Salute 8 Ottobre 2019 12:30

Fibrillazione atriale, Paciaroni (Osp. Perugia): «Puntare su nuovi anticoagulanti orali per evitare interazioni con farmaci e altre malattie»

Pur non essendo un’aritmia di per sé pericolosa per la vita, la fibrillazione atriale può esporre a delle complicanze che, in alcuni casi, possono rivelarsi molto invalidanti. Se n’è parlato al convegno “Presa in carico assistenziale e terapeutica del paziente anziano” organizzato a Roma da Onda e Daiichi Sankyo

di Giovanni Cedrone e Diana Romersi

La fibrillazione atriale è l’aritmia più diffusa tra la popolazione e la sua prevalenza tende a crescere con l’aumentare dell’età. Pur non essendo un’aritmia di per sé pericolosa per la vita, può esporre a delle complicanze che, in alcuni casi, possono rivelarsi molto invalidanti. Si tratta di una condizione che colpisce in particolar modo il paziente anziano e per questo è stata oggetto di discussione durante al convegno “Presa in carico assistenziale e terapeutica del paziente anziano” organizzato a Roma da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere, e Daiichi Sankyo. Ne abbiamo parlato con il dottor Maurizio Paciaroni, responsabile della Stroke Unit dell’Ospedale di Perugia.

Tra le patologie frequenti nel paziente anziano c’è la fibrillazione atriale, una malattia che può portare anche all’ictus. Cosa si può fare per tenere sotto controllo la patologia?

«Per prevenire l’ictus nel paziente con fibrillazione atriale bisogna utilizzare gli anticoagulanti orali. Soprattutto i nuovi anticoagulanti orali, usciti qualche anno fa, che si sono dimostrati efficaci e utili anche nella persona anziana che logicamente ha problematiche diverse rispetto ad un paziente più giovane, soprattutto per le terapie, perciò ci può essere un’interazione tra il farmaco e i farmaci delle patologie di cui soffre. Tuttavia, c’è anche un’altra cosa importante: un’interazione tra farmaco e malattia, perché il paziente anziano soffre di tante malattie, conseguentemente ci sono alcuni farmaci che possono essere utili per l’una, ma pericolosi per l’altra. Gli anticoagulanti diretti nei pazienti con fibrillazione atriale, rispetto al vecchio coumadin o al vecchio warfarin, si sono dimostrati più maneggevoli anche da questo punto di vista, nel senso che può essere utilizzato sia per le minori interferenze farmacologiche che per ridurre l’interferenza farmaco-farmaco anche in pazienti che soffrono di altre patologie».

Il problema è anche l’aderenza terapeutica, perché spesso i pazienti che hanno avuto ictus hanno anche un declino cognitivo. Cosa si può fare in questi casi?

«Sicuramente bisogna parlare con i caregiver, cioè ai familiari di questi pazienti, per far sì che obiettivamente la terapia venga fatta in maniera congrua. Poi possono essere utilizzati anche delle nuove tecnologie che possono in qualche modo risultare utili. Ad esempio processi computerizzati che possono avvertire i familiari del trattamento da fare in maniera corretta, ma non solo i familiari, anche persone che possono stargli vicino, penso ai badanti. Sicuramente c’è la possibilità di aiutare il paziente anziano».

Articoli correlati
Ictus cerebrale, il cuore gioca un ruolo cruciale. La fibrillazione atriale è tra i principali fattori di rischio
Il cuore gioca un ruolo cruciale nell’insorgenza dell’ictus cerebrale, essendone la fibrillazione atriale una delle principali cause. Ma non tutti sono a conoscenza di questo legame pericoloso e A.L.I.Ce. Italia Odv, in occasione di aprile mese della prevenzione, intende sensibilizzare le persone sull’importanza di non sottovalutare lo stretto rapporto tra cuore e cervello
di V.A.
Fibrillazione atriale: al Monzino un intervento rivoluzionario per curare le forme gravi
Un'innovativa procedura combinata per la cura delle forme più complesse di fibrillazione atriale. E' quanto ha eseguito l'équipe di Elettrofisiologia del Centro Cardiologico Monzino, ha eseguito dal vivo, in collegamento con l’AF Boston Symposium. La procedura, di cui il Monzino è fra i primi centri al mondo ad averla introdotta, è un intervento di ablazione con la nuova tecnologia di "elettroporazione", eseguito in contemporanea alla chiusura meccanica dell'auricola sinistra
di V.A.
Cuore in pericolo per i nottambuli, rischio raddoppiato di calcificazione delle arterie
Le persone che tendono ad andare a letto più tardi, i cosiddetti nottambuli o "gufi", hanno un rischio quasi due volte maggiore di soffrire di calcificazione delle arterie, una complicazione che aumenta le probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. Questi sono i risultati di uno studio dell’Università di Göteborg, in Svezia, pubblicato sulla rivista Sleep Medicine
Anziani più a rischio cadute per la maggior lentezza di movimento delle braccia
Gli anziani hanno un rischio maggiore di cadere e farsi male perché le loro braccia sono più lente a rispondere quando scivolano. I movimenti delle braccia infatti sono fondamentali per ritrovare l'equilibrio ed evitare le cadute. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Arizona in uno studio pubblicato sul server di pre-stampa bioRxiv
Ictus, da Iss e Alice un manuale di comunicazione con i pazienti e i familiari
La comunicazione verso la persona colpita da ictus e la sua famiglia deve essere corretta e adeguata in tutte le fasi. Per questo A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) ha partecipato al progetto dell'Istituto superiore di sanità (Iss), insieme ad altre associazioni, esperti e figure professionali, alla messa punto di un Manuale di valutazione della comunicazione del percorso assistenziale della persona con ictus
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...