Salute 22 Dicembre 2022 10:59

Artrite e malattie reumatologiche. A Natale in tavola solo ingredienti della dieta mediterranea

Un recente studio osservazionale, condotto in Italia, conferma l’utilità della dieta mediterranea, ricca di cibi con proprietà antinfiammatorie e povera di grassi saturi, per chi soffre di artrite e malattie reumatologiche. Ramonda (FIRA): «Via libera a frutta, verdura, cereali integrali, pesce e olio extravergine di oliva. Attenzione a grassi saturi, zuccheri e sodio»

Frutta fresca e secca, verdura, farine non raffinate, condimenti con olio extravergine di oliva, curcuma e peperoncino, bevande a base di the verde, ginseng e cacao. Ecco quali ingredienti dovrebbe mettere in tavola, giorni festivi compresi, chi soffre di artrite e malattia reumatologiche. «La dieta mediterranea ha un effetto benefico nei pazienti affetti da queste patologie perché regola il rischio di infiammazione da citochine, contribuisce all’efficacia dei trattamenti e migliora la salute globale dei pazienti – spiega Roberta Ramonda, vicepresidente di FIRA (Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite), professore associato di Reumatologia, Dipartimento di Medicina DIMED, Università di Padova -. Per tutti questi motivi, andrebbe privilegiata anche in occasione dei pranzi e delle cene in vista delle Festività natalizie e di fine anno».

Lo studio italiano

I benefici della dieta mediterranea per i pazienti reumatologici sono stati dimostrati da un recente studio osservazionale realizzato in Italia. I ricercatori hanno evidenziato un’associazione inversa tra attività della artrite e livello di aderenza alla dieta mediterranea.

«Abbiamo offerto consigli nutrizionali incentrati sulla dieta mediterranea a pazienti che soffrono di spondiloartrite assiale – racconta la professoressa Ramonda -. Successivamente abbiamo misurato l’aderenza di ogni singolo partecipante alla dieta mediterranea, attraverso un questionario che valuta la tipologia di cibi introdotti. Gli stessi pazienti sono stati rivalutati, poi, a distanza di 6 mesi. I risultati ottenuti hanno mostrato come i pazienti che hanno migliorato significativamente l’aderenza alla dieta mediterranea hanno anche sperimentato una ridotta attività della malattia», aggiunge la specialista.

Dieta e malattie reumatologiche: che correlazione c’è

Perché la dieta ha un ruolo così importante nello sviluppo delle malattie reumatologiche? «Pur premettendo che l’alimentazione può integrare, ma mai sostituire il trattamento farmacologico, è possibile affermare che la dieta è in grado di influenzare la risposta infiammatoria e l’interazione con il sistema autoimmune. Questo perché la maggior parte delle cellule immunitarie umane si trova nel tratto digestivo, e i nutrienti (vitamine, sale, acidi grassi, etc.) possono influenzare il microbioma e alterare la permeabilità intestinale, esercitando un effetto diretto sulle cellule immunitarie intestinali con la liberazione di sostanze pro-infiammatorie, tra le quali alcune citochine, che migrano verso le articolazioni e i tessuti linfoidi», spiega la vicepresidente di FIRA.

Dalla teoria alla tavola

Tornando alla tavola, frutta, verdura, farine non raffinate (grano integrale, riso integrale e quinoa), legumi, pesce azzurro (salmone, tonno, sardine, sgombro), frutta secca, olio extravergine di oliva, cacao, the verde, ginseng, curcuma, peperoncino sono i cibi da privilegiare. «Si tratta – spiega Ramonda – di nutrienti ad azione antinfiammatoria come vitamine e antiossidanti, fibre, acidi grassi omega-3 e omega-9 (ossia con alto rapporto omega-3/omega-6)». Al contrario, esistono dei cibi ad azione infiammatoria nemici della salute: grassi saturi, zuccheri raffinati e alimenti ad alto indice glicemico, sodio, acidi grassi Omega-6 (con basso rapporto omega-3/omega-6). «Vanno limitati quindi cibi fritti, carni rosse, insaccati, salsicce, burro e margarina, formaggi grassi, prodotti confezionati industriali, sale, caffeina», aggiunge la professoressa.

Le raccomandazioni EULAR

Ad oggi, sono ancora pochi gli studi solidi ed estesi che dimostrino la correlazione tra dieta e l’attività delle malattie reumatologiche e non esistono linee guida nutrizionali nelle malattie reumatologiche. Tuttavia, l’EULAR (European League Against Rheumatism), l’organizzazione che riunisce le società europee di reumatologia, ha pubblicato alcune raccomandazioni, redatte dalla letteratura e dai dati raccolti dalla medicina basata sull’evidenza, che suggeriscono la necessità di promuovere cambiamenti nello stile di vita dei pazienti, incentrati su una dieta sana e sul controllo del peso. «La ricerca scientifica sulla correlazione tra dieta e malattie reumatologiche non è stata ancora sviluppata adeguatamente e dovrebbe essere promossa ulteriormente, così da fornire utili integrazioni a una visione complessiva e a un approccio olistico alla cura del paziente. Va assolutamente sostenuta – conclude la specialista – per consentire di migliorare ancora la qualità di vita dei pazienti».

 

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