La Confederazione nazionale delle famiglie con disabilità è critica sulla legge approvata alla Camera: «In uno Stato di diritto non è accettabile promuovere il diritto alla morte assistita come a una conquista di civiltà, se ciò elude il pieno esercizio del diritto a una buona-vita»
Il presidente della Camera spiega che sui diritti civili «il Parlamento deve prendersi le sue responsabilità». La legge ha avuto il via libera in prima lettura da Montecitorio la settimana scorsa
A Montecitorio accolti numerosi emendamenti che non hanno stravolto il testo uscito in commissione. Il medico può non trasmettere la relazione ma in quel caso il cittadino ha la possibilità di ricorrere al giudice
La legge sul suicidio medicalmente assistito, approvata in prima lettura alla Camera, scontenta il presidente della Consulta di Bioetica Maurizio Mori, che in passato aveva anche presentato un progetto di legge sull’eutanasia: «La Consulta poneva come condizione essenziale per accedere il dolore insopportabile, non necessariamente la malattia a prognosi infausta. Questa legge, invece, chiede una malattia a prognosi infausta»
Il disegno di legge sul fine vita è stato approvato alla Camera. Ora spetterà al Senato esprimersi
L’ex ministra della Salute Mariapia Garavaglia traccia il parallelo con l’aborto: «Noi democristiani eravamo contrari, ma abbiamo contribuito a migliorare la legge». Poi aggiunge: «Il legislatore ha l’obbligo di non lasciare una materia così delicata, che tocca le corde intime delle persone, in balìa di un’autodeterminazione che può essere giocata solo in termini ideologici»
Un report pubblicato su The Lancet ha concluso che i sistemi sanitari di tutto il mondo fanno troppo per prolungare la vita delle persone e fanno troppo poco per rendere la morte meno dolorosa. Questa carenza di attenzione verso le cure palliative sarebbe la causa di molte sofferenze
A Montecitorio è iniziata la discussione della legge sul suicidio medicalmente assistito. Il testo esclude la punibilità del medico, anche con effetto retroattivo. Diventano più stringenti i limiti per accedere alla procedura. Destra e sinistra divisi sulla legge che dovrà passare lo scoglio dei voti segreti
Allargare o restringere le maglie per accedere al suicidio medicalmente assistito: si gioca su questo la partita della legge sul fine vita. Il centrodestra punta ad introdurre l’obiezione di coscienza per medici e sanitari. Intanto vola la raccolta firme per il referendum: oltre un milione quelle raccolte
Viaggio in un hospice con Priscilla Landucci, medico di cure palliative alla Asl Roma 4, delegato di Cisl Medici Lazio