Con l’esplosione della pandemia l’Italia non è più in linea con l’obiettivo OMS di eradicare l’Epatite C entro il 2030. Il Segretario AISF: «Urgente rilanciare vaccini, screening e trattamenti»
Decisori politici e amministratori locali insieme a Società Scientifiche e Associazioni Pazienti per illustrare e rafforzare le “Fast Track Cities – Città a misura di Paziente HIV-HCV”. Il progetto ha già prodotto risultati significativi nella percezione e nei servizi per la lotta all’HIV. Adesso si estende anche all’HCV, con “Checkpoint”, ambulatori, percorsi facilitati per screening e controlli per malattie infettive oggi divenute curabili
«È necessario dare attuazione al Decreto legge 162 del 2019 partendo dalle categorie più a rischio che rappresentano un serbatoio di diffusione del virus come i consumatori di sostanze stupefacenti», sottolinea la vicepresidente della Commissione Affari Sociali
Appello del dottor Blanc nell’ultima tappa del tour Hand: «Abbiamo due obiettivi, riprendere i controlli dei pazienti con epatite C e scovare i casi sommersi»
Come indicato dall’Oms, l’obiettivo è disegnare programmi di intervento per l’eliminazione dell’epatite C in Italia entro il 2030
«Ho firmato, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, lo schema di decreto che sarà ora inviato alla Conferenza delle Regioni per lo Screening nazionale gratuito per il virus dell’Epatite C»
«È necessario disegnare programmi di intervento per le coorti di nascita identificate dal Decreto “Milleproroghe” di febbraio, coordinando anche l’attuazione proattiva dello screening nelle popolazioni chiave, tra cui tossicodipendenti e detenuti», sottolinea Loreta Kondili, Centro Nazionale Salute Globale Ist. Superiore di Sanità
«Non può essere tollerato, anche di fronte a un’emergenza grave come quella che stiamo vivendo, che esistano malati di serie A e malati di serie B» sottolinea la Vicepresidente della Commissione Affari Sociali Michela Rostan
«Ora dobbiamo sfruttare i fondi già stanziati per gli screening negli anni 2020-21, scovare il sommerso della patologia e avviare celermente i pazienti individuati al trattamento» sottolinea la Vicepresidente della Commissione Affari Sociali Michela Rostan
Sono due americani (Charles M. Rice e Harvey J. Alter) e un britannico (Michael Houghton) i vincitori del premio Nobel 2020 per la Medicina