più la deospedalizzazione e togliere quindi il paziente da una situazione di potenziale rischio ICA. Come OMCeO di Napoli prevediamo per i nostri iscritti una sempre più ampia offerta formativa in tal senso».

Articoli correlati
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Dal verme nel cervello alle mosche negli occhi, storie raccapriccianti di parassiti nell’uomo
Ha fatto grande scalpore l'estrazione chirurgica di un verme vivo nel cervello di una donna australiana presso l'ospedale di Canberra. Il caso è stato documentato sulla rivista Emerging Infectious Diseases. Tuttavia, non l'unico caso insolito di parassita ritrovato nel corpo umano
Berlusconi morto per la leucemia mielomonocitica cronica, quali sono i campanelli d’allarme della malattia?
Silvio Berlusconi è deceduto a causa di una forma di leucemia, che può essere difficile da individuare perché i sintomi «rivelatori» possono spesso indicare altre malattie non correlate. Ma alcuni, soprattutto se compaiono in concomitanza, potrebbero metterci in allerta
Non solo Covid, influenza e Rsv. In Usa boom di infezioni da un virus «ignorato»: HMPV
Il trio Covid-influenza-Rsv che abbiamo tanto temuto nella scorsa stagione, negli Stati Uniti, è diventato un minaccioso «quartetto». Sul finire della stagione invernale, infatti, un altro virus respiratorio ha preso piede negli Stati Uniti. Si tratta del metapneumovirus umano, o HMPV. Abbiamo chiesto a Concetta Castilletti responsabile Unità Operativa Virologia e Patogeni Emergenti dell'IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, Negrar, qual è la situazione in Italia
Quando le infezioni ripetute sono pericolose?
Si stima che la maggior parte della popolazione mondiale sia stata contagiata dal virus Sars-CoV-2 almeno una volta. Quanto danno causeranno queste infezioni ripetute è ancora oggi oggetto di dibattito
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Lavoro

Nasce “Elenco Professionisti”, il network digitale di Consulcesi Club dedicato agli specialisti della Sanità

L’obiettivo è aiutare il professionista a migliorare la sua visibilità all’interno della comunità medico-scientifica e facilitare i contatti tra operatori. Simona Gori...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...