Salute 12 Marzo 2020 10:55

Anziani e Coronavirus, Peperoni (Sumai): «Sono la categoria più a rischio ma spesso sottovalutano la situazione»

Nonostante i rischi (e i divieti) gli over 65 continuano ad affollare ambulatori e non solo. Il geriatra: «Fatalismo e scarsa informazione sono un mix esplosivo. Ma le occasioni di contagio ci sono anche per gli anziani più scrupolosi»

Anziani e Coronavirus, Peperoni (Sumai): «Sono la categoria più a rischio ma spesso sottovalutano la situazione»

Fanno parte della categoria più fragile e a rischio ma non tutti riescono ad adeguarsi alle nuove norme previste dal dpcm del 9 marzo, che ha imposto forti restrizioni alla circolazione e all’aggregazione delle persone per arginare l’epidemia di Coronavirus. Parliamo degli anziani, gli over 65, che costituiscono una grande fetta della popolazione nel nostro Paese e che allo stato attuale fanno registrare la maggior parte dei decessi da Coronavirus. Certo, le persone che non rispettano le direttive sono tante e di tutte le età, senza particolari distinzioni, ma nel caso delle persone anziane il discorso si fa un po’ più delicato. Abbiamo chiesto al Vicepresidente Nazionale Sumai Gabriele Peperoni, specialista in Geriatra, di spiegarci come effettivamente gli anziani stiano vivendo questo periodo di emergenza.

Dottore, innanzitutto ci aiuti a capire quanto effettivamente probabilità di contagio e mortalità siano alte nella terza età.

«Nel paziente anziano le due cose si sovrappongono, perchè l’anziano è in linea di massima immunodepresso, con un sistema neuroendocrino che, come tutti gli organi, invecchia con l’avanzare dell’età. E’ un organismo insomma sempre meno in grado di contenere un’infezione, ed è il motivo per cui l’anziano è più esposto al contagio. Se a questo si somma una generica fragilità, delle cronicità e delle comorbilità, ecco che è anche più facile che il soggetto non riesca a superare la malattia, a reagire alle criticità della stessa come può fare un giovane».

LEGGI ANCHE: CORONAVIRUS, CARTABELLOTTA (GIMBE): «LOMBARDIA COME WUHAN. STATE A CASA PERCHÉ SUD NON PUÒ REGGERE UNO TSUNAMI SIMILE»

Il fattore età, preso singolarmente, quanto incide sulla mortalità? E’ più a rischio un anziano sano o un giovane malato?

«La premessa necessaria da fare per rispondere a questa domanda è che l’invecchiamento in salute è un traguardo da raggiungere. Anche gli anziani che arrivano a 80 o 90 anni facendo anche attività sportiva, che sono attivi fisicamente e cerebralmente, possono sottendere a delle patologie più o meno importanti, come l’ipertensione, il diabete, una cardiopatia sclerotica, per cui accade che magari il loro sistema immunitario sia più attivo rispetto alla media dei coetanei. Tuttavia il problema del decadimento persiste, è fisiologico. Fare un paragone con un soggetto cinquantenne con delle patologie è complesso, ma sicuramente l’anziano ha un grande fattore di rischio in più connaturato all’età».

Qual è l’atteggiamento che sta riscontrando nei suoi pazienti rispetto all’emergenza Coronavirus?

«Sto riscontrando un atteggiamento abbastanza fatalista. I pazienti continuano a venire in ambulatorio nonostante tutte le raccomandazioni a non uscire di casa e ad evitare situazioni affollate e contatti promiscui. Si sono infatti rese necessarie cautele aggiuntive come contingentare l’accesso agli ambulatori, anche perchè l’85% dei pazienti degli ambulatori sono over 75enni. C’è sicuramente l’effetto onda dei prenotati di uno o due mesi fa quando l’epidemia non era scoppiata in Italia, ma in ogni caso o non c’è una sufficiente percezione di ciò che sta accadendo e dei rischi a cui l’anziano si espone, oppure c’è l’idea fatalista del potersela in qualche modo cavare».

C’è il rischio, paventato da più fronti e ormai sempre più probabile, che a causa del sovraffollamento delle terapie intensive ben presto si dovrà operare una selezione tra i malati e il criterio sarebbe l’aspettativa di vita, in base ai parametri vitali e all’età. I suoi pazienti come vivono quest’idea?

«Innanzitutto, è bene specificare che i criteri di accesso alla terapia intensiva non possono e non devono tener conto esclusivamente dell’età, ma dei parametri vitali, appunto, presenti al momento del ricovero. Ci si potrebbe trovare davanti un trentenne con una patologia importante o terminale e un sessantenne in ottima salute. E’ evidente che la “scelta” in questo caso non può essere fatta pesando solo il fattore anagrafico, ma esaminando il quadro clinico globale. Di certo, trovarsi nei panni dei colleghi rianimatori chiamati a prendere questo tipo di decisioni deve essere drammatico. Nella nostra società invecchiare è un successo, e non possiamo, in un momento difficile come questo, scaricare sugli anziani tutto il peso della situazione. Spesso poi si tende a ragionare in astratto, e non si tiene conto che questi anziani potrebbero essere i nostri genitori. I miei pazienti, quelli più informati, mi chiedono delucidazioni su questa faccenda, giustamente allarmati. Il problema è che poi, come le dicevo, continuano a uscire di casa. Vero è che un anziano sano è difficile da tenere chiuso in casa per tre settimane. E comunque, le occasioni di contagio ci sarebbero anche se si riuscisse in quest’impresa: non dimentichiamoci che molti di loro vivono con le badanti, che si muovono spesso con mezzi pubblici e potrebbero portare il virus in casa».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
PNRR: Uneba, più risorse per il non profit dedicato ad anziani e fragili
Uneba ha scritto una lettera aperta alle istituzioni per chiedere una maggiore attenzione al non profit del sociosanitario che ogni giorno si prendono cura di centinaia di migliaia di uomini e donne anziani, non autosufficienti, disabili, fragili
Ddl Anziani, Patto sulla non autosufficienza: «Ora costruire interventi concreti con risorse adeguate»
“Si tratta di un traguardo molto importante e fortemente voluto dalle moltissime organizzazioni del Patto che hanno lavorato in sinergia e assiduamente in questi ultimi due anni affinché, per prima cosa, la riforma dell’assistenza agli anziani venisse inserita nel PNRR e, successivamente, perché venissero accolte dalle istituzioni le proposte volte a delineare una buona riforma […]
di Redazione Sics
Ddl Anziani, via libera dalla Camera. Ecco tutte le misure
Dopo il Senato, ieri anche l’assemblea di Montecitorio ha approvato il disegno di legge che disciplina alcune deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane. Il provvedimento ora è legge. Nel ddl viene delineata in tale ambito una riforma articolata e complessiva, volta ad attuare alcune norme della legge di bilancio […]
Covid-19 e vaccini: i numeri in Italia e nel mondo
Ad oggi, 28 febbraio 2023, sono 675.188.796 i casi di Covid-19 in tutto il mondo e 6.870.894 i decessi. Mappa elaborata dalla Johns Hopkins CSSE. I casi in Italia L’ultimo bollettino disponibile (23 febbraio 2023): Oggi in Italia il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 25.576.852 (4.720 in più rispetto a ieri). Il […]
“I diritti degli anziani, i doveri della comunità”. Ordini TSRM PSTRP della Liguria e Comunità di Sant’Egidio ne parlano a Genova
Il convegno, aperto alla cittadinanza, avrà luogo il 21 ottobre dalle 15.30 alle 18.30, presso il teatro Politeama Genovese a Genova. Atteso l'intervento idi Mons. Vincenzo Paglia, presidente dell’Accademia pontificia per la vita, che ha presieduto la Commissione per la riforma dell’assistenza sociosanitaria per la popolazione anziana
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Diritto

Ferie non godute: c’è chi ha “regalato” all’Azienda sanitaria 450 giorni (e potrebbe ricevere 117mila euro di indennizzo)

A causa della carenza di personale sono tantissimi i medici che non riescono ad andare in ferie anche se ne fanno esplicita richiesta. Ma cosa dice la giurisprudenza e cosa può fare un professi...
Salute

Dichiarazione dei redditi: tutte le novità per detrarre le spese sanitarie nel 730

A Sanità Informazione Marco Petrillo (Presidente commissione fiscale UNEBA) spiega le regole del modello precompilato. Tra le novità meno documenti da conservare
Salute

Covid: in Cina ondata variante XBB, attesi 65 milioni di casi a settimana a fine giugno

Anche se l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato la fine della pandemia, non sono escluse ondate di contagi anche molto forti. Sarà così molto presto in Cina, d...