Salute 19 Novembre 2020 13:44

Covid, l’annuncio di Fnomceo: «Medici morti oltre soglia 200»

Si aggiungono due professionisti da Foggia e uno da Isernia. Anelli (Fnomceo): «La sicurezza è un diritto dei lavoratori»

Covid, l’annuncio di Fnomceo: «Medici morti oltre soglia 200»

Hanno superato quota 200 i medici deceduti durante l’epidemia di Covid-19; 22 sono stati vittima della seconda ondata, a partire dal 1° ottobre. Gli ultimi due nomi sono di due iscritti all’Ordine di Foggia, deceduti a poche ore di distanza. Mauro Cotillo, 58 anni, medico odontoiatra di Foggia e Giovanni Bissanti, 62 anni, medico di continuità assistenziale di Serracapraiola. A cui si aggiunge il nome di Antonio Antonelli, 64 anni, noto diabetologo di Isernia in pensione da un anno.

Lo comunica Fnomceo e il Consiglio direttivo dell’Ordine, che si uniscono alle famiglie e alla comunità di colleghi. «Duecento colleghi deceduti per Covid-19 – ripete tra sé e sé il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, quasi a volersene capacitare -. Non ce lo saremmo mai aspettati, quando tutto è iniziato. Eppure è successo».

ANELLI: «SICUREZZA È UN DIRITTO»

«Il tema della sicurezza degli operatori sanitari deve essere una priorità di sanità pubblica, oggetto di una grande attenzione – commenta -. Gli ospedali si sono attrezzati per far fronte alla pandemia, creando percorsi sporchi e puliti e dotando il personale dei dispositivi individuali di protezione adeguati al grado di rischio. Lo stesso si deve fare sul territorio, potenziando le USCA, le Unità speciali dedicate alla cura del Covid-19, che devono affiancare e supportare i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta, i medici di continuità assistenziale, del 118, delle Rsa, gli specialisti ambulatoriali in un percorso di cura in piena sicurezza, per gli operatori e per gli assistiti».

«La sicurezza è un diritto dei lavoratori, per i medici e gli operatori sanitari lo è in maniera particolare, in quanto è garanzia della sicurezza delle cure e dunque del diritto alla salute dei cittadini – conclude il Presidente Fnomceo -. I medici hanno il diritto di curare i loro assistiti, e di poterlo fare in piena sicurezza».

 

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