Salute 26 Gennaio 2024 13:44

Virus respiratorio sinciziale, con anticorpo monoclonale alla nascita -70% di ricoveri

La somministrazione alla nascita di un farmaco contenente anticorpi contro il virus respiratorio sinciziale ha ridotto di circa il 70% i ricoveri nei bambini con meno di 6 mesi, in Lussemburgo, dove è stato introdotto questo programma di immunizzazione. Questi sono i dati che emergono da un’analisi coordinata dal ministero della Salute lussemburghese, i cui risultati sono stati pubblicati su Eurosurveillance

Virus respiratorio sinciziale, con anticorpo monoclonale alla nascita -70% di ricoveri

La somministrazione alla nascita di un anticorpo monoclonale contro il virus respiratorio sinciziale ha ridotto di circa il 70% i ricoveri nei bambini con meno di 6 mesi, in Lussemburgo, dove è stato introdotto questo programma di immunizzazione. Questi sono i dati che emergono da un’analisi coordinata dal ministero della Salute lussemburghese, i cui risultati sono stati pubblicati su Eurosurveillance, la rivista dello European Centre for Disease Prevention and Control.

L’anticorpo monoclonale fornisce al bambino le difese contro il virus respiratorio sinciziale

Dallo scorso ottobre il Lussemburgo ha introdotto l’immunizzazione passiva con l’anticorpo monoclonale nirsevimab in tutti e quattro i centri nascita del Paese. L’anticorpo fornisce al bambino le difese contro il virus respiratorio sinciziale, che rappresenta una delle principali cause di ricovero nei primi mesi di vita. Tra ottobre e la metà di dicembre l’84% dei bambini ha ricevuto il trattamento. Di pari passo alla crescita delle coperture dell’immunizzazione sono calati i ricoveri: negli ultimi 3 mesi del 2023 sono stati 72 nella fascia di età tra 0 e 6 mesi rispetto ai 232 dell’anno precedente. In questa fascia di età si sono contati anche 9 ricoveri in terapia intensiva rispetto ai 28 dell’anno precedente. Circa i due terzi dei bambini ricoverati o in terapia intensiva non era stato immunizzato.

I ricoveri più gravi si sono verificati nei bambini non immunizzati

“Il nostro studio mostra l’impatto di nirsevimab nel mitigare la grave malattia da virus respiratorio sinciziale nei neonati”, spiegano i ricercatori. “I ricoveri più gravi correlati al virus respiratorio sinciziale si sono verificati nei bambini non immunizzati. La riduzione dell’occupazione dei reparti – concludono. correlata al virus respiratorio sinciziale ha contribuito a non sopraffare le risorse ospedaliere”.

 

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