Salute 31 Marzo 2020 13:52

Emergenza case di riposo, Guerini (Villa Immacolata): «Nostra operatrice in terapia intensiva. Così tuteliamo personale e ospiti»

Ad Otricoli, in provincia di Terni, il numero dei contagi è pari a zero. Sarah Poliseri (Ancora Insieme): «All’interno della Residenza abbiamo adottato tutte le precauzioni necessarie già dalla fine del mese di febbraio, ancor prima che fossero rese obbligatorie»

di Isabella Faggiano
Emergenza case di riposo, Guerini (Villa Immacolata): «Nostra operatrice in terapia intensiva. Così tuteliamo personale e ospiti»

A Villanova Mondovì un’intera casa di riposo è stata evacuata. A Benevento, nella casa di cura Villa Margherita, sono oltre 50 i casi di positività al Coronavirus.  A Bergamo, in venti giorni, oltre 600 ospiti, in analoghe strutture, hanno perso la vita. Tra Pavia e Milano le vittime sono quasi 80. E, continuando a setacciare la penisola da Nord a Sud, si scopre che le persone contagiate e morte per o con il Coronavirus tra le mura di una casa di riposo sono molte altre.

Tra gli ultimi casi di contagio quello di Fiorella Biribicchi, 65 anni, operatrice di Villa Immacolata, un complesso sociosanitario e riabilitativo situato a San Martino al Cimino, in provincia di Viterbo. La donna è attualmente ricoverata in terapia intensiva.

«Ha effettuato il suo ultimo turno a Villa Immacolata la notte del 16 marzo – racconta a Sanità Informazione Luca Guerini, direttore sanitario della struttura -.  Due giorni dopo, accusando i primi sintomi influenzali, ha inviato un certificato di malattia. Tutto il nostro personale sanitario, infatti, sa perfettamente di dover restare a casa in caso di malessere e che non può riprendere servizio prima che il suo stato di salute sia stato accuratamente valutato».

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L’ufficialità del contagio di Fiorella Biribicchi è arrivata il 19 marzo: «La struttura ha avuto comunicazione della positività del tampone – continua Guerini –. Dopodiché, l’Asl ha immediatamente disposto l’esecuzione dei tamponi per tutti i soggetti entrati in contatto con la donna. Per ora – assicura – non ci è stata comunicata nessuna positività».

Ovviamente l’attenzione all’interno della casa di cura resta alta: «Monitoriamo la temperatura corporea ed eventuali sintomi sospetti sia dei nostri pazienti che di tutto il personale – sottolinea il direttore sanitario di Villa Immacolata -. Se uno dei nostri ospiti dovesse manifestare anche una lieve alterazione febbrile, finirebbe immediatamente in isolamento. Abbiamo delle stanze singole a disposizione, già predisposte per l’evenienza. È da tempo che abbiamo adottato tutte le precauzioni necessarie, prima ancora che fossero emanate le disposizioni ministeriali».

Parallelamente, sempre nella stessa struttura, l’Asl ha disposto ulteriori controlli a scopo del tutto precauzionale. «Altre persone sono state sottoposte al tampone dopo che una nostra paziente, autodimessasi nei giorni scorsi senza alcuna sintomatologia riconducibile al Coronavirus, è poi risultata positiva al Covid-19».

Fortunatamente, dal giorno in cui Fiorella Biribicchi è risultata positiva al tampone, all’interno della struttura non ci sono stati casi sospetti o conclamati. «E, considerando che Villa Immacolata ospita quasi 600 persone, tra 350 professionisti e 240 posti letto, posso dire – aggiunge Guerini – che la precisa applicazione delle disposizioni ministeriali abbia dato finora ottimi risultati».

Che l’osservanza delle regole possa aiutare a limitare i contagi lo dimostra anche l’esperienza raccontata a Sanità Informazione da Sarah Poliseri, infermiera e responsabile della Residenza Servita Ancora Insieme. La casa di riposo sorge ad Otricoli, in provincia di Terni: «All’interno della Residenza abbiamo adottato tutte le precauzioni necessarie già dalla fine del mese di febbraio, ancor prima che fossero rese obbligatorie dal governo, per tutelare i nostri residenti, ma anche la popolazione circostante. Tra i nostri ospiti ci sono persone che provengono da diverse regioni d’Italia e quindi abbiamo ritenuto che i visitatori potessero essere potenziali fonti di contagio. Di conseguenza, diverse settimane prima che scattasse l’isolamento erano consentiti solo accessi controllati: una persona per volta, dotata di mascherina e tenuta a distanza di sicurezza. In questo comune e all’interno della Residenza, ad oggi – conclude l’infermiera -, il numero di contagi è pari a zero».

 

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