Salute 21 Dicembre 2022 11:48

Piemonte: sovraffollamento Pronto Soccorso, definito il piano straordinario di intervento

Picco influenzale, carenza di posti letto e urgentisti impongono una riorganizzazione a breve, medio e lungo termine. Nel 2023 previste nuove assunzioni, aumento degli stipendi e più posti letto grazie al trasferimento di pazienti verso RSA e strutture private accreditate, in attesa di nuovi ospedali e delle case di comunità

Piemonte: sovraffollamento Pronto Soccorso, definito il piano straordinario di intervento

Dopo il Covid, quest’anno è l’influenza a non dare tregua. Dunque ancora una volta le strutture sanitarie sono sotto stress. Una situazione comune a tutte le regioni italiane, che ha spinto il Piemonte, per primo, a correre ai ripari anche perché i numeri dicono che proprio la regione guidata da Cirio risulta essere tra le più sofferenti.

Mancano posti letto e 284 medici di emergenza urgenza

Dando uno sguardo alle motivazioni di questo sovraffollamento attraverso le statistiche, infatti, il Piemonte risulta essere tra le regioni meno attrezzate per numero di posti letto negli ospedali. Dal 2000 ad oggi si sono persi 2600 posti letto e nel 2014 sono stati portati a 3,5 per mille abitanti contro la media nazionale del 3,7. I medici di emergenza urgenza non sono più sufficienti a coprire il fabbisogno e infatti dei 663 previsti, mancano all’appello 284 camici bianchi. Una carenza di personale che va ad impattare su ospedali vetusti e sui pazienti costretti a lunghe attese per essere visitati nei Pronto Soccorso.

«L’ultima infrastruttura realizzata, il Martini, risale al 1980 – ha fatto notare durante la presentazione del piano straordinario il Presidente Alberto Cirio –.  Negli ultimi 15 anni non è stato fatto nulla e, considerando che dall’analisi dei flussi di accesso ai PS, risulta che il 61,5% sono di bassa gravità, il 23% di media e solo il 16, 5 percento in acuzie, è evidente che occorre fare qualcosa per risolvere la situazione complicata».

Nuove assunzioni e aumento della retribuzione oraria da 60 a 100 euro

Così a pochi giorni dal Natale e da quello che si presume essere il periodo più nero dell’anno per il pronto soccorso a causa del picco influenzale, (senza dimenticare il Covid, ancora in circolazione). Ieri è stato presentato il piano straordinario di intervento. Il coordinamento è stato affidato ad Azienda Zero la società istituita con la legge regionale 26 del 26 ottobre 2021 per rendere più efficiente la sanità piemontese. «La pandemia ci ha insegnato un metodo di lavoro che abbiamo prima sperimentato nell’emergenza Covid, poi con le vaccinazioni, ed oggi attuiamo per far fronte alle liste d’attesa e al sovraffollamento del Pronto Soccorso – ha detto l’assessore alla sanità Luigi Icardi -. Nell’ambito del piano straordinario, Regione Piemonte ha chiesto al governo di poter assumere specializzandi e andare a colmare il vuoto oggi esistente nella medicina d’emergenza urgenza poco attrattiva. Per incentivare invece chi c’è, abbiamo introdotto nell’immediato un provvedimento per portare la retribuzione oraria da 60 a 100 euro e contrastare il fenomeno delle cooperative che ci tengono sotto scacco».

Ambulatori solidali per alleggerire il Pronto Soccorso

Con un finanziamento di 800 mila euro è stato avviato poi un progetto sperimentale con il Terzo Settore per realizzare gli ambulatori solidali. «Si tratta di un investimento per offrire servizi a chi ha difficoltà economiche e necessita di interventi di natura ambulatoriale. In questo modo si potranno alleggerire i Pronto Soccorso – ha spiegato Maurizio Marrone, assessore alle politiche sociali –. Non solo, a gennaio saranno erogati 90 mila euro per le cure domiciliari e per sostenere i costi della quota alberghiera per disabili e anziani a basso reddito nelle RSA, mentre nelle case della salute (una per ogni Asl) verranno presi in carico i cronici».

Gestione dell’influenza a domicilio progetto pilota in un quartiere di Torino

La cabina di regia utilizzata per il Covid verrà impiegata a breve per affrontare l’ondata influenzale. «In questo modo verrà effettuato un monitoraggio dei pazienti fragili attraverso un contatto diretto con il caregiver, o tramite app che, in caso di necessità, sarà in grado di generare un alert e permettere al paziente di dialogare con Medici di medicina generale o Pronto Soccorso – ha spiegato Carlo Picco, commissario di Azienda Zero –.

Il progetto pilota partirà in un quartiere nella zona nord di Torino e dovrebbe ridurre gli accessi al Pronto Soccorso». In attesa della sperimentazione si guarda anche a medio e lungo termine con l’incremento dei posti letto nelle CAVS, RSA e strutture private accreditate da destinare ai cronici e l’istituzione di una task force per il fine settimana con personale medico e infermieristico nelle ore più critiche e aumento della fascia oraria dei ricoveri. «In questo modo la cabina di regia a medio termine permetterà di monitorare i flussi di entrata al PS – ha aggiunto Gianluca Ghiselli, direttore Sanitario di Azienda Zero -. Attraverso il 118 avremo sotto controllo la situazione di entrata in modo da gestire i flussi ed evitare un sovraccarico di alcuni ospedali. Allo stesso modo sarà fatto il monitoraggio delle strutture ospedaliere per le degenze medie. Tutti i flussi saranno visibili sul sito di Azienda Zero. Nel software sarà possibile anche vedere i tempi di attesa nei DEA». A lungo termine, infine, Regione Piemonte lavorerà sul potenziamento delle strutture ospedaliere e per la realizzazione delle case di comunità sul territorio, in attesa che dal governo arrivi un’azione incisiva per il potenziamento delle borse di specializzazione e il superamento del numero chiuso.

 

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