Salute 17 Luglio 2020 17:40

Diabete, oltre l’insulina: medicina di precisione, big data e nuove tecnologie sono la frontiera

Intervista al professor Stefano del Prato, presidente della European Association for the Study of Diabetes: «La vita dei pazienti diabetici e la gestione della patologia cambieranno in maniera drastica»

di Tommaso Caldarelli
Diabete, oltre l’insulina: medicina di precisione, big data e nuove tecnologie sono la frontiera

Tecnologia, telematica e intelligenza artificiale: sarebbero questi i pilastri che useremmo se dovessimo descrivere la strada tracciata per i pazienti che soffrono di diabete, sia di tipo 1 che di tipo 2. Ne è convinto Stefano del Prato, presidente della European Association for the Study of Diabetes e direttore dell’unità Operativa di Malattie del Metabolismo e Diabetologia dell’Università di Pisa, che commenta a Sanità Informazione le ultime prospettive nella cura e nella ricerca al termine della settimana che ha visto l’importante appuntamento dell’Italian Barometer Diabetes Forum.

«Ovviamente è cruciale distinguere il diabete 1 dal diabete 2 – spiega Del Prato -. Per i pazienti affetti dal primo tipo di patologia l’attesa principale è quella di un progressivo sganciamento dalla terapia insulinica. Le azioni che sono in discussione sul fronte della ricerca sono di diverso genere. Si va da terapie che somigliano alle vaccinazioni a soluzioni più tecnologiche, come i cosiddetti pancreas artificiali che vanno via via miniaturizzandosi e guadagnando in efficienza e precisione».

«Il diabete di tipo 2 – continua il docente – è una malattia molto più complessa ed è associata a rischi altrettanto più complessi. Le linee di ricerca si concentrano sui temi del controllo glicemico e a fianco ad essi sulle prospettive che potranno fornire una serie di altri vantaggi differenziali. In generale per tutti i pazienti, e i diabetici non fanno eccezione, la frontiera è quella della medicina di precisione: un sistema che individui i migliori interventi terapeutici declinati sul singolo, per capire quale possano essere la strategia di cura e i tempi migliori per intervenire. Un ragionamento in questi termini si può applicare sia alla cura del diabete di tipo 2 sia, anche e soprattutto, alla prevenzione di questa patologia».

Sono ormai in tanti a sottolinearlo: la sanità all’indomani dell’emergenza coronavirus cambierà. Probabilmente saranno dati per acquisiti quei cambiamenti che erano già possibili in potenza da qualche anno, ma che la fase emergenziale ha visto introdurre a ritmi d’urgenza, spesso disordinati e che ora vanno messi a sistema. La presa in carico del paziente diabetico, spiega del Prato, non sfuggirà a questa tendenza: «I sistemi di telemedicina erano da anni noti, a disposizione, ma certamente li avevamo sottovalutati, forse per inerzia. L’uso della telematica permette di seguire un paziente al meglio nel tempo, di parametrarsi sulle sue esigenze, di inserire il percorso di cura all’interno di un sistema di profilazione e di intelligenza artificiale: questo consente sia di valutare la progressione della patologia a posteriori, sia di intervenire con proattività e in anticipo. Grazie alle tecnologie possiamo  verificare quel che sta avvenendo nel cammino di cura del paziente e, attraverso un sistema di flagging, ovvero di allerta automatica, capire se e quanto la sua condizione sta peggiorando»

In breve, conclude il professor del Prato, «la vita del paziente con diabete cambierà in maniera drastica così come cambierà la gestione della sua patologia. La medicina di precisione ci porterà a raccogliere una quantità enorme di informazioni sul paziente e sulla sua vita quotidiana: potremo ridisegnare da capo la mappatura della patologia diabetica, migliorare le nostre capacità diagnostiche e quelle terapeutiche. Lo sbarco in medicina dei big data cambierà tutto il sistema del nostro approccio alle cure e certo non si può pensare che questa rivoluzione venga gestita nel piccolo ambulatorio sotto casa. Servirà una riflessione di sistema che dovrà coinvolgere necessariamente anche il sistema delle strutture sanitarie».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Diabete: verso la creazione di cellule staminali efficaci e «pronte all’uso»
Messe a punto cellule staminali geneticamente modificate per essere «invisibili» al sistema immunitario. Utilizzate per produrre cellule del pancreas, gli scienziati dell’azienda Sana Biotechnology di San Francisco, in California, sono state in grado di curare i topi con diabete di tipo 1 senza il rischio di pericolosi attacchi da parte delle difese immunitarie
Pisolini “vietati”: se troppo lunghi aumentano rischio infarto, ictus e diabete
Può sembrare lo «sgarro» più innocuo che ci si può concedere, magari durante una vacanza, ma la siesta può essere aggiunta all’elenco delle abitudini più malsane. A meno che non si faccia un pisolino di meno di 30 minuti. Una ricerca del Brigham and Women’s della Harvard Medical School, pubblicata sulla rivista Obesity, mostra che fare pisolini più lunghi aumentano le probabilità di essere in sovrappeso, soffrire di pressione alta e diabete
Dal team multidisciplinare all’accesso ai nuovi farmaci, le richieste di FAND per i pazienti diabetici
L’Associazione italiana Diabetici punta sulla Rete clinica diabetologica socio-sanitaria e chiede che nelle Case di Comunità ci sia uno specialista o almeno un infermier specializzato. Il presidente Benini: «Non servono nuove leggi ma il coinvolgimento dei pazienti nei tavoli decisionali»
Ramadan al via: ecco i consigli su come farlo tutelando la salute
Da ieri sera è partito il Ramadan, il periodo di digiuno e adorazione celebrato dai musulmani in tutto il mondo. Un cambiamento così radicale delle proprie abitudini, seppure per un periodo limitato, può avere un impatto sulla salute. In alcuni casi gli effetti possono essere benefici, in altri invece possono essere negativi
Dalla ricetta elettronica ai farmaci a domicilio: luci e ombre della sanità post Covid
Quadro di luci e ombre che emerge da una nuova indagine realizzata da Cittadinanzattiva, che ha coinvolto le associazioni dei pazienti, i medici, le società scientifiche e i farmacisti
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Diritto

Ferie non godute: c’è chi ha “regalato” all’Azienda sanitaria 450 giorni (e potrebbe ricevere 117mila euro di indennizzo)

A causa della carenza di personale sono tantissimi i medici che non riescono ad andare in ferie anche se ne fanno esplicita richiesta. Ma cosa dice la giurisprudenza e cosa può fare un professi...
Salute

Dichiarazione dei redditi: tutte le novità per detrarre le spese sanitarie nel 730

A Sanità Informazione Marco Petrillo (Presidente commissione fiscale UNEBA) spiega le regole del modello precompilato. Tra le novità meno documenti da conservare
Salute

Covid: in Cina ondata variante XBB, attesi 65 milioni di casi a settimana a fine giugno

Anche se l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato la fine della pandemia, non sono escluse ondate di contagi anche molto forti. Sarà così molto presto in Cina, d...