Salute 28 Luglio 2022 11:49

Usa: uomo guarisce da HIV, è il quarto caso al mondo

In California un uomo di 66 anni, sieropositivo da oltre 40 anni, non presenta alcuna traccia del virus dell’HIV. È in remissione da 17 mesi senza terapia antiretrovirale

Usa: uomo guarisce da HIV, è il quarto caso al mondo

Ha convissuto con il virus dell’HIV per oltre 30 anni, dagli anni ’80, e ora sembra essere completamente sparito dal suo organismo. È successo negli Stati Uniti, precisamente in California: l’uomo, che desidera restare anonimo, ha 66 anni e ora non presenta alcuna traccia del virus nel sangue. A essere determinante sarebbe stato il trapianto di midollo osseo a cui è stato sottoposto per curare la leucemia. Il donatore di midollo risulta naturalmente resistente al virus dell’HIV. Il caso è stato presentato alla Conferenza Internazionale sull’AIDS 2022 a Montreal, in Canada.

Oggi l’uomo ha smesso di assumere i farmaci antiretrovirali

Oggi l’uomo ha smesso di assumere i farmaci per l’HIV e dice di essere «molto grato» per la sua presunta guarigione. L’uomo è conosciuto come il paziente della «Città della Speranza», dal nome dell’ospedale in cui è stato curato City of Hope National Medical Center di Duarte, in California. Molti dei suoi amici sono morti di HIV nell’era prima che i farmaci antiretrovirali potessero dare alle persone un’aspettativa di vita quasi normale. Il virus danneggia il sistema immunitario del corpo e questo può portare all’AIDS. In una dichiarazione, l’uomo ha detto: «Quando mi è stato diagnosticato l’HIV nel 1988, come molti altri, ho pensato che fosse una condanna a morte. Non avrei mai pensato che sarei vissuto abbastanza per vedere il giorno in cui non avrei più avuto l’HIV».

Il trapianto di midollo osseo da donatore naturalmente resistente all’HIV

Il trapianto si è reso necessario non per l’HIV, ma perché ha sviluppato la leucemia all’età di 63 anni. I medici dell’uomo hanno deciso che aveva bisogno di un trapianto di midollo osseo per sostituire le cellule cancerose. Per coincidenza, il donatore era resistente all’HIV. Il virus entra nei globuli bianchi del nostro corpo utilizzando una porta microscopica, una proteina chiamata CCR5. Tuttavia, alcune persone, incluso il donatore, hanno mutazioni CCR5 che bloccano questa porta e tengono fuori il virus.

Il paziente è in remissione da oltre 17 mesi

Il paziente della «Citta della Speranza» è stato attentamente monitorato dopo il trapianto e alla fine i livelli di HIV sono diventati «non rilevabili» nel suo organismo. Ora è in remissione da più di 17 mesi. «Siamo stati entusiasti di fargli sapere che il suo HIV è in remissione e che non ha più bisogno di prendere la terapia antiretrovirale che aveva seguito per oltre 30 anni», ha affermato Jana Dickter, medico specializzato in malattie infettive presso il City of Hope National Medical Center.

È il quarto caso di «guarigione» dall’HIV in tutto il mondo

Il primo caso simile è stato registrato nel 2011, quando Timothy Ray Brown, noto come il paziente di Berlino, è diventato la prima persona al mondo a essere curata dall’HIV. Dopo ci sono stati tre casi simili, tutti registrati negli ultimi tre anni. Il paziente di City of Hope è quello più anziano dei «4 guariti» ad essere trattato in questo modo ed è anche quello che ha convissuto con il virus per più tempo.

Il trapianto di midollo osseo è impraticabile per tutti le persone con l’HIV

Tuttavia, i trapianti di midollo osseo non rivoluzioneranno il trattamento dell’HIV. Non certamente per tutti le 38 milioni di persone nel mondo attualmente infette. «È una procedura complessa con potenziali effetti collaterali significativi. Quindi, non è davvero un’opzione adatta per la maggior parte delle persone che vivono con l’HIV», ha detto Dickter. Tuttavia, i ricercatori stanno cercando modi per prendere di mira CCR5 utilizzando la terapia genica come potenziale trattamento. «Una cura rimane il Santo Graal della ricerca», commenta Sharon Lewin, presidente eletta dell’International Aids Society.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Hiv: donne ancora sottorappresentate negli studi clinici. L’efficacia della terapia B/F/TAF
Nonostante siano più esposte all’infezione e la medicina di genere indichi che le caratteristiche sesso-specifiche giochino un ruolo importante nella gestione della patologia, le donne sono ancora sottorappresentate negli studi clinici sull’HIV. Tuttavia, negli ultimi anni, si stanno conducendo analisi e indagini specifiche sulla popolazione femminile, che confermano l’efficacia terapeutica della combinazione bictegravir/emtricitabina/tenofovir alafenamide (B/F/TAF) in tutte le fasce di età della vita di una donna
di Marco Landucci
Sclerosi multipla: trapianto di staminali cerebrali sicuro e duraturo
Il trapianto di cellule staminali cerebrali in pazienti affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva è sicuro, molto ben tollerato e con possibili effetti duraturi e protettivi da ulteriori danni al cervello dei pazienti. È questo quanto emerge dallo studio coordinato dall’Ospedale IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e ideato da Angelo Vescovi dell’Università di Milano – Bicocca. I risultati di questa sperimentazione clinica di fase 1 sono stati pubblicati in copertina sulla rivista Cell Stem Cell
HIV: via a studio su prima “pellicola” vaginale mensile per prevenire i contagi nelle donne
Un nuovo studio, condotto negli Stati Uniti e in Africa Subsahariana, mira a testare la fattibilità e l'accettabilità di un film vaginale progettato per sciogliersi gradualmente in 30 giorni, come possibile metodo di prevenzione dell'HIV per le donne
Midollo osseo, la guerra non ferma i trapianti: 5 donazioni tra Italia, Israele e Ucraina
I conflitti in Medio Oriente e in Ucraina non fermano le donazioni e i trapianti di midollo osseo. Sono stati ben cinque i prelievi di cellule-salva vita coordinati dal nostro paese nonostante le difficoltà logistiche connesse alle crisi internazionali
di V.A.
Sclerosi multipla, la terapia con cellule staminali può rallentare la progressione della malattia recidivante
Un gruppo di ricercatori svedesi ha valutata la sicurezza e l’efficacia della terapia con cellule staminali quando utilizzata come trattamento di routine piuttosto che in condizioni di sperimentazione clinica. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...