Covid-19, che fare se...? 28 Giugno 2022 14:05

Negativo con i sintomi, quando posso ripetere il test?

Capita sempre più spesso che una persona con i sintomi del Covid-19 risulti negativa al primo test. Con Omicron sono stati segnalati più casi di positività ritardata. Meglio ripetere il test dopo 24 ore

Negativo con i sintomi, quando posso ripetere il test?

«Da quando la variante Omicron è diventata dominante, capita spesso che la positività al test Covid ritardi qualche giorno rispetto alla comparsa dei sintomi». Lo conferma a Sanità Informazione il virologo Fabrizio Pregliasco dell’Università degli Studi di Milano. «Può succedere anche di avere la febbre a causa del Covid e di risultare negativi nello stesso momento», aggiunge, spiegando questa nuova tendenza riscontrata con la versione del virus Sars-CoV-2 che oggi circola di più.

Pregliasco: «Meglio ripetere il test dopo 24 ore, anche se i sintomi scompaiono»

Per questo non ci si può affidare all’esito negativo di un solo test Covid. «Specialmente se si ricorre a quelli ‘fai da te‘ o a quelli che si eseguono in farmacia», precisa Pregliasco. «Sappiamo infatti che sono meno sensibili dei tamponi molecolari e quindi non è raro imbattersi in un falso negativo», aggiunge. Il consiglio per coloro che hanno i sintomi del Covid-19 e che sono risultati negativi al test è quello di ripetere la procedura dopo almeno 24 ore, a prescindere dal miglioramento o peggioramento dei sintomi. Il rischio di ignorare la propria positività è quello di contribuire alla diffusione del virus fra i propri cari.

Molte le ipotesi sullo scarto temporale tra positività e manifestazioni della malattia

Sul perché ci sia spesso questo scarto temporale tra sintomi e positività, al momento, abbiamo solo ipotesi. Ad esempio, c’è quella secondo cui la versione Omicron del virus Sars-CoV-2 tende ad accumularsi poco nel naso, dove avviene solitamente il tampone. Poi c’è l’ipotesi che tra vaccinati e i guariti da Covid-19 il sistema immunitario sia più reattivo in caso di contagio e che quindi agisce anticipando la diffusione del virus nell’organismo, determinando in questo modo la negatività al test. Per risposte più precise saranno necessari studi approfonditi sul tema.

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
Covid: in commercio terapie di dubbia sicurezza ed efficacia
Ci sono la bellezza di 38 aziende che hanno messo in commercio presunti trattamenti a base di cellule staminali e di esosomi (vescicole extracellulari) per la prevenzione e il trattamento del Covid-19
Long Covid: rischio sovrastimato? Comunità scientifica divisa
Tracy Beth Høeg dell’Università della California, San Francisco, e il suo team di ricerca hanno affermato che c'è una buona probabilità che il Long Covid sia stato sovrastimato. Le conclusioni del loro lavoro hanno sollevato un polverone di polemiche all'interno della comunità scientifica
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Lavoro

Nasce “Elenco Professionisti”, il network digitale di Consulcesi Club dedicato agli specialisti della Sanità

L’obiettivo è aiutare il professionista a migliorare la sua visibilità all’interno della comunità medico-scientifica e facilitare i contatti tra operatori. Simona Gori...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...