Lavoro e Professioni 5 Aprile 2017 16:52

Nutrizione e prevenzione, solo 14% dei bambini segue dieta mediterranea. Lena (Regione Lazio): «Serve formazione»

«Diffondere una corretta educazione alimentare è compito di medici e istituzioni, in questa ottica è giusto essere ben preparati per fornire risposte corrette». Lo dichiara il Presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute, Rodolfo Lena, a margine del convengo “Valutazione delle criticità nazionali in ambito nutrizionale e strategie d’intervento 2016-2019” alla Regione Lazio

Nutrizione e prevenzione, solo 14% dei bambini segue dieta mediterranea. Lena (Regione Lazio): «Serve formazione»

Uno stile di vita corretto e una sana alimentazione possono aiutare a prevenire le malattie. Una rete capillare che colleghi grande distribuzione, ristorazione collettiva, farmacie, università, professionisti sanitari, istituzioni, fino ad arrivare a studenti e singoli cittadini, può aiutare ad intraprendere un percorso alimentare idoneo alla profilassi delle patologie.  Su questo tema, il Consiglio Regionale del Lazio ha organizzato pochi giorni fa, un convegno alla luce dell’accordo siglato da Governo e Regioni sul documento “Valutazione delle criticità nazionali in ambito nutrizionale e strategie d’intervento 2016-2019”.

«Ci rendiamo conto di dover dare risposte importanti rispetto alla qualità della vita che vogliamo offrire ai cittadini» spiega il Presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute, Rodolfo Lena intervenuto al convegno. «Sappiamo ormai con certezza che tante patologie possono essere prevenute a tavola e per questo è un obbligo per tutta la classe dirigente favorire un serio ragionamento su come mangiamo e su quali siano le emergenze più impellenti da affrontare, se serve anche con un’apposita legislazione regionale». Il Presidente ha guidato il progetto “Okkio alla Ristorazione”, (partito nel 2012) che ha costituito la base di partenza del documento firmato dalla Stato-Regioni e che ha visto sei Regioni (Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Sicilia, Veneto), protagoniste di una fattiva collaborazione per promuovere la diffusione di corrette informazioni nutrizionali.

«Tutte queste iniziative sono utili per sensibilizzare l’opinione pubblica, soprattutto i bambini – spiega il Presidente -. Si parla di obesità, si parla di qualità della vita, si parla di mangiar bene, si parla di nutrizione, si parla di stile di vita: questi progetti possono effettivamente migliorare la qualità della vita, e soprattutto possono essere utili a evitare le cure, evitare tante spese. Tutto questo serve di fatto a far sì che un sistema sanitario che sta cambiando, cambi anche rispetto a quella che è la prevenzione. ‘Prevenire è meglio che curare’, uno slogan conosciuto e già detto ma assolutamente vero. La qualità della vita è fondamentale, non soltanto perché la vita va vissuta al meglio ma perché riuscire ad evitare malattie, può aiutare anche il Sistema Sanitario e quindi la comunità. Prevenire vuol dire migliorare la qualità della vita delle persone della nostra Regione».

In quest’ottica, è fondamentale il ruolo del medico, in tal senso l’operatore sanitario deve essere assolutamente preparato per poter guidare il paziente nel modo più corretto. «L’aspetto della conoscenza è fondamentale, non c’è dubbio – spiega il presidente Lena -. Il sistema deve puntare di più sulla formazione di coloro che devono fornire risposte, mi riferisco ai medici, ai pediatri, alle istituzioni, perché le istituzioni possono e devono svolgere questo ruolo attivo. Diffondere una corretta educazione alimentare è importante anche nelle scuole – prosegue – nelle comunità dove c’è una presenza massiccia, di differenti figure: dai genitori, agli insegnanti, a tutti quegli attori che entrano nelle dinamiche di vita per cui è utile sapere che un sistema di vita differente parte proprio dall’alimentazione. Quindi è bene promuovere una dieta mediterranea corretta. Sempre in riferimento alla formazione, tantissime volte si sente la parola ‘dieta mediterranea’, purtroppo molto spesso se ne parla ignorando le effettive caratteristiche. Soltanto il 14% dei bambini italiani segue una vera e propria dieta mediterranea. Questo è un dato strettamente legato alla conoscenza, ai prodotti, al costo dei prodotti e ad un’informazione da migliorare».

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