Salute 17 Settembre 2020 10:24

Oms: «Un operatore sanitario su quattro soffre di ansia e depressione, proteggiamoli»

Nella Giornata mondiale della Sicurezza delle Cure, l’allarme dell’Organizzazione mondiale della sanità: categoria più a rischio suicidio, uno su tre ha sofferto di insonnia. I cinque punti contro le aggressioni, i rischi e la stigmatizzazione sociale

Oms: «Un operatore sanitario su quattro soffre di ansia e depressione, proteggiamoli»

«La pandemia di Covid-19 ha ricordato a tutti noi il ruolo vitale che gli operatori sanitari svolgono per alleviare la sofferenza e salvare vite umane». Lo afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS. Nella Giornata mondiale della Sicurezza delle Cure, ha ricordato l’importanza del ruolo e della sicurezza degli operatori della salute. «Nessun paese, ospedale o clinica – ha detto – può proteggere i propri pazienti a meno che non mantenga i propri operatori sanitari al sicuro. La Carta della sicurezza dei lavoratori sanitari dell’Oms è un passo verso la garanzia che gli operatori sanitari abbiano le condizioni di lavoro sicure, la formazione, la retribuzione e il rispetto che meritano».

UNA CARTA DEI DOVERI OMS PER LA SICUREZZA DEI CAMICI BIANCHI

La Carta, pubblicata oggi, invita i governi e coloro che gestiscono i servizi sanitari a livello locale a intraprendere cinque azioni per proteggere più efficacemente gli operatori sanitari. Un compendio che punta: a proteggere gli operatori dalle aggressioni violente, dai rischi fisici e biologici della loro professione e a migliorare la loro salute mentale. Nonché a far avanzare i programmi nazionali delineati per la loro sicurezza e a collegare le norme a loro dedicate con quelle destinate ai pazienti. 

Secondo i dati registrati dall’Oms, in questo anno di pandemia il numero di malati di Covid-19 tra le professioni sanitarie è sensibilmente maggiore rispetto alla popolazione generale. Mentre la categoria rappresenta il 3% della popolazione nella maggioranza dei Paesi e meno del 2% in quelli a medio e basso reddito, circa il 14% dei casi segnalati all’Oms riguarda gli operatori della sanità. Con un massimo del 35% raggiunto in alcuni casi. Sono migliaia quelli che ad oggi hanno perso la vita per la malattia da coronavirus.

I RISCHI PSICOLOGICI

Non solo rischi fisici, tuttavia. I livelli straordinari di stress hanno esposto i lavoratori della salute a nuovi rischi psicologici. Non solo il disturbo post-traumatico di chi “vive in trincea”, ma anche la paura di essere esposti alla malattia e di contagiare la propria famiglia. Insieme al dolore della stigmatizzazione sociale. Già prima della pandemia i medici erano la categoria più a rischio di suicidio ovunque nel mondo. In base agli ultimi dati, un operatore sanitario su quattro riferisce depressione e ansia, mentre uno su tre ha sofferto di insonnia in questi mesi. L’Oms ha anche sottolineato un aumento allarmante nelle segnalazioni di molestie verbali, discriminazioni e violenza fisica verso i camici bianchi.

COSA PREVEDE LA CARTA OMS

La Carta degli operatori sanitari dell’Oms invita tutti gli Stati membri e le parti interessate pertinenti a prendere provvedimenti per:

1. Stabilire sinergie tra la sicurezza degli operatori sanitari e le politiche e strategie per la sicurezza dei pazienti

  • Sviluppare collegamenti tra salute e sicurezza sul lavoro, sicurezza dei pazienti, miglioramento della qualità e programmi di prevenzione e controllo delle infezioni.
  • Includere competenze in materia di salute e sicurezza di personale e dei pazienti nei programmi di istruzione e formazione per gli operatori sanitari a tutti i livelli.
  • Incorporare i requisiti per gli operatori sanitari e la sicurezza dei pazienti negli standard di autorizzazione e accreditamento dell’assistenza sanitaria.
  • Integrare la sicurezza del personale e la segnalazione degli incidenti sulla sicurezza dei pazienti e i sistemi di apprendimento.
  • Sviluppare metriche integrate di sicurezza dei pazienti, sicurezza degli operatori sanitari e indicatori di qualità dell’assistenza e integrarli con il sistema informativo sanitario.

2. Sviluppare e attuare programmi nazionali per la salute e la sicurezza sul lavoro degli operatori sanitari

  • Sviluppare e attuare programmi nazionali per la salute sul lavoro per gli operatori sanitari in linea con le politiche nazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
  • Rivedere e aggiornare, se necessario, le normative e le leggi nazionali per la salute e la sicurezza sul lavoro per garantire che tutti gli operatori sanitari abbiano la protezione normativa della loro salute e sicurezza sul lavoro.
  • Nominare funzionari responsabili con autorità per la salute e la sicurezza sul lavoro per gli operatori sanitari sia a livello nazionale che di struttura.
  • Sviluppare standard, linee guida e codici di condotta in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
  • Rafforzare la collaborazione intersettoriale sull’operatore sanitario e sulla sicurezza dei pazienti, con un’adeguata rappresentanza dei lavoratori e della direzione, inclusi genere, diversità e tutti i gruppi professionali.

3. Proteggere gli operatori sanitari dalla violenza sul posto di lavoro

  • Adottare e attuare in conformità con la legislazione nazionale, le politiche dei meccanismi pertinenti per prevenire ed eliminare la violenza nel settore sanitario.
  • Promuovere una cultura di tolleranza zero alla violenza contro gli operatori sanitari.
  • Rivedere le leggi sul lavoro e altre normative e, se del caso, l’introduzione di una legislazione specifica, per prevenire la violenza contro gli operatori sanitari.
  • Garantire che le politiche e le normative siano implementate efficacemente per prevenire la violenza e proteggere gli operatori sanitari.
  • Stabilire meccanismi di attuazione pertinenti, quali difensori civici e linee telefoniche di assistenza, per consentire rapporti e supporto gratuiti e riservati per qualsiasi operatore sanitario che subisca violenza.

4. Migliorare la salute mentale e il benessere psicologico

  • Stabilire politiche per garantire una durata adeguata ed equa degli impieghi, dell’orario di lavoro, delle pause di riposo e per ridurre al minimo l’onere amministrativo per gli operatori sanitari.
  • Definire e mantenere livelli adeguati di personale sicuro all’interno delle strutture sanitarie.
  • Fornire indennità e copertura assicurativa per i rischi legati al lavoro, in particolare a coloro che lavorano in aree ad alto rischio.
  • Stabilire una cultura lavorativa “senza colpa” e giusta attraverso una comunicazione aperta, inclusa la protezione giuridica e amministrativa da azioni punitive sulla segnalazione di eventi avversi per la sicurezza.
  • Fornire accesso al benessere mentale e ai servizi di supporto sociale per gli operatori sanitari, inclusi consigli sull’equilibrio tra vita professionale e vita privata e valutazione e mitigazione del rischio.

5. Proteggere gli operatori sanitari dai rischi fisici e biologici

  • Garantire l’implementazione di standard minimi di sicurezza del paziente, prevenzione e controllo delle infezioni e sicurezza sul lavoro in tutte le strutture sanitarie del sistema sanitario.
  • Assicurare la disponibilità di dispositivi di protezione individuale (DPI) in ogni momento, in relazione ai ruoli e ai compiti svolti, in quantità adeguata e idoneità appropriata e di qualità accettabile. Nonché una scorta adeguata, detenuta a livello locale, di DPI. Insieme a una formazione adeguata sull’uso appropriato dei DPI e sulle precauzioni di sicurezza.
  • Garantire servizi ambientali adeguati come acqua, servizi igienico-sanitari, disinfezione e ventilazione adeguata a tutte le strutture sanitarie.
  • Assicurare la vaccinazione di tutti gli operatori sanitari a rischio contro tutte le infezioni prevenibili con il vaccino, inclusa l’epatite B e l’influenza stagionale, in conformità con la politica nazionale di immunizzazione e, nel contesto della risposta alle emergenze, l’accesso prioritario per gli operatori sanitari ai vaccini appena autorizzati e disponibili.
  • Fornire risorse adeguate per prevenire lesioni agli operatori sanitari e l’esposizione dannosa a sostanze chimiche e radiazioni; fornire attrezzature e postazioni di lavoro funzionanti ed ergonomiche per ridurre al minimo le lesioni e le cadute muscolo-scheletriche.

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Morbillo: allarme Oms Europa, 30 volte più casi nel 2023
"La regione europea sta registrando un aumento allarmante dei casi di morbillo". E' il monito dell'ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per l'Europa. "Tra gennaio e ottobre 2023 sono stati segnalati oltre 30mila casi da 40 dei 53 Stati membri della regione. Rispetto ai 941 segnalati in tutto il 2022, è un aumento di oltre 30 volte", avverte l'agenzia Onu per la salute
di V.A.
Oms: «Da diete malsane 8 milioni di morti». Schillaci: «Alimentazione mediterranea va studiata a scuola»
In occasione della sessione «Healthy Diets, Cultures and Tradition: Lessons from the Mediterranean Diet», prevista nell'ambito del vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus sottolinea l'importanza di seguire una dieta sana
Covid, Oms Europa: sono 36 milioni i cittadini con Long Covid, continuare con vaccini
La pandemia è stata ufficialmente dichiarata conclusa, ma ancora oggi ci sono ben mille morti a settimana in Europa. Nel frattempo, sale anche il conteggio delle vittime del Long Covid, la sindrome post-infezione, che in 3 anni è arrivata a colpire 36 milioni di persone, sempre in Europa, 1 persona su 30. Questi sono alcuni dei dati presentati questa mattina da Hans Kluge, direttore dell'Ufficio regionale europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms)
Covid: Oms, Acrux diventa variante sotto monitoraggio
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha inserito dal 18 maggio la variante XBB.2.3 di Sars-CoV-2, battezzata Acrux dagli esperti sui social, fra le varianti sotto monitoraggio (Vum), dopo che questo mutante è cresciuto nell’arco di 5 settimane, da 1,8% del totale sequenze rilevate nel mondo a 4,64% (ultimo dato, relativo al 24-30 aprile). E’ quanto […]
Gli italiani consumano troppo sale, il doppio rispetto ai limiti OMS
Gli italiani mangiano ancora troppo rispetto a quanto raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità, la quale indica come dose massima 5 grammi al giorno. E' quanto riportato dal ministero della Salute, in occasione della Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale (15-21 maggio)
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità: un’epidemia con 800 milioni di malati

Presentate le iniziative italiane della World Obesity Day che ricorre il 4 marzo. Nel nostro Paese le persone con obesità sono l’11,4 per cento della popolazione e oltre 21 milioni di ita...
di I.F.