Salute 11 Marzo 2021 10:25

Gimbe: «Il contagio avanza, terapie intensive in sovraccarico. Nuove restrizioni in base a evidenze scientifiche»

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe registra tutti i numeri in aumento: nuovi casi +18,2%, ricoverati con sintomi +14,4% e terapie intensive +18,4. Sul fronte vaccini, consegnate meno del 50% delle dosi previste. Il 3% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale

Gimbe: «Il contagio avanza, terapie intensive in sovraccarico. Nuove restrizioni in base a evidenze scientifiche»

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 3-9 marzo 2021, rispetto alla precedente, un ulteriore incremento dei nuovi casi (145.659 vs 123.272) (figura 1) e una risalita dei decessi (2.191 vs 1.940) (figura 2).

Tutti i numeri sono in aumento: i casi attualmente positivi (478.883 vs 430.996), le persone in isolamento domiciliare (453.734 vs 409.099), i ricoveri con sintomi (22.393 vs 19.570) e le terapie intensive (2.756 vs 2.327) (figura 3).

Ecco le variazioni:

  • Decessi: 2.191 (+12,9%)
  • Terapia intensiva: +429 (+18,4%)
  • Ricoverati con sintomi: +2.823 (+14,4%)
  • Isolamento domiciliare: +44.635 (10,9%)
  • Nuovi casi: 145.659 (+18,2%)
  • Casi attualmente positivi: +47.887 (+11,1%)

Cartabellotta: «Inversione di tendenza di tutte le curve. È la terza ondata»

«Da tre settimane consecutive – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – si registra il progressivo incremento dei nuovi casi con inversione di tendenza di tutte le curve, che conferma l’inizio della terza ondata». Rispetto alla settimana precedente, in 15 Regioni aumentano i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti e in 15 si registra un incremento percentuale dei nuovi casi.

«Sul fronte ospedaliero – commenta Renata Gili, Responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – l’occupazione dei posti letto da parte di pazienti COVID supera in 7 Regioni la soglia del 40% in area medica, con una media nazionale che si attesta al 35%; anche le terapie intensive, la cui occupazione a livello nazionale oltrepassa la soglia di allerta attestandosi al 31%, risultano sotto pressione in ben 11 Regioni».

Particolarmente critiche le situazioni dove il tasso di occupazione è ≥40% (figura 4): Molise (67%), Umbria (57%), P.A. Trento (54%), Marche (44%), Lombardia (43%), Abruzzo (40%), Emilia-Romagna (40%). «Oltre al tasso di occupazione da parte di pazienti COVID-19 – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – preoccupa il trend in continua ascesa dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva: in sole 3 settimane la media mobile a 7 giorni è aumentata del 66%, passando da 134 a 223» (figura 5).

Vaccini e forniture

Delle dosi previste per il primo trimestre 2021, al 10 marzo (aggiornamento ore 6:01) risultano consegnate alle Regioni 7.207.990 dosi, meno della metà di quelle previste:

Negli ultimi 7 giorni sulla piattaforma ufficiale sono state registrate solo 665.730 dosi di Pfizer/BioNTech, mentre non risulta alcuna consegna per i vaccini Moderna e AstraZeneca, anche se non si possono escludere ritardi di notifica.

Vaccini e somministrazioni

Al 10 marzo (aggiornamento ore 6:01) hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose 1.747.516 milioni di persone (2,9% della popolazione), con marcate differenze regionali: dal 4,46% della Valle D’Aosta al 2,27% dell’Abruzzo (figura 6).

Se da un lato il numero di somministrazioni sta progressivamente aumentando, con l’80,2% delle dosi consegnate somministrate alla popolazione, persistono notevoli differenze tra i diversi tipi di vaccino: se per Pfizer, infatti, sono state iniettate oltre il 90% delle dosi disponibili, questa percentuale scende per i vaccini AstraZeneca (52,2%) e Moderna (44,2%). «L’estensione da parte del Ministero della Salute all’uso del vaccino AstraZeneca agli over 65 – spiega Gili – rende urgente finalizzare gli accordi regionali con i medici di famiglia, laddove non ancora definiti, perchè la loro piena collaborazione è decisiva per accelerare la vaccinazione della popolazione generale». Infine, rispetto alla protezione dei più fragili, degli oltre 4,4 milioni di over 80, 1.098.047 (24,8%) hanno ricevuto unicamente la prima dose di vaccino e solo 231.058 (5,2%) hanno completato il ciclo vaccinale con rilevanti differenze regionali (figura 7), anche se nelle ultime due settimane si registra un netto cambio di marcia (figura 8).

Cartabellotta: «Interpretazione opportunistica dei dati severa minaccia alla salute e alla vita delle persone»

«La ricomposizione dell’Esecutivo – continua Cartabellotta – inevitabilmente condizionerà entità e durata delle restrizioni che saranno discusse nel Consiglio dei ministri. Tuttavia, al di là delle posizioni delle singole forze politiche, tre dati sono inconfutabili in questa fase della pandemia. Innanzitutto, l’inversione di tendenza della curva dei contagi documenta l’avvio della terza ondata, seppur con rilevanti differenze regionali. In secondo luogo, in oltre la metà delle Regioni ospedali e soprattutto terapie intensive sono già in sovraccarico, anche importante, come dimostra la sospensione delle attività ordinarie. Infine, tutte le Regioni e Province dove nelle scorse settimane sono state attuate zone rosse hanno arginato la crescita dei contagi, dimostrando l’efficacia delle misure restrittive nel piegare la curva dei contagi» precisa.

«Qualsiasi interpretazione opportunistica di questi dati finalizzata ad ammorbidire le misure di contenimento, in nome di un illusorio rilancio economico del Paese, rappresenta una severa minaccia alla salute e alla vita delle persone, in particolare se alimentata da evidenze scientifiche parziali o interpretate in maniera strumentale per legittimare decisioni politiche» conclude il presidente Gimbe.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Ssn, 5° rapporto Gimbe: in 3 anni +11,2 miliardi alla sanità (erosi dalla pandemia)
Italia al 16° posto in Europa (e ultima tra i Paesi G7) per spesa sanitaria pubblica pro-capite. Da Gimbe il piano per il rilancio del Ssn: «Rimettere la sanità al centro dell’agenda politica»
Covid, si inverte la curva dei contagi: +11,3% di casi negli ultimi 7 giorni
Continua la discesa di ricoveri e decessi. Il nuovo monitoraggio GIMBE relativo alla settimana 14-20 settembre
Il cerotto intelligente: lo applichi sulla pelle e ti “dice” come stai
I ricercatori dell’Università di Chicago: «Il nostro dispositivo è dotato di un chip che, imitando il cervello umano, è in grado di raccogliere dati da più biosensori e trarre conclusioni sulla salute di una persona». In futuro potrebbe essere utilizzato anche per inviare avvisi a pazienti e medici in caso di necessità
Covid, raggiunto il plateau il 14 luglio con 98mila casi. Inizia la discesa?
Nell'ultima settimana si è registrato un lieve calo di nuovi positivi rispetto a quella precedente ma i ricoveri ordinari continuano a salire. Record nel Lazio per le somministrazioni della quarta dose del vaccino agli over 60. D'Amato: «Sono circa 12 mila al giorno, il 20% in più del target nazionale»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...