Salute 2 Febbraio 2016 17:42

Zika, parlano gli infettivologi: come affrontarla

Allarme internazionale OMS. La comunità scientifica: «Puntare su prevenzione e preparazione del personale sanitario di tutto il mondo su standard d’eccellenza». Appello sui vaccini

Zika, parlano gli infettivologi: come affrontarla

Una nuova emergenza fa scattare l’allarme internazionale: Zika, virus per il quale non c’è cura o vaccino, ma dai sintomi apparentemente poco preoccupanti, solitamente solo febbre per circa una settimana e sfoghi cutanei. Il virus, isolato per la prima volta nel 1947 in Uganda, ha iniziato a destare preoccupazione soprattutto in seguito ai casi registrati negli ultimi mesi, principalmente in Sudamerica, a causa delle malformazioni che causerebbe al feto qualora venisse contratto da donne in stato di gravidanza.


L’Oms si dice «profondamente preoccupato per la situazione in rapida evoluzione», Obama chiede di «accelerare la ricerca», trovando il consenso di Putin. A prescindere dalla gravità di questo virus, il presidente SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), Antonio Chirianni, rasserena l’Italia: «Fortunatamente, contro le malattie infettive, possiamo vantare una rete molto efficiente e una competenza che non tutti gli Stati del mondo hanno. La nostra è una vera e propria cultura delle malattie infettive, basata su isolamento, indagine ed epidemiologia. Non ci sono al momento, nel nostro Paese, i presupposti per giustificare un eccessivo allarmismo. Possono arrivare dei casi di persone che si sono infettate in America meridionale, in Tailandia o altrove. Si tratta di individuarle con diagnosi precise, in laboratori attrezzati per farlo».

L’invito è quindi a non cedere ad una psicosi ingiustificata ma, piuttosto, a focalizzarsi sulla formazione del personale sanitario, per prevenire altri focolai di virus e malattie, nuovi o ritenuti debellati, invece latenti. «La cosa importante è abituarsi a conoscere malattie che prima erano ritenute di poco interesse, poiché confinate in piccolissime parti del mondo – conferma Massimo Andreoni, ex presidente SIMIT e docente di malattie infettive presso l’Università Tor Vergata di Roma-. Oggi non è più così: ce l’ha insegnato Ebola, ce lo sta insegnando Zika, ma ce ne sono anche tante altre, come la Dengue o la Chikungunya. Tante malattie arrivano da noi tramite il turismo e trovano delle condizioni ambientali e dei vettori, zanzare e quant’altro, che possono determinare la loro stabilizzazione. Su questo dobbiamo vigilare. Di alcune malattie mortali ritenute ormai innocue o non più presenti ci siamo un po’ dimenticati, ma in realtà sono state debellate grazie ad un vaccino specifico. I vaccini hanno determinato quella che è stata la grande svolta nella sanità. Questo però, ed è importante ricordarlo sempre, è avvenuto solo perché noi continuiamo a vaccinarci. Se smettessimo, si morirebbe di nuovo di malattie che abbiamo immaginato scomparse».

Immaginato, infatti. La difterite, stando alle ultime notizie, è tristemente ricomparsa, con tre nuovi casi in Nord Europa.

Sul punto, chiara e decisa la dichiarazione del segretario SIMIT Marco Tinelli: «La vaccinazione è l’arma principale, assoluta e migliore per il controllo delle malattie infettive. Poco costosa, molto efficace e praticamente esente da effetti collaterali, se non qualche rarissimo caso ogni centinaia di migliaia o milioni di casi. I vaccini sono stati il vero passo in avanti dell’umanità».
Ed è alla fine Giuseppe Mele, presidente della SIMPE, società italiana dei medici pediatri, a tirare le somme e a ridefinire le priorità. «Zika non ci preoccupa certo quanto il calo della copertura vaccinale in Italia. Si stanno raggiungendo delle percentuali davvero allarmanti, soprattutto sul morbillo. L’OMS fissa come obiettivo il 95%, e noi siamo attualmente intorno all’85%, percentuale destinata ad abbassarsi ancora. Urgono iniziative che mirino a formare ed informare correttamente la popolazione, considerando che la vaccinazione ha permesso nel tempo un drastico calo delle complicazioni e di conseguenza dei ricoveri, e in generale un netto miglioramento delle condizioni socio sanitarie».
Articoli correlati
Morbillo: allarme Oms Europa, 30 volte più casi nel 2023
"La regione europea sta registrando un aumento allarmante dei casi di morbillo". E' il monito dell'ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per l'Europa. "Tra gennaio e ottobre 2023 sono stati segnalati oltre 30mila casi da 40 dei 53 Stati membri della regione. Rispetto ai 941 segnalati in tutto il 2022, è un aumento di oltre 30 volte", avverte l'agenzia Onu per la salute
di V.A.
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Cani e gatti sono serbatoi di virus, da quello della rabbia al Sars-CoV-2
Gli animali da compagnia sono possibili veicoli di infezioni e malattie, ancora in gran parte sottovalutati. La dinamica dei rischi legati ai contatti tra esseri umani e animali domestici è in continua evoluzione, influenzata dai cambiamenti sociali e ambientali degli ultimi anni. A dirlo è un gruppo di ricercatori internazionale in uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine
Il Nobel per la Medicina ai «genitori» dei vaccini a mRNA contro il Covid e non solo
Drew Weissman, 64 anni, e Katalin Karikò, 68 anni, sono i due nuovi vincitori del Nobel per la Medicina 2023. I due scienziati hanno sviluppato la tecnologia che ha permesso, nel giro di pochissimi mesi, di sviluppare i vaccini anti-Covid a mRNA, che hanno salvato milioni di vite umane nel mondo
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...