Covid-19, che fare se...? 14 Marzo 2023 14:57

Se (e quando) fare la quarta dose dopo essere stati positivi al Covid?

Continuare a vaccinarsi contro Covid-19 rimane la strategia più efficace per proteggersi dal rischio di sviluppare una forma grave della malattia. Lo spiega a Sanità Informazione il virologo Fabrizio Pregliasco

Se (e quando) fare la quarta dose dopo essere stati positivi al Covid?

Continuare a vaccinarsi contro Covid-19 rimane la strategia più efficace per proteggersi dal rischio di sviluppare una forma grave della malattia. Questo vale sia per i soggetti a rischio che per le persone che non rientrano nella categoria dei fragili. «Bisogna ricordarsi che dopo quattro o sei mesi da un’infezione, anche se vaccinati con tre dosi, fare una quarta dose garantisce il recupero dell’immunità», spiega a Sanità Informazione Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano. In questo caso, effettuare un richiamo della vaccinazione anti-Covid equivale a fornire al nostro sistema immunitario una sorta di promemoria su come contrastare il virus Sars-CoV-2.

Quarta dose necessaria per migliorare la risposta del sistema immunitario

Gli studi hanno dimostrato che le risposte delle cellule T alla variante Omicron sono conservate nella maggior parte degli individui precedentemente infettati o vaccinati e che un ulteriore vaccino di richiamo può migliorare ulteriormente le risposte delle cellule T contro il virus. Recentemente, studi in vitro hanno dimostrato che una quarta dose di vaccino Covid-19 può aumentare l’immunità, anche se si ipotizza che duri un po’ meno rispetto alla terza dose. Inoltre, per il secondo richiamo è possibile accedere a uno dei due vaccini aggiornati disponibili contro la variante Omicron che oggi, con tutte le sue sottovarianti, continua a essere la prevalente in Italia e nel mondo.

La copertura con il secondo booster in Italia è ferma al 31%

Nonostante la comunità scientifica concordi sull’efficacia e la sicurezza della quarta dose, in Italia ci sono ancora molte persone che non l’hanno fatta. In realtà, nel nostro paese, al 2 marzo, sono 8,63 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino. Mentre, secondo l’ultimo aggiornamento della Fondazione Gimbe sono 8,52 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la terza dose. In relazione al secondo booster, invece, la platea è di 19,1 milioni di persone. Di queste, 12,1 milioni possono riceverlo subito, un milione di persone non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 6 milioni l’hanno già ricevuto. In base alla platea ufficiale, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è fermo al 31,2% con nette differenze regionali: dal 14% della Calabria al 45% del Piemonte.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: 3 o più dosi di vaccino in gravidanza aumentano la protezione dei neonati
Le donne in gravidanza che ricevono tre o più dosi di vaccino anti-Covid durante la gestazione presentano un livello di anticorpi specifici contro l’infezione nel cordone ombelicale di circa dieci volte più alto rispetto a quanto riscontrato nelle madri che hanno effettuato meno richiami. E questo offre una maggiore protezione ai nascituri. A dimostrarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Washington a Seattle
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Morbillo: mappato il percorso del virus nel cervello
Per la prima volta è stata realizzata una sorta di mappa della diffusione del virus del morbillo nel cervello sulla base dei dati di un paziente colpito da una rara e letale malattia cerebrale, chiaara panencefalite sclerosante subacuta (SSPE). A realizzare l'impresa sono stati i ricercatori della Mayo Clinic in uno studio pubblicato su PLOS Pathogens
Herpes zoster: l’efficacia del vaccino diminuisce nel tempo
Uno studio pubblicato sul British Medical Journal ha valutato l'efficacia del vaccino vivo contro l'herpes zoster, che è risultata massima per i primi 12 mesi dalla vaccinazione ed è diminuita in modo sostanziale nel tempo
Covid: efficacia del vaccino sottovalutata, studio rivela «falla» in trial clinici
L'efficacia del vaccino anti-Covid potrebbe esser stata sottovalutata. A fare luce su una nuova «falla» è stato uno studio condotto da un team di scienziati del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dell’Università di Salerno
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...