Salute 23 Giugno 2021 16:52

Covid-19, ecco i criteri di appropriatezza per i setting assistenziali di gestione ospedaliera dei pazienti

L’Agenas pubblica l’aggiornamento del documento elaborato dal gruppo di lavoro coordinato dal professor Matteo Bassetti

Covid-19, ecco i criteri di appropriatezza per i setting assistenziali di gestione ospedaliera dei pazienti

I “Criteri di appropriatezza per i setting assistenziali di gestione ospedaliera dei pazienti affetti da Covid-19” sono stati aggiornati. Il documento è stato pubblicato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) in seguito all’attività svolta dal gruppo di lavoro istituito nei mesi scorsi e coordinato dal professor Matteo Bassetti.

L’obiettivo del documento dell’Agenas

I Criteri di Appropriatezza esposti nel documento di consenso «non acquisiscono in nulla la valenza giuridica di Linee Guida o di Buone Pratiche Clinico Assistenziali ex art. 5 della Legge 24/2017 – si legge – costituendo piuttosto l’espressione di un consenso tra clinici e accademici impegnati nella gestione ospedaliera dei pazienti affetti da Covid-19». L’obiettivo è identificare delle caratteristiche cliniche utili a supportare sia i professionisti sanitari nella definizione del setting assistenziale appropriato in ambito ospedaliero che le Regioni e le Province Autonome nella programmazione dei servizi sanitari.

I fattori di rischio da considerare per l’eventuale ricovero

Gli elementi da prendere in considerazione sono relativi alla malattia da Sars-Cov-2, che devono essere integrati con la valutazione delle comorbidità e dei fattori di rischio. Tra questi, da considerare con attenzione nella valutazione di un eventuale ricovero:

  • Età > 65 anni
  • Malattie polmonari croniche inclusa la BPCO
  • Malattie cardiovascolari (ipertensione, insufficienza cardiaca, malattia coronarica o cardiomiopatia)
  • Stroke
  • Diabete mellito di tipo 1 e 2
  • Sovrappeso e Obesità (indice di massa corporea ≥30)
  • Fumo attuale o pregresso
  • Anemia falciforme o Talassemia
  • Malattia renale cronica
  • Malattie epatiche
  • Stato di immunocompromissione
  • Infezione da HIV
  • Trapianto di organo solido/midollo osseo/cellule staminali ematopoietiche
  • Neoplasia maligna
  • Recente trattamento con monoclonali
  • Demenza e malattia di Alzheimer
  • Gravidanza
  • Sindrome di Down
  • Abuso di sostanze

Gestione domiciliare

I pazienti affetti da Covid-19 in forma lieve e moderata dovrebbero essere preferibilmente destinati a setting di presa in carico di primo livello: domicilio, alberghi assistiti (Covid Hotel), RSA, lungodegenze, strutture intermedie tra cui gli ospedali di comunità. I cittadini dovrebbero disporre di strumenti di misura della saturazione dell’ossigeno digitali e marchiati CE.

Gestione ospedaliera

Il clinico può valutare il ricovero per il paziente che presenti al domicilio o in altro setting non ospedaliero oppure al Pronto Soccorso, una o più tra le seguenti caratteristiche cliniche:

  • Presenza di ipossiemia moderata (diminuzione dell’​ossigeno contenuto nel sangue)
  • Dispnea a riposo o dispnea per sforzi lievi
  • Riduzione della saturazione di ossigeno al di sotto del 90%
  • Alterazioni dello stato del sensorio (confusione, cambio nel comportamento)

Degenza semi-intensiva respiratoria e terapia intensiva

Il reparto di degenza semi-intensiva respiratoria consente di monitorare il paziente in modo adeguato e di eseguire in regime di sicurezza un sistema di supporto respiratorio. In terapia intensiva, il paziente potrà essere sottoposto a tutte le metodiche ventilatorie anche invasive.

Azioni da intraprendere alla dimissione

Il documento Agenas stabilisce la consegna della relazione di dimissione al paziente e l’invio della stessa anche ai MMG, alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), ad eventuali unità di assistenza presenti sul territorio e al Dipartimento di Prevenzione. La relazione deve contenere l’indicazione a controlli emato-chimici e radiologici se necessari e la data di esecuzione del tampone post dimissione (da eseguirsi dopo almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi, di cui gli ultimi 3 giorni senza sintomatologia). In caso di persistenza di positività del tampone, indicare il rispetto della misura di isolamento. Il paziente potrà interrompere l’isolamento se asintomatico da una settimana e trascorsi 21 giorni dalla comparsa dei sintomi.

I criteri per la dimissione dai reparti di terapia intensiva e semi-intensiva respiratoria sono legati al miglioramento del quadro respiratorio, all’assenza di altre insufficienze d’organo instabili e di uno stretto monitoraggio, oppure alla desistenza delle cure.

Riabilitazione

In dimissione dai reparti di terapia intensiva, semi-intensiva e a media intensità di cura è importante valutare le conseguenze disabilitanti per i pazienti allo scopo di individuare tempestivamente il possibile fabbisogno riabilitativo e i setting dedicati.

 

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