Lavoro e Professioni 15 Aprile 2014 16:04

Ddl specializzandi ’94-2006 – ATTO SENATO N.1269

"Necessaria presa di coscienza delle istituzioni, nel rispetto del diritto dei medici"
Ddl specializzandi ’94-2006 – ATTO SENATO N.1269

Ancora consensi, da parte dei principali esponenti del mondo della sanità italiana, al recente Ddl “Atto Senato n. 1269” denominato “Estensione dei benefici normativi ai medici specializzandi ammessi alle scuole di specializzazione universitarie negli anni dal 1993 al 2005” presentato al Senato pochi giorni fa.

Questa transazione definitiva, sostenuta fortemente anche dall’Associazione Consulcesi che ne ha seguito da vicino l’iter istituzionale, rappresenta il giusto compromesso tra il rispetto del diritto dei camici bianchi ad ottenere la corretta retribuzione per gli anni di specializzazione e la tutela delle casse dello Stato che, in assenza di tale provvedimento, andrebbe incontro ad un esborso di alcuni miliardi euro. Ad esprimere il suo parere ai microfoni di Sanità Informazione è stavolta il vicepresidente FNOMCeO, Maurizio Benato.

Le istituzioni devono prendere atto che un accordo transattivo porrebbe fine all’esborso costante – si tratta già di diverse centinaia di milioni di euro – cui è tenuto lo Stato per ottemperare alle sentenze favorevoli ai medici. 

Questo è un problema incancrenitosi nel corso degli anni e che forse doveva essere affrontato prima, con una transazione che rispettasse la direttiva europea recepita in ritardo dal nostro ordinamento. Evidentemente la politica deve rispondere. Dal nostro punto di vista professionale è importante essere vicini a coloro i quali hanno visto i loro diritti calpestati.

E’ giusto che i medici chiedano il rispetto di questo diritto, come sancito dall’Unione europea? 

Penso di sì; la nostra missione e i nostri obiettivi, anche etici, ci impongono comunque un’attenta valutazione delle risorse messe a disposizione per la sanità nel Servizio Sanitario Nazionale: spostando risorse economiche da un settore all’altro, ce ne saranno alcuni in cui verranno a mancare. Questo shifting finanziario rischia di limitare ulteriormente le possibilità economiche del nostro servizio sanitario.

E infatti allo Stato conviene arrivare a un accordo transattivo, come quello proposto in questo disegno di legge, per gestire e controllare quest’esborso. 

Sì, occorre prendere in mano la situazione. Il Ministero, naturalmente, sta già valutando tutte le conseguenze di queste sentenze . La soluzione dev’essere trovata in fretta, per dare serenità a chi ha visto il proprio diritto calpestato, ma anche per chi progetta e organizza il servizio sanitario nazionale, affinché non vengano meno delle risorse fondamentali per il servizio stesso.

Per informazioni l’Associazione Consulcesi mette a disposizione il numero verde 800 122 777 e il sito www.consulcesi.it.

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