Salute 26 Aprile 2022 11:17

In una telefonata alla mamma la ricetta della felicità. Fa bene a tutte le età

Bortolotti (psicologa): «Una conversazione tra madre e figlio, anche se attraverso un telefono, favorisce il rilascio dell’ossitocina, il cosiddetto ormone della felicità. Il rapporto materno ha una funzione riequilibratrice: non si esaurisce mai, nemmeno con l’età, dura tutta la vita ed anche oltre»

In una telefonata alla mamma la ricetta della felicità. Fa bene a tutte le età

Quando due particelle interagiscono tra loro le onde emanate durante tale interazione rimangono intrecciate, continuano ad influenzarsi a vicenda, anche a distanza. Questo fenomeno, che in fisica quantistica viene definito entanglement, pare possa verificarsi anche tra gli esseri. Quanto più sarà stretto il legame, tanto più le onde prodotte e intrecciatesi durante la relazione continueranno ad influenzare la vita dei due individui, anche quando si troveranno ormai lontani l’uno dall’altro. Il legame tra una madre ed un figlio ne è una potente dimostrazione.

Una telefona con la mamma scaccia tristezza

I benefici dell’amore materno non si racchiudono solo in baci, carezze e abbracci, ma possono arrivare anche a migliaia di chilometri di distanza. E non solo per una questione di fisica quantistica. I ricercatori dell’Università di Chicago hanno dimostrato come una semplice telefonata con la mamma possa avere effetti benefici sull’umore. «Una conversazione tra madre e figlio, anche se attraverso un telefono, favorisce il rilascio dell’ossitocina, il cosiddetto ormone della felicità», spiega Alessandra Bortolotti, psicologa, componente del gruppo di lavoro Psicologia e Salute Perinatale dell’Ordine degli psicologi del Lazio.

Lo studio

Gli studiosi statunitensi hanno coinvolto nelle loro ricerche bambine e ragazzine tra i 7 e i 12 anni. Dopo aver affrontato situazioni particolarmente stressanti, le giovani sono state messe in contatto fisico o telefonico con la propria madre. «I ricercatori dell’università di Illinois – continua la psicologa – sono giunti alla conclusione che gli effetti di una telefonata con la propria madre possono essere equiparati a quelli di un lungo abbraccio o di un bacio». Effetti che la neurologa Rebecca Saxe, già lo scorso anno, aveva mostrato attraverso una risonanza magnetica catturata mentre una madre bacia sulla fronte suo figlio di due mesi. L’immagine mostra come le labbra posizionate sulla testa del neonato provochino, immediatamente, una reazione nel cervello del piccolo, attraverso il rilascio di dopamina e ossitocina.

Le fibre C Tattili

«Abbracci, baci e carezze – spiega Bortolotti – sono in grado di attivare le fibre C Tattili, fibre che reagendo a tocchi lenti e ripetuti, generano benessere psicofisico. I benefici della loro azione possono essere percepiti anche dopo una passeggiata all’aria aperta o dopo una nuotata, poiché mare e natura sono in grado di stimolare queste fibre quasi come una carezza. Il benessere non si esaurisce al termine del contatto, la piacevolezza perdura anche nelle ore a seguire, per poi svanire».

Una relazione che dura più della vita

L’effetto che scaturisce dalla relazione madre-figlio, invece, può non esaurirsi mai: «Il rapporto che una madre ha con il proprio figlio ha una funzione riequilibratrice. Funzione che non si dissolve nemmeno con l’età: dura tutta la vita ed anche oltre. Interagire con la propria madre potrà sempre stimolare, anche nel cervello di un adulto, la produzione di ossitocina, con un abbraccio, una carezza o anche una semplice chiacchierata al telefono. E pure quando una mamma non ci sarà più continuerà ad essere fonte di benessere per i suoi figli che, ricordandola, ripensando alla loro relazione ed ai momenti più belli trascorsi insieme, produrranno ossitocina». Così, l’ormone dell’amore scaccerà ancora una volta la tristezza.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Alzheimer: regolare i livelli di dopamina riduce i sintomi nelle prime fasi della malattia
Uno studio dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, insieme alla Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma e condotto su modelli sperimentali, ha confermato che la stimolazione dopaminergica è efficace nel ridurre l’ipereccitabilità dell’ippocampo condizione alla base dell’insorgenza di epilessia e che può contribuire al progressivo danno cognitivo nell'Alzheimer
Una notte “in bianco” può ridurre la depressione per diversi giorni
Uno studio dell'Università Northwestern negli Stati Uniti ha scoperto che la perdita di sonno acuta può avere un effetto anti-depressivo grazie alla sua capacità di riconfigurare il cervello
Neonatologi: allattamento materno, i papà sono coprotagonisti
Non solo mamma e neonato: sempre più spesso alla diade, protagonista dell’importante pratica dell’allattamento, va ad aggiungersi anche la figura paterna, che svolge un ruolo significativo nel suo avvio e mantenimento. In occasione della Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno, che si celebra in Italia dall’1 al 7 ottobre, la Società Italiana di Neonatologia (Sin), ribadisce proprio l’importanza dei papà come «coprotagonista» all’interno della triade madre-padre-neonato
di V.A.
Il pianto del bebè stimola il latte della mamma, studio rivela il filo invisibile che li unisce
E' una vero e proprio «miracolo» che molte mamme hanno il privilegio di vivere sulla propria pelle: quando il proprio bebè piange viene stimolata la produzione di latte materno. Ma solo di recente un gruppo di scienziati della NYU Grossman School of Medicine è riuscito a svelare qual è il filo invisibile che unisce il bebè alla sua «fonte di nutrimento», decifrandone l'intricato meccanismo cerebrale
Parkinson: scoperta una delle cause scatenanti
Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Northwestern University suggerisce che un disfunzionamento nelle sinapsi dei neuroni – i minuscoli spazi attraverso i quali un neurone può inviare un impulso a un altro neurone – provoca deficit di dopamina e precede la neurodegenerazione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...