Salute 2 Novembre 2023 13:06

Dengue: il rilascio di zanzare portatrici del batterio Wolbachia ha ridotto l’incidenza in Colombia

Funzionale la strategia che prevede il rilascio di zanzare portatrici di Wolbachia, un batterio che impedisce all’insetto di trasmettere virus della Dengue. O almeno è stato così nelle tre città della Colombia, dove è stato testato con successo il nuovo approccio. Nei quartieri in cui le zanzare modificate con Wolbachia erano ben radicate, l’incidenza della Dengue è diminuita del 94-97%. A fare il punto è stata Katie Anders, epidemiologa presso il World Mosquito Program

Dengue: il rilascio di zanzare portatrici del batterio Wolbachia ha ridotto l’incidenza in Colombia

Funzionale la strategia che prevede il rilascio di zanzare portatrici di Wolbachia, un batterio che impedisce all’insetto di trasmettere virus della Dengue. O almeno è stato così nelle tre città della Colombia, dove è stato testato con successo il nuovo approccio. Nei quartieri in cui le zanzare modificate con Wolbachia erano ben radicate, l’incidenza della Dengue è diminuita del 94-97%. A fare il punto è stata Katie Anders, epidemiologa presso il World Mosquito Program e della Monash University di Melbourne in Australia, al meeting annuale dell’American Society of Tropical Medicine and Hygiene a Chicago, Illinois, a cui la rivista Nature ha dedicato un articolo.

Le zanzare “infette” hanno meno probabilità di trasmettere il virus

I casi di Dengue stanno battendo ogni record nelle Americhe. Le zanzare Aedes aegypti sono state rilasciate dal World Mosquito Program, un’organizzazione no profit che ha condotto esperimenti simili anche in Australia, Brasile, Indonesia e Vietnam. In Colombia, le zanzare “infette” sono state liberate in una delle regioni più popolose del Paese. “Si tratta del più grande rilascio continuo di zanzare Wolbachia a livello globale, in termini di popolazione coperta e di area”, spiega Anders. Quando questi insetti sono infettati da Wolbachia hanno molte meno probabilità di trasmettere infezioni, come Dengue e Zika, perché i batteri competono con questi virus. Inoltre, gli insetti trasmettono i batteri alla loro prole. I ricercatori sperano che le zanzare modificate si incroceranno con la popolazione selvatica ovunque vengano rilasciate e che il numero di zanzare con Wolbachia finisca per superare quello delle zanzare senza.

Grazi al rilascio degli insetti “modificati” l’incidenza è diminuita fino al 97%

Il WMP ha distribuito per la prima volta le zanzare “infette” nella Valle di Aburrá in Colombia nel 2015 e ha gradualmente ampliato i rilasci fino alla fine del 2020. In questo modo le città di Bello, Medellín e Itagüí, con un’area complessiva di 135 chilometri quadrati e 3,3 milioni di abitanti, sono state completamente coperte. I ricercatori del WMP considerano un’area come “completamente trattata” quando più del 60% delle zanzare locali sono portatrici di Wolbachia. Questo obiettivo è stato raggiunto a Bello e Itagüí. A Medellín, circa la metà del territorio della città è rimasta al di sotto di questa soglia. Quando gli scienziati hanno confrontato l’incidenza della Dengue nelle aree completamente trattate con quella delle stesse regioni nei dieci anni precedenti l’intervento, hanno scoperto che questa è diminuita del 95% a Bello e Medellín e del 97% a Itagüí. Dall’inizio del progetto, non si sono verificati grandi focolai di Dengue nella regione.

Difficile valutare con esattezza gli effetti del nuovo approccio

“Stiamo iniziando a vedere l’effetto reale di Wolbachia”, dice Anders. Può essere difficile misurare gli effetti di un tale intervento sull’incidenza della Dengue perché questa oscilla naturalmente nel corso degli anni. “Una riduzione dei casi in seguito all’introduzione di un intervento potrebbe essere una semplice coincidenza”, precisa Alex Perkins, epidemiologo dell’Università di Notre Dame in Indiana. “Ma – aggiunge – gli ultimi risultati sono incoraggianti e più a lungo si osservano questi modelli, più è probabile che siano il risultato delle zanzare”.

In programma la creazione di una “fabbrica di zanzare” in Brasile

Lo standard per valutare l’efficacia di un intervento di salute pubblica è costituito da studi controllati randomizzati”, osserva Perkin. Il WMP ha condotto uno di questi studi a Yogyakarta, in Indonesia, in cui le zanzare sono state rilasciate in alcune aree della città e l’incidenza della Dengue è stata confrontata con quella delle aree che non hanno ricevuto gli insetti. I risultati hanno suggerito che questa strategia potrebbe ridurre l’incidenza della Dengue del 77%. L’organizzazione sta ora conducendo uno studio simile a Belo Horizonte, in Brasile. Nonostante i risultati positivi, le zanzare Wolbachia non sono ancora state ufficialmente approvate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La tecnologia è in attesa di una valutazione. All’inizio di quest’anno, l’OMS ha annunciato l’intenzione di costruire una fabbrica in Brasile per produrre zanzare modificate da rilasciare in molte aree urbane del Paese nei prossimi dieci anni.

La distribuzione delle zanzare deve essere adattata alle circostanze geografiche

Le sfide da affrontare sono ancora tante: ad esempio, la strategia di distribuzione delle zanzare deve essere adattata alle circostanze geografiche e sociali di ogni regione. Alcune aree sono più difficili da raggiungere di altre e il coinvolgimento della comunità nel progetto può variare. “In Brasile, lavoriamo in collaborazione con le autorità sanitarie locali e ci sono città che non hanno la capacità di aiutare con il dispiegamento, quindi dobbiamo trovare altri partner o addirittura assumere persone per svolgere il servizio”, dice Luciano Moreira, specialista in malattie trasmesse dalle zanzare presso la Fondazione Oswaldo Cruz di Belo Horizonte e uno dei collaboratori del WMP. “Quando pianifichiamo, dobbiamo vedere la realtà in ogni luogo e adattarci di conseguenza”, conclude.

 

Articoli correlati
Il clima influenza la diffusione delle malattie trasmesse dalle zanzare
Il clima ha un impatto importante sull'incidenza delle malattie trasmesse dalle zanzare. Quello locale influisce su scala annuale, quello globale invece ogni 2-4 anni. A scoprirlo è uno studio guidato da Bernard Cazelles dell’Institut de Biologie de l’Ecole Normale Superieure della Sorbonne. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances
Dai pappataci alle zecche, i consigli dei microbiologi per evitare rischi punture di insetto
Zanzare, zecche, pappataci possono trasmettere a noi e ad altri animali patogeni in grado di causare malattie fastidiose e potenzialmente gravi. L’Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli) ricorda i rischi e le indicazioni per difendersi, a casa e in vacanza. Nel caso di viaggi all’estero, soprattutto verso destinazioni tropicali, la prima precauzione è quella di rivolgersi, […]
di Redazione
Sei una calamita per le zanzare? La colpa può essere del sapone che usi
Secondo uno studio condotto dagli scienziati del Virginia Tech, l’utilizzo di alcuni saponi può contribuire ad attirare le zanzare, mentre altri tendono ad esercitare un’azione repellente. I risultati, pubblicati sulla rivista iScience, potrebbero aiutare a trovare nuove strategie per prevenire le punture di zanzara
Allarme per la diffusione della febbre West Nile
Sono 94 i casi confermati di infezione. Di questi casi, 55 erano neuroinvasivi, 19 provenivano da donatori di sangue, 19 erano associati a febbre e in un caso il paziente era asintomatico
di Stefano Piazza
SOS zanzare: ecco come difendersi. I rimedi più efficaci e i falsi miti
Ogni estate è la stessa storia: le zanzare sono tornate. Che tormento! Il loro ronzio ci impedisce di dormire, temendo le loro punture e fastidiosi ponfi. Ma perché questi insetti aspettano sempre l'estate per venire a disturbarci?
di Stefano Piazza
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...