Salute 10 Ottobre 2018 17:55

Educazione alimentare, Italia sempre più come USA. Caretto (ADI): «Intensificare livelli assistenziali e promuovere attività fisica a scuola»

«Per combattere obesità oltre che insegnare buone norme serve lavorare su infrastrutture per consentire sport a scuola e nei quartieri» ecco la ricetta di Antonio Caretto, Presidente dell’Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica

Educazione alimentare, Italia sempre più come USA. Caretto (ADI): «Intensificare livelli assistenziali e promuovere attività fisica a scuola»

Non è un capriccio, è una malattia. Si tratta dell’obesità che, ancora oggi, viene considerata ‘il risultato’ di chi a tavola non riesce a resistere alla tentazione. «Dal punto di vista scientifico oramai è assodato che si tratta di una patologia, il problema è lo stigma sociale», lo dichiara Antonio Caretto, Presidente dell’Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica che in un’intervista a Sanità Informazione, traccia una panoramica completa di come questa malattia stia sempre più prendendo piede in Italia e di quale sia l’approccio più corretto da tenere sia a livello medico che sociale.

LEGGI ANCHE: STRETTA A SPOT E CIBI GRASSI DA DISTRIBUTORI: NUOVE MISURE CONTRO OBESITÀ INFANTILE. D’ARRANDO (M5S): «SERVE EDUCAZIONE ALIMENTARE»

Presidente, l’obesità che impatto determina sulla società?

«Il problema principale di questo tipo di malattia è che socialmente ancora non viene riconosciuta in quanto tale. Dal punto di vista scientifico oramai è assodato che si tratta di una patologia che oltretutto determina complicanze potenzialmente mortali. Pensiamo alle malattie cardiovascolari, alle neoplasie, al diabete, tutte problematiche strettamente correlate anche al problema dell’obesità. Si tratta di una malattia importante che bisogna affrontare intensificando l’apparato assistenziale».

Per quanto riguarda il livello assistenziale in Italia qual è la situazione e cosa può essere migliorato?

«Si può sempre fare meglio, soprattutto a livello assistenziale. Il paziente obeso ha il diritto di rivolgersi al Servizio Sanitario Nazionale per trovare quel professionista sanitario che lo indirizzi in un super percorso di cura che poi lo porterà a star bene. Aumentare il livello assistenziale significa aumentare i servizi di dietetica e nutrizione clinica, su questo ricordo che c’è stata una delibera da parte della Conferenza Stato-Regioni che, nel novembre 2016, portava avanti l’implementazione di questi servizi proprio perché in tutti gli ospedali e aziende sanitarie ci potesse essere un centro di riferimento per la patologia dell’obesità. Questo ancora non è stato fatto e ci auguriamo che non sia troppo tardi per metterlo in pratica, bisogna far qualcosa non solo per la prevenzione ma anche per la cura».

Sappiamo che i casi di obesità sono aumentati fra bambini, cosa è cambiato rispetto al passato? Si tratta di educazione familiare e scolastica? Secondo lei qual è la ragione per cui progressivamente stiamo somigliando ad altri paesi come per esempio gli Usa?

«È innegabile che siano cambiati gli stili di vita, occorre ritrovarli con metodologie di sensibilizzazione dell’informazione sia in famiglia che a scuola. Questo lo si può fare partendo dalle scuole che stanno facendo bene nell’adoperarsi e nel far mangiare meglio i bambini oltre a incentivare l’attività fisica. Tuttavia di pari passo, bisognerebbe creare i presupposti affinché si possa incoraggiare il movimento. Se si attuano progetti in tal senso, allora è fondamentale che ci siano strutture adeguate dove fare esercizio, quindi occorre lavorare anche sulle infrastrutture scolastiche e di quartiere, intanto si può partire da questo».

Articoli correlati
Estate, malattie gastro-intestinali in aumento. Arriva l’Ecm Series “Gusto è salute” per combatterle
La specialista Serena Missori e la chef Marisa Maffei nella serie formativa per medici e operatori sanitari firmata Consulcesi
Prevenzione, Garattini: «50% malattie croniche e 70% tumori evitabili con corretti stili di vita»
«Prevenzione sia nuova rivoluzione culturale in medicina. La possibilità di avere un buon invecchiamento è nelle nostre mani». Così il professore Silvio Garattini presentando il suo nuovo libro
Dieta mediterranea per combattere la psoriasi: frutta, verdura, pesce e legumi
I consigli per una corretta alimentazione e una pelle più sana, anche nella nuova ondata di Covid-19, presentati da APIAFCO in occasione della Giornata Mondiale della Psoriasi del 29 ottobre
Infezioni virali, la prima difesa è il nostro sistema immunitario. Ecco come prendercene cura
Migliaccio (Sisa): «Esiste una predisposizione genetica, ma il sistema immunitario può essere compromesso dallo stress, rinforzato dall’alimentazione e influenzato da meccanismi psicologici e dall’attività fisica»
di Isabella Faggiano
Nutri-Score, risoluzione di Regimenti (Lega) a Parlamento Ue: «Commissione contrasti sistema che boccia dieta mediterranea»
nel testo l'eurodeputata di Identità e Democrazia «sollecita la Commissione a promuovere l'utilizzo di sistemi che garantiscano corrette informazioni nutrizionali e indichino l’origine dei principali ingredienti utilizzati»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Straordinari a 100 euro l’ora e aumenti in Pronto soccorso. I dettagli del decreto Schillaci

Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto con le nuove misure che dovrebbero dare un po' di respiro alla sanità italiana. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in accordo con il coll...
di Mario Zimbalo
Salute

Tutti pazzi per il farmaco che fa dimagrire. Aifa: possibili carenze per diabetici e obesi

Promosso dalla scienza come «svolta» contro l'obesità, ma acquistato e osannato da numerosi vip sui social come strategia per dimagrire, ora il farmaco semaglutide rischia di divent...
Covid-19, che fare se...?

Il vaccino anti-Covid-19 può avere effetti collaterali anche se è passato molto tempo?

È una domanda «ritornata in voga» nei giorni scorsi, quando il celebre attore italiano, Jerry Calà, è stato costretto a lasciare il set per un malore che poi si &egrav...