Salute 13 Maggio 2021 11:13

Gimbe: «Scendono ancora nuovi casi e decessi. Quasi dimezzati ricoveri e terapie intensive»

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe conferma la riduzione di nuovi casi (-19%) e decessi (-15,4%). Si allenta ancora la pressione sugli ospedali. Sui vaccini, ancora scoperta 1 persona su 4 nella fascia 70-79 e 1 su 2 nella fascia 60-69

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 5-11 maggio 2021, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (63.409 vs 78.309) e decessi (1.544 vs 1.826). In calo anche i casi attualmente positivi (363.859 vs 413.889), le persone in isolamento domiciliare (346.866 vs 393.290), i ricoveri con sintomi (14.937 vs 18.176) e le terapie intensive (2.056 vs 2.423).
Nel dettaglio:

  • Decessi: 1.544 (-15,4%)
  • Terapia intensiva: -367 (-15,1%)
  • Ricoverati con sintomi: -3.239 (-17,8%)
  • Isolamento domiciliare: -46.424 (-11,8%)
  • Nuovi casi: 63.409 (-19%)
  • Casi attualmente positivi: -50.030 (-12,1%)

I trend in riduzione in tutte le Regioni. Sale leggermente l’Rt

«L’ulteriore calo dei nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – riflette gli ultimi effetti di 6 settimane di un’Italia tutta rosso-arancione». I trend sono in riduzione in tutte le Regioni. Continua, tuttavia, a salire leggermente l’Rt medio calcolato dall’Istituto Superiore di Sanità sui casi sintomatici a 14 giorni, che rispetto al valore di 0,85 (range: 0,80-0,91) della scorsa settimana ha raggiunto lo 0,89 (range: 0,85-0,91).

«Si allenta ulteriormente anche la pressione sugli ospedali – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – sia per la minore circolazione del virus che per i primi effetti della elevata copertura vaccinale negli over 80». In dettaglio:

  • Area medica: dal picco raggiunto il 6 aprile (n. 29.337) i posti letto occupati sono 14.937, con una riduzione del 49,1% in 35 giorni. Solo la Calabria supera la soglia di allerta del 40%.
  • Terapia intensiva: dal picco raggiunto il 6 aprile (n. 3.743) rimangono occupati 2.056 posti letto, con una riduzione del 45,1% in 35 giorni; la soglia di saturazione del 30% risulta superata, seppur di poco, in Lombardia e in Toscana (32%). «Nelle terapie intensive – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – il numero dei nuovi ingressi giornalieri continua a scendere, con una media mobile a 7 giorni che questa settimana ha raggiunto i 110 ingressi/die».

Vaccini, Cartabellotta: «La campagna vaccinale in Italia è sempre più Pfizer-dipendente»

Al 12 maggio (aggiornamento ore 12.12) risultano consegnate 27.429.090 dosi, il 36% di quelle previste per il 1° semestre 2021. A un mese e mezzo dalla fine del semestre devono essere ancora consegnate circa 50 milioni di dosi, quasi due terzi di quelle previste dal Piano vaccinale. «Al di là di ritardi e irregolarità delle consegne di AstraZeneca – spiega Cartabellotta finora Johnson & Johnson ha consegnato solo “briciole” e oltre 7 milioni di dosi CureVac restano vincolate ai tempi di approvazione dell’EMA. In altri termini, tenuto conto anche del numero esiguo di dosi di Moderna, la campagna vaccinale in Italia è sempre più Pfizer-dipendente».

Mancato uso AstraZeneca influenza copertura

Al 12 maggio (aggiornamento ore 12.12), il 29,2% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (n. 17.413.508) e il 13% ha completato il ciclo vaccinale (n. 7.725.554), con importanti differenze regionali: dal 32,7% di vaccinati con almeno una dose della Provincia Autonoma di Trento al 24,6% della Sicilia. Aumentano le somministrazioni settimanali (+8,5%), ma in maniera minore rispetto alla settimana precedente con una media mobile a 7 giorni che si attesta intorno a 465 mila somministrazioni al giorno. «Il mancato sprint della campagna vaccinale – precisa Gili – è influenzato dalla mancata somministrazione di 1.286.041 dosi di AstraZeneca, le cui scorte “in frigo” oscillano dal 4,7% del Molise al 46% della Sicilia. Tenendo conto che l’uso preferenziale di questo vaccino è negli over 60, è inevitabile che i rifiuti influenzino la copertura vaccinale in questa classe d’età».

Copertura over 60 insufficiente

Il 68% degli over 60 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con le Province autonome di Trento e Bolzano che si avvicinano all’80%. Si rilevano notevoli differenze regionali nelle fasce over 80 e 70-79 anni, mentre quella 60-69, a fronte di un rilevante impatto sulle ospedalizzazioni, è ancora molto indietro. In dettaglio:

  • Over 80: degli oltre 4,4 milioni, 3.403.495 (77%) hanno completato il ciclo vaccinale e 576.609 (13%) hanno ricevuto solo la prima dose
  • Fascia 70-79 anni: degli oltre 5,9 milioni, 1.081.772 (18,1%) hanno completato il ciclo vaccinale e 3.338.076 (55,9%) hanno ricevuto solo la prima dose
  • Fascia 60-69 anni: degli oltre 7,3 milioni, 903.125 (12,3%) hanno completato il ciclo vaccinale e 2.811.161 (38,2%) hanno ricevuto solo la prima dose
  • Soggetti fragili e loro caregiver: a questa categoria sono state somministrate 4.751.094 dosi

Ribaltando la prospettiva, ovvero guardando alla percentuale di popolazione che non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino, la copertura degli over 60 è complessivamente insufficiente. Infatti, se solo il 9,9% degli over 80 (n. 439.599) non ha ricevuto neppure una dose, la percentuale sale al 25,9% della fascia 70-79 (n. 1.548.525) e al 49,6% per quella 60-69 anni (n. 3.650.078). In altri termini, oltre 5,6 milioni di persone a rischio elevato di ospedalizzazione sono ancora totalmente scoperte dalla protezione vaccinale.

«A fronte di percentuali così elevate di over 60 non ancora coperte dalla 1a dose – continua il Presidente – da un lato si offre alle Regioni di aprire sino ai 40 anni per non rallentare le somministrazioni, dall’altro non si rendono noti i numeri di mancate adesioni e rifiuti selettivi di AstraZeneca, che hanno “costretto” ad estendere l’intervallo della seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna sino a 42 giorni con il solo obiettivo di supplire alla carenza di dosi di vaccini a mRNA». Considerato che la campagna vaccinale sta entrando in una fase condizionata dall’adesione della popolazione, occorre integrare la prenotazione volontaria con un sistema a chiamata attiva, coinvolgendo in maniera sistematica e capillare i medici di famiglia e mettendo in campo un’adeguata campagna di comunicazione istituzionale e strategie di persuasione individuale.

Cartabellotta: «Mantenere algoritmo Regioni a colori con rapido restyling»

«La verosimile ripresa della circolazione del virus in un’Italia quasi tutta gialla – conclude Cartabellotta – richiede infine una revisione dell’algoritmo delle Regioni “a colori”, come già proposto dalle Regioni. Con il progredire delle vaccinazioni di anziani e fragili, entriamo infatti in una fase dell’epidemia dove a fronte di un’elevata circolazione del virus ci si attende un impatto sempre minore sugli ospedali. Tuttavia, una revisione integrale del sistema rischia di avvitarsi in sterili tecnicismi e di divenire terreno di scontro Governo-Regioni, che, ritardando la modifica normativa, potrebbero nel frattempo mandare in arancione alcune Regioni». Per tali ragioni, la Fondazione GIMBE suggerisce piuttosto di mantenere lo stesso impianto, ormai ben rodato, procedendo immediatamente ad un suo rapido restyling: ripristinare le soglie dell’indice Rt fissate dal DPCM 3 novembre 2020, ridurre complessivamente il “peso” dello stesso indice per assegnare il colore alle Regioni e, soprattutto, integrare indicatori relativi alle coperture vaccinali.

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Il Nobel per la Medicina ai «genitori» dei vaccini a mRNA contro il Covid e non solo
Drew Weissman, 64 anni, e Katalin Karikò, 68 anni, sono i due nuovi vincitori del Nobel per la Medicina 2023. I due scienziati hanno sviluppato la tecnologia che ha permesso, nel giro di pochissimi mesi, di sviluppare i vaccini anti-Covid a mRNA, che hanno salvato milioni di vite umane nel mondo
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
Covid: pericolo scampato? Non per i pazienti fragili: l’appello di AIP OdV
Le infezioni da Sars-CoV-2, così come le altre malattie virali, rimangono un elemento di allerta. In Italia, infatti, si contano ancora circa 30 morti al giorno per infezioni Sars-CoV-2, molti dei quali fanno parte dei cosiddetti «pazienti fragili» (sono 1 su 5 in Italia)
I vaccini anti-Covid hanno salvato oltre 1 milione di vite in Europa
I vaccini contro Covid-19 hanno salvato almeno 1.004.927 vite in Europa, tra dicembre 2020 e marzo 2023. Lo ha stimato una nuova ricerca presentata al Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive (ECCMID) in corso a Copenaghen, in Danimarca. La stragrande maggioranza delle vite salvate, il 96%, erano individui di 60 anni d'età o più
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...