Voci della Sanità 9 Febbraio 2021 16:52

Covid-19, Regimenti (Lega): «Servono fondi europei e attrezzature per protocolli visite a malati»

«Organizzare in sicurezza le visite ai malati è però possibile» sottolinea Regimenti secondo la quale vietare le visite familiari per i malati Covid più fragili rappresenta comunque una «interruzione ingiustificata dei legami familiari, tutelati dall’articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo»

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«Avvierò, nei prossimi giorni, azioni parlamentari per chiedere alle istituzioni europee di fornire fondi e attrezzature alle autorità sanitarie nazionali, al fine di implementare in tutte le strutture ospedaliere i protocolli di visita per i malati Covid». Lo dichiara l’europarlamentare della Lega Luisa Regimenti (Gruppo Identità e Democrazia), che sul tema ha presentato un’interrogazione alla Commissione.

«La maggior parte delle strutture sanitarie europee vieta le visite familiari per i malati Covid più fragili», aggiunge l’esponente leghista, precisando che si tratta di «una misura necessaria per evitare il contagio, ma eticamente ingiusta. Una violazione dei diritti umani in relazione all’interruzione ingiustificata dei legami familiari, tutelati dall’articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) e dall’art. 7 della Carta di Nizza».

«Organizzare in sicurezza le visite ai malati è però possibile – sottolinea Regimenti – e alcune strutture hanno individuato protocolli di visita attraverso l’impiego di dispositivi di protezione come vetri e divisori in plastica, alcuni anche muniti di appositi bracci mediante i quali il visitatore può vedere e toccare l’altra persona senza rischi. Infatti, non sono stati riscontrati casi di contagio».

«I pazienti ricoverati – continua l’eurodeputata – soprattutto quelli in terapia intensiva, sperimentano una solitudine forzata che mette a dura prova la loro salute psico-fisica, rallentandone la guarigione. Una condizione estremamente difficile, se si considera che, secondo alcuni studi, il tempo medio di ricovero in ospedale di pazienti deceduti per l’infezione è di 12 giorni. Un trauma – conclude – che ha effetti devastanti anche in ambito familiare».

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