Salute 4 Settembre 2020 11:21

Cosa prevede il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025

Sei i macro-obbiettivi del PNP 2020-25, concentrati sulla prevenzione delle principali cause di morte prematura: dalle dipendenze alle cronicità e le malattie infettive. Al centro medici di medicina generale e pediatri di libera scelta

Cosa prevede il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025

Dallo scorso 6 agosto, previa intesa nella Conferenza Stato-Regioni, è stato adottato il Piano nazionale prevenzione 2020-2025. Si tratta di uno strumento di pianificazione centrale degli interventi di prevenzione e promozione della salute che l’Italia metterà in atto nel prossimo quinquennio. Duplice e macro-obbiettivo quello di garantire la salute del singolo e della collettività, rendendo contemporaneamente sostenibile il Servizio sanitario nazionale con azioni efficaci ed eque, pronte ad accompagnare i cittadini in tutte le fasi della vita.

PIANO NAZIONALE PREVENZIONE 2020-2025: L’APPROCCIO ONE HEALTH

Con la pandemia da Sars-CoV-2, si legge al suo interno, si è rafforzata la visione che considera «come uomo, animali e ambiente siano fortemente connessi in una relazione di interdipendenza». Dunque per il PNP 2020-25 si è deciso di proseguire con l’approccio One Health, multidisciplinare, intersettoriale e coordinato, che persegue armonia e sviluppo comune di esseri umani, natura e ambiente. Essendo divenuto chiaro che l’interconnessione tra questi elementi è l’unica protezione dai potenziali rischi futuri.

La programmazione sanitaria sulla base di una coordinazione integrata tra strutture ospedaliere e territoriali era già un argomento discusso. Ma con le esigenze sorte con Covid-19, la necessità di metterla in pratica è diventata una priorità. Al primo posto la flessibilità dei sistemi, atta a rispondere con rapidità ai bisogni dei cittadini. Non solo nell’andare incontro a un’emergenza come quella che l’Italia si trova attualmente a fronteggiare, ma anche per garantire il funzionamento del programma di prevenzione. Dalle vaccinazioni agli screening oncologici, dalla tutela della popolazione fragile alla presa in carico della cronicità.

LEGGI IL PIANO NAZIONALE PREVENZIONE 2020-2025

SALUTE IN TUTTE LE POLITICHE

Principio guida sarà quello della “Salute in tutte le Politiche” (Health in all Policies). Una sanità interdipendente e intersettoriale anche con fattori socio-economici e, come si è detto, ambientali. «Anche l’esperienza Covid-19 – si legge – ha evidenziato l’importanza della collaborazione intersettoriale per affrontare le complesse conseguenze dell’epidemia (ad es. impatto economico, sociale e psicologico della crisi e del lockdown) e della cooperazione in ambito scientifico per le valutazioni epidemiologiche, la ricerca di farmaci efficaci e la messa a punto di un vaccino».

Due le figura chiave per il PNP 2020-25: i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Le ideali figure di raccordo che riporteranno l’attenzione sulle persone e sulla loro necessità di costruire con il sistema sanitario una relazione di fiducia, consapevolezza e responsabilità. Per farlo resterà loro compito la diffusione dell’Health Literacy, quell’alfabetizzazione sanitaria che coinvolge il paziente senza lasciarlo ai margini.

I MACRO-OBBIETTIVI DEL PIANO NAZIONALE PREVENZIONE 2020-2025

Sei i macro-obbiettivi previsti:

  • Malattie croniche non trasmissibili. Un gruppo che mette insieme la prevenzione di tutte quelle “cattive abitudini” che abbassano il tenore di vita e preoccupano sempre di più con il progressivo invecchiamento della popolazione. Tra queste la cattiva alimentazione, l’inattività, il fumo e l’alcol come cause di morte premature, l’inquinamento e l’insorgenza di demenza sempre più frequente.
  • Dipendenze e problemi correlati. In questo gruppo sono riunite tutte le dipendenze che l’Oms definisce patologiche: alcol, tabacco, sostanze psicotrope illegali e sostanze legali. A questo si aggiunge la dipendenza da gioco d’azzardo e quella da internet, che interessa le generazioni più giovani. L’approccio scelto sarà quello di contrastare l’offerta per ridurre la domanda.
  • Incidenti stradali e domestici.
  • Infortuni e incidenti sul lavoro, malattie professionali. Sono state 59 mila e 500 le denunce, il 2,6% in più rispetto al 2017. Per limitarli si richiama a un rafforzamento del coordinamento tra Istituzioni e partenariato economico-sociale e tecnico-scientifico, al confronto costante e alla garanzia da parte dei datori di lavoro dell’operatività.
  • Ambiente, clima e salute. Per la difesa dell’ambiente restano al centro gli obbiettivi previste dall’Agenda 2030 e dall’Accordo sul clima di Parigi.
  • Malattie infettive prioritarie. Con la pandemia di Sars-CoV-2 viene richiamata la necessità di uno sviluppo di sistemi in grado di identificare tempestivamente possibili emergenze infettive, la capacità di valutare il rischio ad esse associato e la disponibilità di piani aggiornati di preparazione e risposta intersettoriali, sia generici sia specifici per patologia infettiva.

SISTEMA DI VALUTAZIONE E ADOZIONE

Il Piano adotta infine un sistema di valutazione, basato su indicatori e relativi standard, che consente di misurare, nel tempo, e in coerenza con il monitoraggio dell’applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, lo stato di attuazione dei programmi, anche al fine di migliorarli in itinere, nonché il raggiungimento dei risultati di salute e di equità attesi. Ogni Regione è ora chiamata ad adottare il PNP e a predisporre e approvare un proprio Piano locale (Piano Regionale della Prevenzione – PRP), entro i termini previsti dall’Intesa, inserendo i propri obbiettivi locali.

 

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