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Prevenzione 7 Settembre 2021

Prevenire il suicidio si può. Come interpretare i segnali di disagio

La prevenzione del suicidio è possibile e un aiuto è sempre disponibile. Ecco come riconoscere i segnali più frequenti e diffondere consapevolezza sul fenomeno

Il suicidio è un fenomeno che può essere prevenuto. Aumentare questa consapevolezza nella comunità scientifica e nella popolazione generale è l’obiettivo della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio che ricorre il 10 settembre di ogni anno.

Pandemia e prevenzione al suicidio, Telefono Amico Italia: «Triplicate le richieste, soprattutto donne e giovani»

Durante l’emergenza sanitaria le richieste di aiuto alle associazioni di volontariato si sono triplicate rispetto al periodo pre-Covid. Paura di contagiarsi, stress, incertezze e isolamento hanno impattato negativamente sulla salute mentale delle persone.

Pandemia e prevenzione al suicidio, Telefono Amico Italia: «Triplicate le richieste, soprattutto donne e giovani»

All’organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia nella prima metà di quest’anno sono arrivate circa 3mila chiamate di persone che hanno pensato al suicidio o temevano il suicidio di un loro caro. Inoltre, dal confronto tra il primo semestre del 2020 e quello del 2021 le segnalazioni sono cresciute di oltre il 50% e c’è una chiara tendenza al peggioramento con il protrarsi della pandemia. Le richieste di supporto sono arrivate per la maggior parte da donne (il 51,2%) da giovani tra i 19 e 25 anni (21,3%) e tra i 26 e i 35 (19,6%).

Gli obiettivi dell’Associazione prevenzione suicidi

L’International Association for Suicide Prevention (IASP) è un’organizzazione non-profit rappresentata anche in Italia. È composta da clinici, ricercatori, volontari, persone che hanno perso un membro della famiglia a causa del suicidio, comunità, organizzazioni nazionali ed internazionali. I membri sono presenti in più di 50 nazioni e la IASP è affiliata all’OMS come organizzazione chiave che si occupa della prevenzione del suicidio. I principali obiettivi della IASP sono:

– fornire un terreno comune per tutte le figure che operano nella prevenzione del suicidio;

– facilitare la divulgazione dei fondamenti riguardanti la prevenzione del suicidio a gruppi di professionisti e alla popolazione;

– organizzare training specialistici a persone selezionate nell’area della prevenzione del suicidio in centri chiave di addestramento.

La condivisione delle informazioni, la ricerca e le conoscenze nell’ambito del suicidio e della prevenzione del fenomeno hanno un ruolo chiave nelle attività dell’associazione.

Cosa fare se si pensa al suicidio

In occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, è bene conoscere e condividere i segnali a cui prestare attenzione se temiamo che un amico o un nostro caro abbia pensieri o intenzioni suicida.

Spesso le persone che si tolgono la vita o tentano il suicidio non desiderano morire ma porre fine a una sofferenza psicologica intollerabile. Non riescono ad individuare soluzioni, si chiudono e si isolano, sono demotivate ed estremamente negative. E sprofondano in una crisi acuta. È importante parlarne ed iniziare un percorso di valutazione psicologico-psichiatrica.

Come riconoscere i segnali d’allarme del suicidio

Prima di tentare il suicidio, la maggior parte delle persone invia determinati segnali. Ecco quelli da prendere sul serio:

  • Parlare del suicidio, esprimere il proprio desiderio di morire. Frasi tipiche sono «Era meglio se non nascevo», «Senza di me stareste tutti meglio», «Così non riesco più ad andare avanti». A volte chi ne parla arriva a compiere il gesto estremo ma spesso sta chiedendo aiuto
  • Evitare gli amici e le solite attività. Si trascurano gli amici, la famiglia e gli impegni quotidiani e si evita ogni tipo di contatto fisico
  • Sistemare le proprie faccende, regalare oggetti, redigere il testamento, chiarire le questioni familiari, dare via o regalare oggetti personali
  • Dire addio alle persone, fare visite o telefonate parlando della probabilità di non rivedersi più. Scrivere lettere di addi
  • Dire frasi come «Non starò mai più bene», «Le cose non cambieranno», «Non c’è niente da fare.»
  • Parlare di sé stessi con forte autocritica, poca autostima e grande offesa. Espressioni come «Non servo a nessuno», «Senza di me andrebbe tutto meglio», «Qualsiasi cosa faccia, va a finire male», «È tutta colpa mia» sono frasi indicative dello stato d’animo e dei pensieri di queste persone.

Prevenire il suicidio: individuare i comportamenti pericolosi

Altre condotte che denotano un grande disagio sono:

  • Oscillazioni d’umore estreme, alterazioni della personalità
  • Poca cura dell’aspetto fisico e dell’igiene personale
  • Aumento del consumo di alcool o di altre sostanze che danno assuefazione
  • Attività rischiose nel tempo libero: avere rapporti sessuali non protetti, guidare con imprudenza. Attenzione, chiaramente, anche ai comportamenti autolesionistici come tagli, bruciature, strapparsi i capelli.

Se si riscontrano i segnali d’allarme caratteristici del suicidio, è bene prenderli sul serio ed individuare immediatamente le corrette modalità di supporto.

 

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