Salute 10 Giugno 2022 18:39

“Alliance for woman’s Health”: per la cura della donna non solo farmaci

Per la prima volta gli esperti mondiali sulla ricerca dell’inositolo (EGOI) partecipano al congresso congiunto della Società Italiana di Fitoterapia e Integratori Ostetricia e Ginecologia (SIFIOG) e l’International Society of Dietary Supplements and Phytotherapy (ISDSP). Molte patologie ostetrico-ginecologiche richiedono, ormai, un approccio integrato

Integratori e terapie complementari in gravidanza e di supporto alla fertilità, l’importanza di una dieta sana nelle pazienti obesi, menopausa, sindrome dell’ovaio policistico, fibroma uterino e infezioni urogenitali: ecco alcuni dei temi al centro del Congresso congiunto (ISDSP – EGOISIFIOG) “Alliance for woman’s Health: from scientific evidence to disclosure”, in corso a Roma, presso il centro Frentani, dal 10 all’11 giugno. Per la prima volta, infatti, gli esperti mondiali sulla ricerca dell’inositolo (EGOI) hanno partecipato al congresso congiunto della Società Italiana di Fitoterapia e Integratori Ostetricia e Ginecologia (SIFIOG) e dell’International Society of Dietary Supplements and Phytotherapy (ISDSP). «Molte patologie ostetrico-ginecologiche – spiega il professore Emilio Piccione, presidente del “Alliance for woman’s Health” – richiedono ormai un approccio integrato di conoscenze per avere soluzioni terapeutiche migliori alle problematiche dell’universo femminile»

Denatalità: la PMA non è la soluzione prioritaria

Negli ultimi anni i temi legati alla salute della donna e alla sua tutela sono sempre più al centro dell’attenzione sia del mondo scientifico, che della società civile. «La salute della donna – dice Fabio Facchinetti, che presiede il Congresso “Alliance for woman’s Health” con il profossor Piccione – è senza dubbio prioritaria nel Servizio Sanitario Nazionale, ma sarebbe necessario porre più attenzione sugli interventi a contrasto della denatalità. In questo contesto, il medico deve avere la capacità di informare in modo corretto circa il declino della fertilità spontanea con l’età e non rappresentare le procedure di fecondazione in vitro, ultima spiaggia in questi casi, come la risoluzione, perché il risultato pieno, ovvero “bambino in braccio”, viene raggiunto in una minoranza dei casi. I ginecologi – continua l’ordinario di Modena e Reggio Emilia – devono occuparsi a “tutto tondo” della salute femminile, consigliando screening, facendo counseling, confrontandosi con altri specialisti, come endocrinologi e dermatologi, ed utilizzando farmaci, integratori e trattamenti complementari, come agopuntura e terapie fisiche, sfruttando le potenzialità di ogni singolo intervento».

Il disturbo disforico premestruale

Le malattie e disturbi delle donne tuttora sottovalutate sono ancora tante. Secondo il ginecologo Fabio Facchinetti, oltre l’endometriosi, di cui in questi anni si sta discutendo in modo più approfondito, si parla ancora troppo poco del disturbo disforico premestruale. «Una condizione – continua lo specialista – che mette a repentaglio non solo la salute, ma è spesso distruttiva dei rapporti familiari e sociali. Per questo, è necessario che il ginecologo sappia riconoscerla, non basandosi solo sulla denuncia delle donne che, ritenendola intrinseca alla condizione femminile, tendono a sminuirne le conseguenze».

Il ruolo di integratori e fitoterapici per la salute della donna

Accrescere le conoscenze sulle informazioni cliniche, fornire linee guida e protocolli di ricerca nell’ambito della ginecologia e dell’ostetricia sono gli obiettivi primari del Congresso SIFIOG – giunto nel 2022 al suo decimo appuntamento – e che in questi anni ha portato alla nascita di una nuova associazione: l’International Society of Dietary Supplements and Phytotherapy (ISDSP). La ISDSP riunisce specialisti con l’intento di promuovere collaborazioni interdisciplinari e proporre le linee guida sull’uso corretto di Integratori e Fitoterapici nella dieta giornaliera e nella pratica clinica. Tra i maggiori esperti al mondo, come riporta il sito Expertscape, l’organizzazione internazionale votata al ranking di specialisti e strutture nazionali d’eccellenza a livello globale per garantire ai pazienti un più facile accesso alla ricerca e alle cure, c’è il professor Vittorio Unfer, autore di centinaia pubblicazioni e abstract su periodici nazionali ed internazionali sulla ricerca legata a questa molecola.

Le funzioni dell’inositolo

«L’inositolo – spiega Vittorio Unfer – non è una vitamina, anche se spesso è riconosciuta come vitamina B7, perché, a differenza di queste, l’organismo è in grado di sintetizzarlo in quantità sufficiente, per cui ricade nella classe delle pseudovitamine. È efficace nella cura dell’ovaio policistico nel 70% dei casi. Indurre l’ovulazione in 7 pazienti su 10 – sottolinea lo specialista – non significa guarirle, poiché la policistosi ovarica deriva da una predisposizione genetica, ma permette a donne di essere fertili nel momento in cui effettuano la cura. Trattamento dal quale è possibile trarre ottimi risultati anche in soli due mesi di somministrazione. I successi ottenuti, attraverso il myo-inositolo, potrebbero rappresentare anche una nuova speranza alla PMA. Non è la soluzione, ma può esserlo nei casi in cui l’infertilità sia causata da un’anovulazione».

Le keyword

Alleanza e divulgazione sono, dunque, le due parole d’ordine del Congresso congiunto “Alliance for woman’s Health: from scientific evidence to disclosure”. «L’alleanza è quella che deve esserci tra i diversi specialisti che, alleandosi appunto, possono offrire un approccio multidisciplinare e assicurare alla donna la miglior cura possibile – sottolinea il professore Emilio Piccione -. La divulgazione, invece, è l’obiettivo con cui si promuovono eventi come questo. Esperti di tutto il mondo devono unire le loro conoscenze e, spiegandole in modo semplice e comprensibile, possono raggiungere quante più persone possibile, sensibilizzando le donne e – conclude il professore – educandole a prendersi cura di sé».

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

Articoli correlati
Covid: 3 o più dosi di vaccino in gravidanza aumentano la protezione dei neonati
Le donne in gravidanza che ricevono tre o più dosi di vaccino anti-Covid durante la gestazione presentano un livello di anticorpi specifici contro l’infezione nel cordone ombelicale di circa dieci volte più alto rispetto a quanto riscontrato nelle madri che hanno effettuato meno richiami. E questo offre una maggiore protezione ai nascituri. A dimostrarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Washington a Seattle
Troppo paracetamolo in gravidanza aumenta il rischio di problemi comportamentali nei bambini
Il consumo eccessivo di paracetamolo durante la gravidanza può aumentare il rischio che il bambino sviluppi problemi di attenzione e comportamento già all'età di 2, 3 e 4 anni. Lo studio condotto dalla University of Illinois Urbana-Champaign è stato pubblicato sulla rivista Neurotoxicology and Teratology
Gb: 1 donna su 2 non va a lavoro per colpa del ciclo mestruale, ma non lo dice. La ginecologa Picconeri: “Ancora troppi pregiudizi”
Nel Regno Unito 4 donne su 5 fanno un gran fatica a lavorare quando hanno il ciclo mestruale e solo poco più della metà ha affermato di non essere stata abbastanza bene per andare al lavoro. Questi sono i risultati di una ricerca britannica, che non stupiscono la ginecologa Giuseppina Picconeri: "La vita fisiologica di una donna in età fertile è spesso fonte di grandi pregiudizi"
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Caldo estremo aumenta il rischio di complicanze in gravidanza
L'esposizione al caldo estremo, eventualità diventata più frequente a causa dei cambiamenti climatici durante la gravidanza è stata collegata a un aumento del rischio di grave morbilità materna, cioè di complicanze durante il travaglio e il parto. I rischi sono maggiori se l'esposizione è avvenuta durante il terzo trimestre di gravidanza. Questo è quanto emerso da uno studio condotto dal Kaiser Permanente Southern California, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Lavoro

Nasce “Elenco Professionisti”, il network digitale di Consulcesi Club dedicato agli specialisti della Sanità

L’obiettivo è aiutare il professionista a migliorare la sua visibilità all’interno della comunità medico-scientifica e facilitare i contatti tra operatori. Simona Gori...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...