Salute 29 Luglio 2021 15:33

Vaccino Pfizer, lo studio: «Efficacia cala nell’arco di 6 mesi»

Su questo trend poggiano le ulteriori valutazioni avviate dall’azienda, che ha aperto il dibattito sull’opportunità della terza dose di vaccino

Vaccino Pfizer, lo studio: «Efficacia cala nell’arco di 6 mesi»

«Un trend gradualmente in declino dell’efficacia vaccinale». Queste le parole di un team internazionale di scienziati autori di uno studio (non ancora sottoposto a revisione fra pari) inserito nella piattaforma ‘MedRxiv’ in questi giorni e supportato da Pfizer e BioNTech. Gli esperti hanno valutato l’efficacia del vaccino Comirnaty guardando a un orizzonte di 6 mesi post vaccinazione. Il trial in questione è uno studio multinazionale, in corso, controllato con placebo, condotto su 44.165 partecipanti dai 16 anni in su e 2.264 di età compresa tra 12 e 15 anni, vaccinati con due dosi del vaccino Pfizer/BioNTech a distanza di 21 giorni l’una dall’altra.

I risultati mostrano che l’efficacia contro Covid è stata del 91% fino a 6 mesi di follow-up. Le percentuali andavano dall’86% al 100% in tutti i Paesi e in popolazioni con diverse caratteristiche di età, sesso, etnia e fattori di rischio Covid. L’efficacia contro la malattia grave è risultata del 97%. E in Sudafrica, con la variante Beta di Sars-CoV-2 predominante al momento dell’analisi, è stata del 100%. Gli esperti concludono dunque che fino a 6 mesi, e «nonostante una tendenza gradualmente in calo dell’efficacia», il vaccino ha un profilo di sicurezza favorevole ed è altamente efficace.

Ma è proprio su questo trend osservato in calo che poggiano le ulteriori valutazioni avviate dall’azienda, che ha aperto il dibattito sull’opportunità della terza dose di vaccino, e che ieri ha diffuso dati relativi alle potenzialità di un’ulteriore iniezione scudo contro la variante Delta (indurrebbe «titoli di anticorpi neutralizzanti più di 5 volte superiori nelle persone più giovani e oltre 11 volte maggiori nelle persone anziane, rispetto a due dosi»).

Tornando allo studio che ha fotografato il calo dell’efficacia vaccinale, gli esperti riportano nel dettaglio la diminuzione osservata partendo dal picco raggiunto dopo la seconda dose. Se nell’arco temporale che va dal settimo giorno post richiamo fino a 2 mesi l’efficacia era del 96,2%, da 2 mesi ed entro i 4 la percentuale in questione è scesa al 90,1%, e da 4 mesi al cut-off dei dati», cioè a 6 mesi, «è stata dell’83,7%». Gli autori hanno calcolato un calo medio del 6% ogni 2 mesi. Questo non cambia il dato dell’efficacia contro Covid grave, che è sempre intorno al 97%. «È necessario – concludono gli autori – un follow-up continuo per comprendere la persistenza dell’effetto del vaccino nel tempo, la necessità di un dosaggio di richiamo e la tempistica di tale dose».

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Se (e quando) fare la quarta dose dopo essere stati positivi al Covid?
Continuare a vaccinarsi contro Covid-19 rimane la strategia più efficace per proteggersi dal rischio di sviluppare una forma grave della malattia. Lo spiega a Sanità Informazione il virologo Fabrizio Pregliasco
Dopo quanto tempo ci si può reinfettare un’altra volta?
Non esiste una regola su quanto tempo può passare tra un'infezione all'altra. Tuttavia, uno studio americano ha concluso che, dopo un'infezione Covid-19, il sistema immunitario di una persona può offrire una buona protezione contro la malattia sintomatica la volta successiva per almeno 10 mesi
Marburg: corsa contro il tempo per testare i primi vaccini
Il virus Marburg fa paura. Per questo, poco dopo la conferma di un focolaio nella Guinea Equatoriale, le autorità sanitarie di tutto il mondo hanno iniziato una vera e propria corsa al vaccino. Più precisamente, secondo quanto riportato dalla rivista Nature, i funzionari sanitari di tutto il mondo si stanno affrettando a verificare se i vaccini sperimentali possono proteggere dalla malattia mortale causata del virus «cugino» dell'Ebola
La quarta dose è obbligatoria?
La quarta dose di vaccino anti-Covid è importante per rafforzare l'immunità in vista della stagione invernale. Tuttavia, viene solo raccomandata e non c'è alcun obbligo per nessuno, neanche per gli operatori sanitari
La nuova variante BQ.1 è più pericolosa delle altre?
La variante B.Q1 sarà presto dominante in Europa e, quindi, anche in Italia. Le prime informazioni indicano che ha una maggiore capacità di eludere i vaccini, ma non sembra più pericolosa delle altre
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Tutti pazzi per il farmaco che fa dimagrire. Aifa: possibili carenze per diabetici e obesi

Promosso dalla scienza come «svolta» contro l'obesità, ma acquistato e osannato da numerosi vip sui social come strategia per dimagrire, ora il farmaco semaglutide rischia di divent...
Covid-19, che fare se...?

Il vaccino anti-Covid-19 può avere effetti collaterali anche se è passato molto tempo?

È una domanda «ritornata in voga» nei giorni scorsi, quando il celebre attore italiano, Jerry Calà, è stato costretto a lasciare il set per un malore che poi si &egrav...
Covid-19, che fare se...?

Quali sono le caratteristiche della variante Bythos arrivata in Italia?

Spunta una nuova «sorella» di Omicron, che è stata già rintracciata in alcuni casi in Italia. Si tratta della variante XBF, soprannominata comunemente con il nome di Bythos c...